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Nov 27 11 tweets 4 min read Twitter logo Read on Twitter
Il progetto si chiamava “Carte du Cielè, atlante fotografico delle stelle.
A coordinarlo il direttore dell’osservatorio di Parigi, Amédée Mouchez.
Un progetto reso possibile dalle nuove tecniche fotografiche, come lastre ad emulsione in gelatina, molto sensibili e facili da usare Image
Dovete sapere che fino all’avvento della fotografia si era costretti a disegnare ciò che l’essere umano vedeva nell’oculare del telescopio.
Un lavoro lungo, soggettivo, dove spesse volte il disegno non rispecchiava esattamente la realtà.
Diciotto Osservatori con diciotto telescopi identici aderirono al progetto della "Carte du Ciel".
Ad ogni Osservatorio una porzione di cielo.
Tra gli osservatori era presente anche la Specola Vaticana.
Per analizzare 22.000 lastre fotografiche. Image
La Specola Vaticana era (ed è) un Osservatorio astronomico e centro di ricerca scientifica della Chiesa cattolica.
Fondato il 14 marzo 1891 proprio da Papa Leone XIII venne dotato per l’occasione di un grande telescopio. Il sacerdote Francesco Denza fu il primo direttore.
Image
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A quel tempo Papa Leone XIII era molto interessato alla scienza e non solo a questioni religiose.
Decise pertanto di inviare a Parigi un suo rappresentante.
Inizialmente proprio Francesco Denza,laureato in fisica e matematica fondatore della stazione meteorologica di Moncalieri Image
Poi il suo posto fu preso dal gesuita John Hagen.
A lui servivano aiutanti che sapessero “leggere” le coordinate celesti sulle lastre fotografiche e dunque la posizione degli astri.
Di regola donne
Per la pazienza e la diligenza, ma anche perché venivano pagate meno degli uomini Image
Lui pensò a noi.
A noi quattro.
I nostri nomi?
Emilia Ponzoni, Regina Colombo, Concetta Finardi e Luigia Panceri, suore dell’Istituto “Suore di Maria Bambina” con Casa Madre a Milano.
E ci mettemmo subito al lavoro. Image
Diventando sempre più esperte.
A scrivere i dati, certo, ma quando ci mostrarono come fare, anche ad utilizzare il telescopio.
Talmente brave che tutti cominciarono a chiamarci “le donne calcolatrici” per velocità e capacità di calcolare le coordinate riportandole sui fogli.
Le suore erano donne dotate di pazienza, tenacia e ottima manualità.
Dal 1909 al 1929 riuscirono a misurare da sole (a mano perché non c’erano i calcolatori) ben 418.215 stelle.
Il Vaticano fu uno degli Stati che contribuì maggiormente a compilare la prima mappatura del cielo. Image
Quel progetto internazionale per la mappatura del cielo iniziato a fine Ottocento è proseguito fino al 1966.
Sono state catalogate oltre 5 milioni di stelle.
Ad oggi è nota la posizione di 1,7 miliardi di stelle. Grazie anche ad esperti dell'Osservatorio Astrofisico di Catania.
I nomi della quattro suore, Emilia Ponzoni, Regina Colombo, Concetta Finardi e Luigia Panceri, sono stati rivelati solo nel 2016.
Scoperti per puro caso da padre Sabino Maffeo, dell’Osservatorio Vaticano.
Ora possono avere il giusto riconoscimento.

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Nov 28
“Te hominem esse memento” continua a ripetergli l’auriga dietro di lui.
“Ricordati che sei solo un uomo”.
Strani questi Romani.
Forse per evitare che l’Imperatore Aureliano, mentre viene acclamato dalla folla romana, si monti troppo la testa nella gloria di questo momento?
Grazie Johannes per avermi dato la parola.
Per raccontare, in questo momento particolare, quello che sono stata.
Un consiglio prima.
Oggi voi non avete l’auriga, ma un naso da pagliaccio in tasca farebbe comodo a qualcuno di voi.
Quando uno comincia a montarsi la testa...
Detto ciò, Roma è in festa.
Ci sono tutti, popolani e patrizi ad assistere al trionfo dell’Imperatore Aureliano sul suo carro imperiale per la via Sacra di Roma.
Ma tutti guardano me, e le catene d’oro che mi trattengono.
Non ho mai abbassato lo sguardo, neppure per un attimo.
Read 25 tweets
Nov 24
Mi chiamavano “La fotografa dei mostri” e la cosa mi faceva letteralmente imbestialire.
Come è possibile chiamare “mostro” un essere umano?
Non è concepibile.
Che avrei dovuto fare?
Continuare ad essere una fotografa di moda?
Era stato l’incontro con la fotografa Lisette Model ad indirizzarmi verso quel tipo di fotografia.
Guardare un mondo diverso con altri occhi.
I miei occhi.
Perché quello era il mio mondo.
Lo avevo capito fin da piccola.
Io, e la mia cronica infelicità.
Mi chiamo Diane Nemerov e sono nata a New York il 14 marzo 1923.
La mia famiglia era proprietaria di una catena di negozi di pellicce, chiamata "Russek's".
Il nome di mio nonno.
Papà amava la pittura e fu naturale per me imparare a disegnare.
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Nov 22
Nella seconda metà dell’Ottocento le avevano misurate.
Il peso del cervello e le dimensioni del cranio? Inferiori.
La peluria facciale?
Inferiore.
Grandezza organi interni?
Inferiori.
Numerosi di globuli rossi?
Inferiori.
Per non parlare della brevità degli arti e dello scheletro
Quando scoprirono che le donne avevano qualcosa più dei maschi, come le pulsazioni, dissero che era la prova di un loro sottosviluppo.
E il tronco più lungo?
Vabbè, quello è il classico segno di infantilismo, dissero.
Caratteristica tipica dei bambini.
“Lombroso poi era andato giù duro.
“La donna non è criminale nella misura in cui lo è il genere maschile, ma non per maggiore moralità o buon senso; […] bensì in quanto incapace di essere criminale per mancanza di coraggio e di vigore fisico, nonché di intelligenza” Image
Read 23 tweets
Nov 21
Lo confesso, all’inizio avevo accettato il suo amore e l’avevo pure ricambiato.
Mi raccontò di avermi amata fin da subito, da quando durante una tregua di guerra mi aveva vista al campo dei Gepidi, il mio popolo.
Ma lui era sposato con Clotsuinda, figlia del re dei Franchi.
Costretto per motivi politici.
Nessun amore.
Tanto che non versò una lacrima quando la fragile moglie morì di parto.
Non avendomi dimenticata si era presentato a mio padre, re Cunimondo re dei Gepidi, a chiedere la mia mano.
Questo avrebbe significato anche un’alleanza.
Erano in guerra da anni, ma mio padre rifiutò di darmi in sposa a lui, al terribile Alboino, Re dei Longobardi. Alboino allora mi rapì, senza il mio consenso e con ira e sdegno da parte di mio padre.
Che smosse mari e monti fino ad arrivare all’Imperatore d’Oriente Giustiniano. Image
Read 25 tweets
Nov 18
Dottoressa in Medicina e Chirurgia con la votazione di 110 e lode accademica.
Wow! Sono felicissima.
Me la sono meritata, dai.
La votazione, intendo.
Il percorso è stato difficile, ma quella sfilza di trenta e lode alla fine mi hanno fatta sentire orgogliosa di me stessa.
Ci sono tutti i miei cari nell'aula magna del rettorato dell'università di Messina.
Papà Enzo, mamma Cinzia, mia sorella Danila e i miei fratelli, Carmelo e Giuseppe, il piccolino di sei anni.
E naturalmente la mia grandissima amica e collega Vittoria.
Ho sognato questo giorno fin da bambina.
Da piccola volevo diventare ginecologa, sapete? Dopo il liceo scientifico ad Agrigento avevo tentato per due anni i test per entrare a Medicina. Inutilmente.
Ma io ero testarda.
E al terzo tentativo c’ero riuscita.
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Nov 17
Il giorno? Il 1° agosto 1922.
Il luogo? Milano.
Il fatto? Lo «sciopero generale» indetto dall’Alleanza del lavoro per spronare i politici a costituire un governo per ripristinare «la legge, la libertà, l’autorità» contro l’integralismo fascista.
Già, uno sciopero. Image
Sciopero “contro la Nazione e contro la logica” titolavano i giornali.
E l’opinione pubblica non era da meno visto che ormai tutto si risolveva in un aumento di impopolarità. “Scioperomania” la chiamavano.
Era uno degli argomenti che più facevano presa sulla gente.
Un’opinione pubblica che aveva sì qualche paura di quelle “colonne di fuoco” fasciste, ma vuoi mettere far uscire i tram dalle rimesse durante una serrata? Tornando a quello sciopero, la data doveva rimanere segreta. Image
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