Invitare ad ogni dibattitto uno scienziato negazionista e uno no non è pluralità, è propaganda: si sta facendo pesare per il 50% una tesi che ha un consenso scientifico praticamente nullo.
Un po' di fonti:
In questo articolo si analizza la copertura mediatica delle tesi di scienziati negazionisti: questi ricevono una visibilità mediamente doppia rispetto agli altri scienziati. nature.com/articles/s4146…
In Mercanti di Dubbi viene mostrato come questa strategia di "instillare il dubbio" in questioni scientificamente assodate sia una strategia ampiamente percorsa dalle lobby industriali: da chi negava che la nicotina causasse dipendenza fino ad oggi con la crisi climatica
Tutto questo produce un risultato drammatico: tra il pubblico c'è una quantità sproporzionata di scettici, quando tra ricercatori (e in particolare tra i ricercatori del settore) chi sostiene tesi contrarie è un'esigua minoranza:
Certo che il dubbio e il dibattito sono essenziali, anche per il progresso scientifico. Ma negare la causa umana della crisi climatica ormai non è più un dubbio legittimo, le prove sono schiaccianti. E' invece un dubbio artefatto,
creato ad hoc da chi ha tutti gli interessi che il tema della riconversione ecologica non venga realmente affrontato.
Dopo le immagini del Po prosciugato per l’assenza di pioggia, la preoccupazione degli agricoltori che devono abbandonare la coltivazione del riso e del mais e la risalita di acqua salina nei fiumi in secca, il dibattito tra gli ospiti in studio rimaneva stagnante come quell’acqua
Roma, 2 gennaio 2023.
Tre cittadini imbrattano le mura del Senato per denunciare l’incapacità della classe politica italiana nell'agire concretamente per abbandonare i combustibili fossili.
Sono denunciati per danneggiamento, e rischiano così fino 3 anni di reclusione.
Accettiamo le conseguenze legali delle nostre azioni, ma non possiamo stare zitti di fronte un'ingiustizia così grande.
Laura, Davide e Alessandro hanno poco più di vent'anni. Hanno accettato questo rischio semplicemente per chiedere un futuro.
Non li lasceremo soli.
Criminale è chi investe nella devastazione del nostro Paese, non chi denuncia con proteste nonviolente.
"La nostra disobbedienza civile è nuda ma naturale. Al contrario la nudità dell'incompetenza, dell'arroganza, dell'inazione del Governo è oscena. Ancor di più di fronte al dramma che in queste ore stanno vivendo le famiglie e le imprese dell'Emilia Romagna.
Oggi abbiamo scelto di mettere a nudo la fragilità del nostro corpo. Lo stesso corpo che si ammala di inquinamento e che patisce il caldo, la sete, il freddo e la fame.