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Apr 12, 2024 24 tweets 7 min read Read on X
«La maternità deve diventare di nuovo cool. Dobbiamo fare sì che le ragazze di 18/20 anni vogliano sposarsi e vogliano mettere al mondo dei figli»
«C'è la realizzazione professionale ma anche la missione di mettere al mondo dei bambini che saranno i futuri italiani»(Sen. Mennuni)
Non capisco l’indignazione.
Nel dicembre scorso molti capi di Stato hanno fatto riferimento nei loro discorsi al tema della maternità invitando le donne ad occuparsi unicamente di una sola cosa: fare figli per la patria.
Per esempio il dittatore della Corea del Nord Kim Jong Un. Image
Alla "V Conferenza nazionale delle madri" nella capitale della Corea del Nord, Pyongyang, il leader nord coreano ha tenuto un discorso facendo un appello per più nascite e più bambini nel suo stato.
Le cronache riferiscono che si è pure commosso. Image
Nella Corea del Nord il tasso di fertilità è crollato negli ultimi anni passando dal 3,67 del 1955 all’1,79 di oggi. Essendo un Paese chiuso e isolato dal resto del mondo non può nemmeno contare sull’immigrazione per sostenere la forza lavoro. Image
Non si è commosso, ma è stato particolarmente convincente anche il leader della Cina Xi Jinping che ha lanciato appelli alle proprie concittadine per esortarle a servire il loro Paese attraverso la prole.
La Cina per la prima volta dal 1961 ha registrato nel 2023 una contrazione della popolazione con un calo di circa 850 mila unità ed è stata superata dall’India come paese più popoloso al mondo.
Da qui l’appello alle madri.
"Fate figli". Image
Xi ha affermato che le donne hanno un ruolo fondamentale in una nazione alle prese con l'invecchiamento e il calo record del tasso di natalità. La donna deve: “coltivare una nuova cultura del matrimonio e della maternità” e seguire una “nuova tendenza alla famiglia”. Image
E non poteva mancare lui, il leader russo Putin che ha esortato le russe ad avere “sette, otto o anche più figli”, come le loro nonne e bisnonne”, altro che carriera.

“Questo è il nostro obiettivo per i prossimi decenni”.
In seguito si è corretto.
Di figli ne bastano due o tre. Image
Ultimamente ho letto di un capo di governo che ha detto che fare figli in fondo si può fare.
"Non bisogna dover scegliere tra lavoro e maternità. Ursula Von der Leyen ha 7 figli…si può fare."

“Ursula Von der Leyen ha 7 figli …quindi si può fare”?
Quanto guadagna al mese la Von der Leyen?
Diciamo che tra stipendio base, l’auto blu, tutti i benefit e, non avendo una residenza ufficiale, pure la casa, diciamo oltre 40.000 euro al mese.
Si può fare, se guadagni quei soldi lì.
Tralascio quello che ha fatto anche cose buone.
Per chi, nessuno lo ha ancora scoperto.
Non certo per le donne.
Essendo un becero maschilista ha potuto fare solo una serie di leggi per far tornare a casa le donne a fare figli.
“Per aumentare il peso del Paese” diceva. Image
Inutile ricordare tutte le leggi del maschilista contro le donne.
Meglio ricordare cosa pensava per esempio un fascista come Ferdinando Loffredo, sociologo antifemminista.
“«La donna torni a essere inferiore, suddita del padre o del marito…»
E ancora.
«La indiscutibile minore intelligenza della donna ha impedito di comprendere che la maggiore soddisfazione può essere da essa provata solo nella famiglia».
«Il lavoro femminile crea l’aumento della disoccupazione maschile. La donna che lavora si avvia alla sterilità»
E poi.
«Le donne devono tornare a un’assoluta soggezione all’uomo, padre o marito che sia; sottomissione, e perciò inferiorità spirituale, culturale ed economica, pertanto la donna deve avere solo l’istruzione necessaria affinché sia un’eccellente madre».
Naturalmente questi personaggi sono solo dei dilettanti al confronto di Sylvain Maréchal, colui che nel 1796 insieme ad altri scisse il “Manifesto degli eguali”, in cui propose un’eguaglianza sociale assoluta e totale.
Eguaglianza sì, ma non per tutti. Image
Non a caso è sempre lui che scrive nel 1801 “Project d’une loi portant défense d’apprendre à lire aux femmes”.
“Progetto di legge per vietare alle donne di imparare a leggere”.
Venne preso all’inizio come uno scherzo.
Di cattivo gusto, ma sempre uno scherzo. Image
Invece era tutto vero.
Era veramente convinto di agire nell’interesse della società.
Una società solidamente patriarcale naturalmente, fondata su agricoltura e pastorizia che lui chiamava “età dell’oro”.
Ma perché il mondo sarebbe migliore se alle donne fosse vietato leggere?
Semplice.
Prima di tutto: “Le cuoche che non sanno leggere sono quelle che fanno la zuppa migliore".
Lo so, non è un granché come motivazione, ma è solo una delle 113 motivazioni citate dall’autore per avvalorare la tesi secondo cui bisognerebbe vietare alle donne di leggere. Image
Vediamone altre.
“Una donna che legge e scrive si crede in diritto di potersi permettere molte più cose rispetto a un’altra che conosca solo l’ago e il filo”

“Certo è che in una casa regnano lo scandalo e la discordia, quando la moglie ne sa quanto o più del marito”.
Che tenero. Image
E poi.
“La qualifica di donna che sa leggere, nulla aggiunge ai sublimi e commoventi attributi di brava ragazza, brava moglie e brava madre, né al modo di adempiere a quei dolci e sacri doveri”.
E avanti. Image
“Quando l’angelo Gabriele annunciò a Maria (sposa di san Giuseppe) che avrebbe concepito un Dio nel suo grembo lei stava rammendando le brache del suo sposo, non stava leggendo, poiché la sua ignoranza aveva trovato grazia al cospetto dello Spirito Santo”
Considerando le 113 motivazioni, l’autore propone una legge che consta di 78 articoli.
Art. XVI “La Ragione vuole che le donne si astengano dall’astronomia: contino le uova giù in cortile, non le stelle del firmamento!”
Qui sotto altri.
Lascio a voi scoprire il resto. Image
“Progetto di legge per vietare alle donne di imparare a leggere” è un libro che vi consiglio.
Per capire quanta strada è stata fatta, ma anche per non dimenticare che basta poco per mettere in discussione tutto.
I diritti acquisiti, non lo sono mai per sempre.
Occhi aperti. Image
Dai Johannes, sono passati più di due secoli.
Oggi nessuno scriverebbe stupidaggini come quelle. Le donne che non leggono fanno più figli.
Che stupidaggine.
Sarebbero due secoli passati inutilmente.
Ops.
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Mar 1
Nei due thread precedenti abbiamo raccontato della Conferenza di Yalta.
Abbiamo terminato con la morte di Roosevelt, presidente degli Stati Uniti, avvenuta il 12 aprile 1945, stroncato da emorragia cerebrale a 63 anni.
Venne sepolto il 15 aprile nel «giardino delle rose rosse. Image
Il vice presidente Truman in quel momento era al Senato.
Corse alla Casa Bianca e fu la moglie del Presidente a comunicargli la notizia.
Telefonò a casa e chiese alla moglie Bess e alla figlia Margareth di raggiungerlo.
Giurò come 33° Presidente degli Stati Uniti alle ore 19. Image
Truman, avvocato sessantunenne, è di origini modeste.
Suo padre un povero fattore.
Dopo essersi laureato in legge Truman si era arruolato, ma un difetto alla vista gli aveva precluso la carriera militare.
Diventato commerciante, nel 1921 era fallito. Diventando assicuratore.
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Feb 25
Dove eravamo rimasti con l’ultimo thread?
Sì, ora ricordo.
Al 4 febbraio 1945 e l’inizio della Conferenza di Yalta.
È una domenica soleggiata e calda.
È Roosevelt a presiederla.
E la prima discussione è riservata alla Polonia, ai suoi confini e assetti.
Ha inizio il confronto. Image
La Polonia non è un argomento facile.
I sovietici hanno sì liberato il Paese, ma come governo provvisorio hanno istituito un «comitato di Lublino», naturalmente filo sovietico.
Un governo provvisorio subito in conflitto con l’altro governo polacco di Mikolajczyk, in esilio. Image
In esilio a Londra dal 1939 quando la Hitler e Stalin si erano spartiti la Polonia.
È Churchill a parlare per primo.
«Per la Polonia noi abbiamo sfoderato la spada […] Non potremo mai accettare una soluzione che non le garantisca la libertà, l’indipendenza e la sovranità» Image
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Feb 22
L’assetto del mondo, una volta finita la guerra, era stato deciso una prima volta il 14 agosto 1941 con la «Carta Atlantica».
Stilata da Roosevelt e Churchill sulla corazzata «Prince of Wales».
Un documento dove si enunciavano i principi di cooperazione su cui fondare la pace. Image
In quel momento l’Europa era saldamente in mano ai tedeschi e gli Stati Uniti non erano ancora entrati in guerra.
Ma in quella Carta c’era già l'auspicio che, dopo la distruzione finale della tirannia nazista, potesse sorgere una condizione mondiale dominata da pace e stabilità. Image
Nella Carta dichiaravano di non aspirare ad ingrandimenti territoriali.
Non volevamo mutamenti di confini non voluti liberamente dai popoli interessati, rispettando il diritto dei popoli all’autodeterminazione e ridando l’autonomia ai popoli che ne erano stati privati. Image
Read 24 tweets
Feb 20
Era il 1695 e la nave su cui ero imbarcato, la Victoire, aveva attraccato al porto di Napoli in attesa di partire per le Antille.
Pensai bene di recarmi a visitare Roma, magari sarei riuscito a fare un saluto al Santo Padre.
Mi chiamo Oliver Misson, figlio di un nobile di Provenza, con la passione per l’avventura.
Per questo avevo abbandonato l’accademia militare per imbarcarmi sulla nave da guerra francese Victoire comandata da un mio parente, il capitano Fourbin. Image
E fu proprio a Roma che conobbi quel frate italo-domenicano, tale Caraccioli.
Aveva abbandonato il saio, troppo rigida e devota ai potenti la sua vita.
Aveva così deciso di girare il mondo per propagandare le sue idee.
Idee.
Più che idee un sogno.
Read 22 tweets
Feb 18
Che ci faccio fuori dalla chiesa in Piazza Don Bosco nel quartiere Tuscolano a Roma?
Non mi lasciano entrare in chiesa.
O meglio.
Non ci lasciano entrare in chiesa.
Come è possibile?
È possibile sì.
Forse è meglio che vi racconto quando, e come tutto è cominciato. Image
Non ero mai stata a Roma.
Erano gli anni 70 e da San Candido in Alto Adige ero venuta in gita con la parrocchia.
E poi quel pomeriggio, libero per tutti.
Io ero sola.
Nessuna amica, niente fidanzato, nessun familiare. Andare da sola per Roma non fu una bella idea.
Perdersi fu un attimo.
Ricordo che fu lui ad avvicinarsi.
Gli chiesi come arrivare a Piazza Venezia.
Fu il mio accento a tradirmi.
Tedesca?”, mi chiese.
No”, risposi, “vengo dall’Alto Adige”.
“Ah, dove prendete in giro gli italiani!”.
La nostra storia d’amore iniziò quel giorno.
Read 25 tweets
Feb 16
Da bambino volevo giocare a calcio.
Come tutti i bambini.
Ma tirare calci al pallone non era facile per uno come me, e non solo perché gli altri bambini mi ignoravano.
E neppure perché mi prendevano in giro.
Il motivo era un altro.
A tre anni avevo contratto la malaria. Image
E quando in Nigeria ti capita di prendere la malaria ti può andare anche peggio.
Per esempio venire curato in una clinica di fortuna e al risveglio ritrovarsi con il sistema immunitario compromesso.
Tornai a casa con la poliomielite che mi aveva paralizzato dalla vita in giù. Image
Sapete cosa accade ai bambini diversamente abili in Nigeria?
Di solito sono allontanati dalle famiglie e finiscono in strada a chiedere l’elemosina.
Non andò così per me, Dennis Ogbe, perché mio padre non avrebbe mai lasciato nessuno dei suoi figli a mendicare per la strada. Image
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