Alle ore 4:28 di questa mattina, un #terremoto di magnitudo 3.4 è avvenuto nei pressi di Pozzuoli, all'interno della caldera dei #CampiFlegrei. Essendosi verificata ad una profondità di soli 2,7 km, la scossa è stata avvertita intensamente tra Pozzuoli, Bacoli e Quarto🧵
Il terremoto di questa mattina risulta essere il più forte da oltre un anno, in particolare da quello di magnitudo 3.6 che nel marzo del 2022 è diventato il terremoto più intenso dalla grande crisi sismica del 1982-1984. La sismicità dei Campi Flegrei continua ad aumentare.
In questi ultimi anni si è assistito ad un netto e continuo aumento del numero e dell'intensità dei terremoti che stanno avvenendo all'interno della caldera. Aprile 2023 è risultato un mese record con oltre 675 terremoti, nessun mese era arrivato a tanto negli ultimi decenni.
Nonostante il numero dei terremoti sia decisamente alto, ancora non abbiamo raggiunto (in numero e in intensità) i picchi registrati durante la crisi degli anni 80. In quegli anni infatti, ci sono stati mesi in cui sono stati registrati oltre 1.200 terremoti (magnitudo max 4).
La causa di questo netto e costante aumento della sismicità che stiamo registrando da diversi anni è da attribuire al sollevamento del suolo in corso ai Campi Flegrei sin dal 2005, un fenomeno conosciuto in tutto il mondo con il nome di Bradisismo.
In 18 anni il suolo dei Campi Flegrei si è sollevato di oltre 108 centimetri, un valore record in quanto è stata superata di 14 cm la soglia del sollevamento registrato negli anni 80'. Attualmente le scosse sono di meno rispetto ad allora perché il tasso di sollevamento è minore.
La causa di questo sollevamento? Ci sono diverse teorie. Quella più accreditata ci dice che un intenso degassamento accompagnato da fluidi molto caldi provenienti dalla camera magmatica profonda starebbero causando la pressurizzazione del sistema idrotermale del vulcano.
Per via del sollevamento dell'area, dell'aumento della sismicità, delle temperature delle fumarole e dell'emissione di gas, i Campi Flegrei si trovano in uno stato di allerta vulcanica di livello giallo, ovvero di attenzione, sin dal 2012.
Ogni minimo cambiamento nei parametri viene attentamente monitorato e studiato dagli ottimi vulcanologi dell'Osservatorio Vesuviano dell'INGV, oltre che da tantissimi ricercatori di tutto il mondo. Attualmente non c'è nulla che faccia presagire un'eruzione nel BREVE periodo.
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In questa meravigliosa immagine satellitare possiamo ammirare tutta la maestosità di uno dei sistemi vulcanici più famosi e temuti al mondo. Stiamo ovviamente parlando del nostro amato #Vesuvio, o più precisamente del grande complesso vulcanico del Somma-Vesuvio 🧵
Con questa singola immagine possiamo tornare indietro nel tempo di ben 39.000 anni, un specifico periodo particolarmente movimentato per il vulcanismo campano.
A pochi chilometri di distanza da dove sorgerà il Vesuvio infatti, il sistema vulcanico dei Campi Flegrei ha da poco prodotto una delle eruzioni esplosive più importanti e conosciute della sua storia, quella dell'Ignimbrite Campana.
Per festeggiare l'arrivo della primavera non potevamo non parlare del Monte #Fuji, il vulcano più alto e famoso di tutto il Giappone, un vero e proprio gioiello alle cui pendici si verifica una delle fioriture più belle del mondo, quella dei ciliegi (𝘚𝘢𝘬𝘶𝘳𝘢). 🧵 1/6
Il Monte Fuji è uno stratovulcano alto 3.776 metri che si è iniziato a formare a partire da 400.000 anni fa. Da allora, i vari cicli eruttivi hanno costruito una serie di edifici vulcanici diversi chiamati Ashitake, Pre-Komitake, Komitake, Ko-Fuji e infine Fuji. 2/6
L'edificio vulcanico moderno ha iniziato a formarsi circa 10.000 anni fa a causa di un periodo di intensa attività effusiva in cui sono state emesse un gran numero di colate laviche che oggi costituiscono oltre il 25% del volume totale del vulcano. 3/6
Esattamente 79 anni fa stava per avere inizio l'ultima eruzione di uno dei vulcani più famosi di tutto il pianeta. Stiamo parlando del nostro temutissimo #Vesuvio e della sua eruzione avvenuta il 18 marzo 1944. 1/15 🧵
Quella del 1944 fu un'eruzione ibrida caratterizzata da un'attività sia effusiva che esplosiva che causò numerosi danni e disagi in una vasta area del napoletano. 2/15
Essa fu preceduta da un lungo periodo eruttivo iniziato nel 1913 che aveva causato il completo riempimento del cratere sommitale e formato un cono di scorie che era diventato più alto dei suoi stessi bordi. 3/15
I tre terremoti di magnitudo 4.3, 4.5 e 3.8 che una settimana fa sono avvenuti a sud-est di Umbertide (Perugia) hanno causato circa 200 milioni di euro di danni tra Pierantonio, Pian d’Assino, Sant’Orfeto e Umbertide, tutte località vicine agli epicentri delle scosse. 🧵 1/5
In queste piccole frazioni e città sono stati infatti individuati un gran numero di edifici inagibili, tant'è che al momento si contano oltre 515 sfollati. Quello che fa più rabbia è che tra la lunga lista di edifici inagibili figurano ben due scuole! 2/5
Ma come mai dei terremoti così contenuti hanno causato tutti questi danni? I motivi sono molteplici. Per prima cosa gli ipocentri delle scosse sono stati piuttosto superficiali, ovvero collocati tra i 3 e i 5 chilometri di profondità. 3/5
L'11 marzo di 354 anni fa stava per avere inizio la più grande ed importante eruzione laterale mai avvenuta sull'#Etna in epoca storica. Si trattò di un evento quasi spartiacque dal punto di vista vulcanologico e culturale per la regione etnea. 🧵 1/10
L'eruzione fu preceduta da una corposa ed intensa sequenza sismica che interessò le pendici del vulcano sin dal mese di febbraio. Tale sequenza raggiunse il culmine nella notte tra il 10 e l'11 marzo, ovvero poche ore prima dell'inizio dell'eruzione. 2/10
Alle ore 16:30 dello stesso giorno, ben cinque fratture eruttive differenti iniziarono ad aprirsi tra i 950 e i 700 metri di quota sul fianco meridionale del vulcano. Tra di esse, la più importante ed attiva è stata quella localizzata alle porte della città di Nicolosi. 3/10
Un #terremoto di magnitudo 4.4 è avvenuto alle ore 16:05 nei pressi di Umbertide, nel nord dell'#Umbria. La scossa si è verificata ad una profondità di 10 km è stata chiaramente avvertita in gran parte della regione, nel sud-est della Toscana e in alcune zone delle Marche.
La scossa è stata preceduta da un piccolo e debole sciame sismico che da ieri notte sta interessando l'area di Città di Castello, una città che si trova 15-18 chilometri più a nord. Esclusa quella delle 16:05, tutte le scosse sono state strumentali (M ≤ 2.0).
Sia lo sciame precedente che il terremoto di questo pomeriggio potrebbero essere avvenuti sul medesimo sistema di faglie che borda l'Aretino, la Val Tiberina e la Valle Umbra. Si tratta però di un'area geologicamente complessa in cui è presente l'interazione tra diverse faglie.