Oggi è la Giornata Mondiale per la Lotta alla Desertificazione e alla Siccità, indetta dalle Nazioni Unite nel 1995.
Il tema proposto per il 2023 è ‘#HerLand. Her Rights’, in quanto si vuole... 1/9
sollecitare un maggiore accesso ai #diritti su quel suolo che molto spesso le donne coltivano ma sul quale altrettanto spesso non hanno diritti al possesso o alla gestione, con l'obiettivo di trattare il tema del diritto all'acqua con quello dei diritti di genere.
Infatti...
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quasi la metà della forza lavoro agricola globale è di sesso femminile, ma meno di un proprietario terriero su cinque nel mondo è #donna;
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il diritto delle #donne di ereditare la proprietà del marito continua a essere negato in oltre 100 paesi;
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a livello globale, le donne trascorrono complessivamente 200 milioni di ore al giorno solo per raccogliere #acqua, in quanto, in alcuni paesi, un singolo viaggio per andare a prendere l'acqua può richiedere più di un'ora.
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A causa della #CrisiClimatica determinata dall' uomo, la siccità si sta abbattendo su tuttɜ ed in tutti i paesi. L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha oggi reso noto con un comunicato che
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la disponibilità idrica ha toccato in Italia il minimo storico nel 2022, con #Sicilia, #Sardegna e Distretto idrografico del Fiume #Po tra le aree più colpite. Lo vediamo tuttɜ, ma a volte tendiamo a scordare che in alcune aree del mondo la situazione è ancora più grave.
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La crescente #desertificazione nelle zone più povere è anche tra le cause che determinano le #migrazioni di donne, uomini e bambini che vedono criminalizzato il loro tentativo di sopravvivere e cercare una vita migliore in altri paesi.
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Tentativo che spesso trova una tragica fine nel Mediterraneo, trasformato in frontiera da un’Europa che tenta solo di difendersi dalle conseguenze del proprio imperialismo senza mettere mano davvero alle cause dell'#EmergenzaClimatica.
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LO STATO NON SI MOBILITA? CI MOBILITIAMO NOI! Alcune foto dalla manifestazione avvenuta ieri a #Bologna a cui hanno preso parte numerosi movimenti e migliaia di persone.
10.000 #stivali sotto la Regione #EmiliaRomagna! 1/7
É passato un mese dall'alluvione ed ancora le popolazioni colpite non hanno visto nessun tipo di mobilitazione e supporto dallo Stato. 2/7
Lo stesso Stato che ogni giorno incoraggia il ripetersi di queste catastrofi, investendo nel fossile e quindi nella crisi climatica anziché cercando delle soluzioni. 3/7
Ad un mese dall'alluvione che ha devastato i territori dell'Emilia-Romagna, è stata organizzata per domani, sabato 17 giugno, una grande marcia popolare a Bologna, per riunirci in quantɜ più possibili e richiedere alle istituzioni un cambiamento nella gestione del territorio. 1/8
Quanto accaduto nelle aree alluvionate non è né maltempo né un evento isolato: è frutto di un mix di #CrisiClimatica e di #MalTerritorio, una gestione inadeguata di risorse e strutture, basata su sfruttamento dei territori in un logica di profitto preferito alle vite umane.
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Dopo le false lacrime, la classe dirigente inneggia ad una "ricostruzione come prima".
Ma la "normalità" che vogliono ripristinare è proprio la causa per la quale l'alluvione di maggio hanno avuto effetti tanto devastanti sulla collettività.
Dobbiamo fermare tutto questo!
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Un report dell’agenzia @Reuters sulle modalità con cui vengono spesi dalle nazioni più ricche i soldi destinati a ridurre gli effetti del #CambiamentoClimatico ha scoperto che l’Italia ha aiutato l’industria dolciaria #Venchi ad aprire dozzine di nuovi punti vendita in Asia. 1/8
La somma messa a disposizione dall’Italia come strumento per combattere il cambiamento climatico è - secondo Reuters - di 4 milioni e 700 mila dollari.
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Interrogato sulla questione dai giornalisti che hanno redatto il report, un rappresentante del governo ha affermato che l’Italia punta a considerare il clima in tutti i suoi aspetti finanziari, senza spiegare come negozi di gelato e cioccolato possano aiutare in tal senso.
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Come leggete in questa immagine, a poche ore dall'alluvione in Emilia Romagna, Enrico Mentana, in perfetta linea con la narrativa di moltɜ altrɜ colleghɜ, ha spostato l’attenzione dal dramma delle popolazioni coinvolte e dalle cause che hanno determinato quelle morti...
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ai movimenti che cercano, con tanti sacrifici e metodi nonviolenti, di portare il tema dell’emergenza climatica nelle agende dei media e soprattutto dei governi.
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E ancora prima Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile, ha parlato con aria di sufficienza di “integralismo ambientalista” ed ha affermato che “dobbiamo abituarci a convivere con il cambiamento climatico”...
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“La situazione è apocalittica, speriamo di salvare le persone.”
A dirlo non è un'attivista di un movimento per la Giustizia Climatica, ma il Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa durante l’alluvione causata dalla #CrisiClimatica, che sta colpendo vaste zone d'Italia.
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‘La forza dell’alluvione è stata causata dai #CambiamentiClimatici, questi sono fenomeni rari a maggio’.
A dirlo non è un'attivista di un movimento per la Giustizia Climatica, ma la climatologa del Consiglio Nazionale delle Ricerche Marina Baldi.
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5 vittime, 3 dispersi, più di 5000 sfollati.
Frane, ponti crollati, scuole chiuse, vie di comunicazione stradali e ferroviarie bloccate, linee telefoniche interrotte, soccorsi difficili.
Media e politica si accorgono che abbiamo l'#EmergenzaClimatica quando è già qui.
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Dal 2004, il 17 maggio si celebra la Giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia (#IDAHOBIT).
Lo scopo è sensibilizzare in merito alla discriminazione che le persone appartenenti alla comunità #LGBTQIA+ affrontano ogni giorno. 1/7
Le discriminazioni di genere, identità, caratteristiche e orientamento sessuale si correlano al tema ambientale: chi ha difficoltà a veder riconosciuti i propri diritti rischia di essere maggiormente espostə ai danni causati dalle crisi, siano esse sociali od ecologiche.
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Chi è discriminatə fatica a trovar spazio in società e, a volte, anche all’interno dei movimenti di aggregazione e mobilitazione.
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