La corretta analogia - morale, giuridica e politica - è tra la Russia e Israele da una parte e tra l’Ucraina e la Palestina dall’altra.
Se è immorale e disgustoso equiparare occupante e occupato in un caso lo è anche nell’altro. Figuriamoci invertire l’equazione…
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L’Ucraina ha diritto a difendersi dall’occupazione russa come la Palestina ha diritto a difendersi dall’occupazione israeliana.
Le brigate Azov non squalificano il diritto degli ucraini alla resistenza. Hamas non squalifica il diritto dei palestinesi alla resistenza.
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Se i combattenti violano il diritto internazionale, è giusto processarli. TUTTI i violatori, non solo alcuni.
A tal proposito, la Corte Penale Internazionale ha aperto un’indagine sia sui crimini sia di Hamas sia di Israele, ma il processo è del tutto bloccato. Da chi?
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Da Israele e USA in primis! Non si capisce cosa temano se sono così fieri di essere “democrazie che rispettano le leggi della guerra”…
È strano difendere un ordine normativo squalificando puntualmente le istituzioni della giustizia internazionale…
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Inoltre, è comodo far partire i fatti dall’attacco di Hamas senza neppure guardare agli ultimi mesi, non dico anni o decenni: i pogrom contro i palestinesi da parte di coloni armati e esercito israeliano, l’espulsione dalle case, l’espansione dell’occupazione
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Questi intellettuali “coraggiosi” che difendono le norme internazionali solo quando si allineano con gli interessi del potere di cui sono servi, la vostra complicità è enorme!
Il vostro disprezzo per la vita dei palestinesi, impacchettato in discorsi sulla “strategia”…
6/7
…sta non solo legittimando un massacro senza precedenti ma rende tutto il mondo più insicuro.
La pace è indivisibile. È naïveté dei cinici pensare che la vostra sicurezza possa dipendere per sempre dall’insicurezza di quella parte di umanità che ritenete inferiore.
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Il "dibattito pubblico" in Italia va in tilt perché una studiosa (@transit_star) che si occupa di lavoro in #Iran nota su @rivistailmulino che il capitalismo neoliberale plasma le politiche del lavoro del regime iraniano. Parte una crociata contro di lei che ha dell'incredibile..
Dai commenti emerge soprattutto che che nessuno dei "critici" ha letto l'articolo. Le si contesta infatti quel che LEI NON DICE: che il neoliberismo sia all'origine delle proteste per il velo. Ma lei parla della solidarietà dei lavoratori...
che si sono uniti alla protesta, portando le loro istanze. I movimenti di protesta sono in genere complessi, si "arricchiscono" nel tempo, difficilmente sono monocromi, nel senso che gli attori e le istanze della protesta sono in genere molteplici...