Ad un mese dall'alluvione che ha devastato i territori dell'Emilia-Romagna, è stata organizzata per domani, sabato 17 giugno, una grande marcia popolare a Bologna, per riunirci in quantɜ più possibili e richiedere alle istituzioni un cambiamento nella gestione del territorio. 1/8
Quanto accaduto nelle aree alluvionate non è né maltempo né un evento isolato: è frutto di un mix di #CrisiClimatica e di #MalTerritorio, una gestione inadeguata di risorse e strutture, basata su sfruttamento dei territori in un logica di profitto preferito alle vite umane.
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Dopo le false lacrime, la classe dirigente inneggia ad una "ricostruzione come prima".
Ma la "normalità" che vogliono ripristinare è proprio la causa per la quale l'alluvione di maggio hanno avuto effetti tanto devastanti sulla collettività.
Dobbiamo fermare tutto questo!
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La ricostruzione dei territori deve essere improntata al raggiungimento di Giustizia Climatica e Sociale. Bisogna fermare le cause che peggiorano la crisi climatica, fermare il consumo di suolo, ricostruire socialmente i territori".
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In particolare, rifiutiamo due grandi opere:
🚫 Il rigassificatore di Ravenna, simbolo della dipendenza dal fossile, tra le principali cause del cambiamento climatico;
🚫 L'allargamento del Passante di Mezzo a Bologna (dove sabato scorso abbiamo svolto un'azione diretta).
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In questo mese ci siamo rimboccatɜ le maniche e siamo andatɜ ad aiutare e a portare solidarietà. Ma non siamo angeli, ed è tempo che i responsabili di quanto accaduto paghino per le proprie scelte irresponsabili.
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Domani ci ritroveremo alle 16 in piazza XX settembre a Bologina: andremo tuttɜ insieme fin sotto la sede della Regione per portare i secchi di fango spalato che sono simbolo del disagio collettivo per il quale ci siamo mobilitatɜ.
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Pretendiamo che le nostre voci vengano finalmente ascoltate, per un futuro bello ed equo, l'unico possibile.
Unisciti a noi!
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LO STATO NON SI MOBILITA? CI MOBILITIAMO NOI! Alcune foto dalla manifestazione avvenuta ieri a #Bologna a cui hanno preso parte numerosi movimenti e migliaia di persone.
10.000 #stivali sotto la Regione #EmiliaRomagna! 1/7
É passato un mese dall'alluvione ed ancora le popolazioni colpite non hanno visto nessun tipo di mobilitazione e supporto dallo Stato. 2/7
Lo stesso Stato che ogni giorno incoraggia il ripetersi di queste catastrofi, investendo nel fossile e quindi nella crisi climatica anziché cercando delle soluzioni. 3/7
Oggi è la Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità, indetta dalle Nazioni Unite nel 1995.
Il tema proposto per il 2023 è ‘#HerLand. Her Rights’, in quanto si vuole... 1/9
sollecitare un maggiore accesso ai #diritti su quel suolo che molto spesso le donne coltivano ma sul quale altrettanto spesso non hanno diritti al possesso o alla gestione, con l'obiettivo di trattare il tema del diritto all'acqua con quello dei diritti di genere.
Infatti...
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quasi la metà della forza lavoro agricola globale è di sesso femminile, ma meno di un proprietario terriero su cinque nel mondo è #donna;
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Un report dell’agenzia @Reuters sulle modalità con cui vengono spesi dalle nazioni più ricche i soldi destinati a ridurre gli effetti del #CambiamentoClimatico ha scoperto che l’Italia ha aiutato l’industria dolciaria #Venchi ad aprire dozzine di nuovi punti vendita in Asia. 1/8
La somma messa a disposizione dall’Italia come strumento per combattere il cambiamento climatico è - secondo Reuters - di 4 milioni e 700 mila dollari.
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Interrogato sulla questione dai giornalisti che hanno redatto il report, un rappresentante del governo ha affermato che l’Italia punta a considerare il clima in tutti i suoi aspetti finanziari, senza spiegare come negozi di gelato e cioccolato possano aiutare in tal senso.
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Come leggete in questa immagine, a poche ore dall'alluvione in Emilia Romagna, Enrico Mentana, in perfetta linea con la narrativa di moltɜ altrɜ colleghɜ, ha spostato l’attenzione dal dramma delle popolazioni coinvolte e dalle cause che hanno determinato quelle morti...
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ai movimenti che cercano, con tanti sacrifici e metodi nonviolenti, di portare il tema dell’emergenza climatica nelle agende dei media e soprattutto dei governi.
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E ancora prima Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile, ha parlato con aria di sufficienza di “integralismo ambientalista” ed ha affermato che “dobbiamo abituarci a convivere con il cambiamento climatico”...
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“La situazione è apocalittica, speriamo di salvare le persone.”
A dirlo non è un'attivista di un movimento per la Giustizia Climatica, ma il Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa durante l’alluvione causata dalla #CrisiClimatica, che sta colpendo vaste zone d'Italia.
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‘La forza dell’alluvione è stata causata dai #CambiamentiClimatici, questi sono fenomeni rari a maggio’.
A dirlo non è un'attivista di un movimento per la Giustizia Climatica, ma la climatologa del Consiglio Nazionale delle Ricerche Marina Baldi.
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5 vittime, 3 dispersi, più di 5000 sfollati.
Frane, ponti crollati, scuole chiuse, vie di comunicazione stradali e ferroviarie bloccate, linee telefoniche interrotte, soccorsi difficili.
Media e politica si accorgono che abbiamo l'#EmergenzaClimatica quando è già qui.
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Dal 2004, il 17 maggio si celebra la Giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia (#IDAHOBIT).
Lo scopo è sensibilizzare in merito alla discriminazione che le persone appartenenti alla comunità #LGBTQIA+ affrontano ogni giorno. 1/7
Le discriminazioni di genere, identità, caratteristiche e orientamento sessuale si correlano al tema ambientale: chi ha difficoltà a veder riconosciuti i propri diritti rischia di essere maggiormente espostə ai danni causati dalle crisi, siano esse sociali od ecologiche.
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Chi è discriminatə fatica a trovar spazio in società e, a volte, anche all’interno dei movimenti di aggregazione e mobilitazione.
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