(3)L'utilizzo in battaglia di tecnologie a comando remoto ha spinto il conflitto a stravolgere in soli 1000 giorni la tattica sul terreno. La manovra sul campo di battaglia si snellisce e non si articola piĂą sul dispiegamento di grandi concentrazioni di truppe e mezzi.
(segue)
(4)I contendenti hanno adattato il conflitto a misura delle rispettive criticitĂ . La produzione ucraina di droni ha sopperito alle difficoltĂ produttive dell'industria della difesa occidentale. Kiev ha acquisito una importante esperienza nella progettazione di UAV FPV.
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(5)Mosca detiene l'iniziativa sul terreno ed un buon bilanciamento logistico. Rostec mantiene alti livelli di produzione. Nel 2025 l'industria russa prevede di consegnare e rimodernizzare tra i 2200 e i 2500 veicoli da combattimento.
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(8)Il conflitto ha acquisito una modalitĂ tattica che ne favorisce la continuazione per inerzia. Le perdite di Kiev sono ingenti ma comunque sovrastimate. AFU prevede di integrare altri 160000 uomini entro febbraio 2025.
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(9)Le Forze Russe hanno dato prova di una importante capacitĂ di dispiegamento. Ad oggi non ci sono evidenze riguardo lo schieramento sul campo di truppe regolari di nazioni vicine a Mosca. Il biennio 2025/26 sarĂ cruciale per l'esito della guerra.
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(10)Se AFU non riesce a stabilizzare il fronte nel Donbass lo squilibrio con le Forze Russe aumenterĂ nel corso del 2025. Mosca aspira a controllare tutto il Donetsk entro la fine del 2025. Kiev teme una ripresa delle ostilitĂ anche nelle direzioni Kherson e Zaporozhye.
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(14)La guerra in Ucraina rappresenta la fine del monopolio tecnologico-industriale dell'ovest. La dottrina del rischio calcolato ha fallito. La deresponsabilizzazione dell'establishment occidentale alimenta la continuazione della guerra.
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đź§µLe Forze Russe ottimizzano l'esperienza acquisita e mantengono l'iniziativa sul campo di battaglia.
L’evoluzione delle Forze Russe ruota attorno a 3 fattori chiave:
-nuove dottrine di infiltrazione urbana
-droni FPV in fibra ottica
- il programma Rubikon
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(2)Le operazioni ucraine con droni avevano bloccato le avanzate russe verso Pokrovsk dalla fine del 2024 all’estate 2025. A luglio 2025 i russi cambiamo paradigma. Le Forze di Mosca adottano la dottrina BAI (Battlefield Air Interdiction)
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(3)La dottrina BAI prevede di colpire chirurgicamente nelle retrovie la logistica e gli operatori di droni con lo scopo di annullare le capacitĂ difensive di kiev. Il Centro per Tecnologie Avanzate Senza Pilota Rubikon persegue l'obiettivo.
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đź§µLa perdita di Pokrovsk si trasforma nella piĂą grande sconfitta di Zelensky dopo la perdita di Bakhmut. La sconfitta ricade su l'establishment euroatlantico e ridimensiona l'immagine della guerra costruita dal regime di Zelensky e dai suoi sponsor occidentali.
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(2)Negli ultimi mesi per la difesa di Pokrovsk Zelensky ha schierato 6 brigate sotto il comando del generale Drapatiy. La maggior parte del personale è stato neutralizzato nel tentativo di tenere la città . Le circa 3000 unità ancora operative sono accerchiate a Myrnograd.
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(3)Il numero di attrezzature distrutte dalle Forze Russe a Pokrovsk è paragonabile al volume annuo di aiuti militari provenienti da Polonia,Francia,Svezia e Germania messi insieme.
La scelta di non ritirare AFU dal calderone di Pokrovsk affonda l'immagine di Zelensky.
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đź§µMosca sta attivamente sviluppando munizioni e nuovi sistemi d'arma per l'aviazione di prima linea derivati dall'esperienza acquisita nella gestione del conflittorusso-ucraino.
Gli equilibri post Guerra Fredda sono saltati.
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(2)Il conflitto russo-ucraino ha riscritto i nuovi standard della difesa. La capacitĂ di controllo dell'area di guerra attraverso il bilanciamento tra tecnologia low cost e massima efficienza offensiva sta determinando i nuovi rapporti di forza.
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(3)L'industria russa ha sviluppato un nuovo programma di armi d'attacco con la denominazione generale S-71. L'S-71 è un sistema d'arma guidato a bassa osservabilità . Il progetto S-71 è un ibrido tra un UAV e un missile da crociera subsonico aviolanciato.
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đź§µErdogan cede al ricatto di Washington. La Turchia sarĂ costretta ad abbandonare le materie prime dalla Russia e ad importare ingenti quantitĂ di energia dagli Stati Uniti. L'amministrazione Trump mira a soffocare il Cremlino riducendo le quote di mercato russe.
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(2)Durante il mandato Trump Ankara ha firmato contratti di fornitura di GNL per un totale di 43 mld di $. Erdogan rinuncia progressivamente alle forniture russe tramite il Turkish Stream ed allo sfruttamento delle abbondanti risorse turche scoperte sotto il Mar Nero.
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(3)Il GNL americano soppianterĂ gradualmente tutti gli operatori del mercato turco. Le forniture dall'Iran e dall'Azerbaigian saranno significativamente ridotte. La compagnia nazionale del gas BOTAS abbandonerĂ il gas russo in un arco temporale di 2/4 anni.
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La crisi russo-ucraina ha coinvolto 4 presidenze statunitensi. La seconda presidenza Trump opera in continuitĂ con le precedenti. Washington continua a considerare il fronte ucraino un necessario strumento di affermazione dell'egemonia statunitense.
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(2)L'apparente cambio di approccio della nuova amministrazione americana verso Mosca è fuorviante. La direzione strategica degli Stati Uniti rimane invariata. L'instabilità sul fronte est europeo resta obiettivo primario.
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(3)L'amministrazione Trump non ha mai avuto intenzione di porre fine al conflitto. Gli attacchi in profonditĂ in territorio russo sono tuttora coordinati dagli Stati Uniti. Washington continua ad investire per creare le condizioni necessarie a sbilanciare la Russia.
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🧵Il tema centrale per mettere fine alla crisi dell'Est Europa è la riscrittura concordata delle regole di sicurezza. La Nato e le cancellerie europee si muovono in direzione opposta dispiegando forze sul confine orientale e alzando la dialettica dello scontro.
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(2)Le provocazioni e gli attacchi al comparto energetico russo sono funzionali a suscitare una reazione ed a inasprire la guerra. La Nato e le cancellerie europee continuano ad investire sull'escalation. Le Forze Russe mantengono l'iniziativa sul terreno.
(segue)
(3)La Nato sfrutta il confine orientale per creare il casus belli con cui isolare la Russia dal suo sistema di alleanze. Le provocazioni della Nato mirano a rilanciare il coinvolgimento di Washington. La Nato bluffa e crea un rischio reale per uso strumentale.
(segue)