Avete il diabete: prelevate una cellula di grasso dal vostro addome. Riprogrammate quella cellula e fatele credere di essere una cellula del pancreas
Reinserite quella cellula nel addome, indovinate un po?
Produrrà insulina, guarendovi
Sembra magia ma è scienza
A 3d
1/n
Breve ripasso, cos'è il diabete di tipo1?
Il diabete di tipo 1 è quel simpatico dispetto che il sistema immunitario fa al pancreas, distruggendo tutte le cellule che producono insulina (cellule Beta). Si manifesta soprattutto nei giovani, ma non si fa problemi a fare irruzione in qualsiasi momento della vita.
2/n
A differenza del diabete di tipo 2, che è spesso legato a uno stile di vita poco sano e al “troppo amore” per il cibo, il tipo 1 non ha niente a che vedere con quante torte hai mangiato.
Un po’ come avere un secondo lavoro a tempo pieno, tra iniezioni di insulina, controlli glicemici e allenamento costante. I costi, sia economici che emotivi, non sono bassi, ma con le giuste attenzioni, tecnologia oggi i diabetici hanno una qualità di vita buona. @signorina37H
Oggi i pazienti diabetici nella maggior parte dei casi gestiscono il diabete con iniezioni quotidiane di insulina.
Lo scorso anno FDA ha approvato una terapia innovativa che prevedeva il prelievo di cellule beta dal pancreas di soggetti deceduti. Questa terapia però è di seconda linea, cioè può essere usata solo se le altre terapia hanno fallito e non riusciamo a controllare la glicemia con le iniezioni di insulina
Recentemente sono stati pubblicati i dati di una nuova strategia terapeutica: il trapianto autologo di cellule staminali. Il nome è complesso almeno quanto la tecnica ma è una figata!
La prima paziente di 25 anni trattata un anno fa non necessità più insulina da mesi e vive una vita normale.
Gli scienziati hanno prelevato delle cellule di grasso dal ventre della donna, le hanno riprogrammate chimicamente e le hanno fatte crescere come delle cellule Beta del pancreas. Una volta mature le hanno inserite nel fegato della donna. Le cellule convinte di essere parte del pancreas rispondono ai segnali fisiologici, come la glicemia.
Il vantaggio di usare cellule della donna (e non di un donatore) sta nel fatto che si evita il rigetto
7/7
Come è possibile che è una cellula di grasso possa produrre insulina?? In realtà non è strano!
Basta riprogrammarla!
Tutte le nostre cellule possiedono le stesse informazioni genetiche e potenzialmente possono diventare qualsiasi cosa. In fondo quando spermatozoo e uovo si incontrano le cellule sono solo 2.
(perdonatemi la semplificazione)
Quindi da domani questa tecnica sarà disponibile per tutti?
Purtroppo no, ma questi dati confermano che la cosa può funzionare.
Al momento ci sono diverse sperimentazioni in giro per il mondo (anche in Italia).
Infine, dobbiamo considerare i costi e la scalabilità della tecnica che al momento è poco scalabile e molto costosa ma indubbiamente il progresso tecnologico migliorerà entrambi questi aspetti.
La relazione tra alti livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”) e malattie cardiovascolari non è più solo un'associazione statistica: è una relazione causale, diretta e dose-dipendente.
1/n
Uno studio monumentale pubblicato sul European Heart Journal ha esaminato le evidenze disponibili: genetiche, epidemiologiche, di randomizzazione mendeliana e da trial clinici. La conclusione è netta:
il colesterolo LDL è una causa diretta dell’aterosclerosi e complicanze
2/n
Cosa significa?
– Chi ha mutazioni genetiche che aumentano l’LDL ha un rischio significativamente più alto di infarto e ictus.
– Chi ha mutazioni che abbassano naturalmente l’LDL ha un rischio molto più basso.
3/n
Come dovrebbe essere composto un piatto davvero sano?
Ce lo spiega la Harvard Medical School, che ha elaborato l’Healthy Eating Plate: una guida visiva semplice ed efficace per costruire pasti bilanciati, sia a casa che fuori.
1/n
Ecco come dovrebbe essere diviso idealmente il piatto:
• Metà del piatto: verdure e frutta, con prevalenza di verdure. Più colori e varietà possibile, ma le patate non contano
2/n
• Un quarto del piatto: cereali integrali, come riso integrale, avena, farro, pasta integrale, quinoa, tuberi. Limitare i raffinati come pane bianco e riso bianco.
3/n
Negli ultimi anni le diete ricche di carboidrati sono spesso state demonizzate, associate a picchi glicemici, aumento di peso o “scarsa performance metabolica”. Ma è davvero così semplice?
1/n
Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 1997 ha dimostrato che una dieta con il 55% delle calorie provenienti dai carboidrati può avere un potente effetto positivo sulla salute cardiovascolare.
2/n
È il celebre studio DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), un trial clinico condotto su 459 adulti con pressione lievemente elevata.
3/n
Negli ultimi anni abbiamo sentito parlare ovunque della “dieta mediterranea”, ma quanto è davvero efficace nel prevenire le malattie cardiovascolari? Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 2018 ha risposto in modo chiaro.
1/n
Il PREDIMED trial ha coinvolto oltre 7.400 persone in Spagna, tutte ad alto rischio cardiovascolare ma senza una diagnosi pregressa.
2/n
I partecipanti sono stati divisi in tre gruppi: uno ha seguito una dieta mediterranea arricchita con olio extravergine d’oliva, un altro con frutta secca (noci, nocciole, mandorle), e un terzo ha ricevuto consigli per ridurre i grassi nella dieta.
3/n
La dieta chetogenica fa perdere peso, ma anche muscoli
È spesso raccontata come una scorciatoia efficace per dimagrire velocemente. E in effetti, funziona. Ma quello che si perde sulla bilancia non è solo grasso, e questo dovrebbe far riflettere chi la sceglie senza una guida 1/
Uno studio clinico condotto su donne sane e normopeso ha dimostrato che una dieta chetogenica ben controllata porta sì a una riduzione del peso, ma in modo sproporzionato: la perdita di massa magra (muscolare) è risultata più del doppio rispetto a quella di grasso.
2/n
Non si tratta quindi solo di “asciugarsi”, ma anche di impoverire la propria composizione corporea. E nel lungo periodo, perdere muscolo significa abbassare il metabolismo, indebolire il tono fisico e aumentare il rischio di recuperare peso.
3/n
Ultimamente circola l’idea che le uova si possano mangiare senza limiti perché “il colesterolo alimentare non conta”. 1/n
Uno studio pubblicato su JAMA (Zhong et al., 2019) invita a più cautela: ha seguito 29 615 adulti statunitensi per oltre 17 anni
2/n
E' emerso che ogni 300 mg in più di colesterolo al giorno, circa un uovo e mezzosi associa a un aumento del 17 % del rischio di eventi cardiovascolari e del 18 % del rischio di mortalità
3/n