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"Un commercialista di Bari"

Oct 13, 2018, 12 tweets

Il più becero ‘micugginismo’ sull’aumento dei tassi sul @sole24ore. Al quale rispondo dapprima sullo stesso piano, dicendo che vedo fidi per milioni di euro in tutte le forme tecniche (cassa, anticipi fatture, factoring, mutui, leasing, ecc...) e non si è mosso un cent. #thread

...aggiungo che, per i finanziamenti già in essere (su qualsiasi scadenza), essendo l’Euribor fermo da tempo e lo spread applicato dalle banche non più modificabile, non può esserci aumento alcuno.

Per i nuovi finanziamenti:
- a tasso fisso: IRS è in salita per altri motivi.
-a tasso variabile: stabile l’Euribor, le banche possono recuperare marginalità aumentando spread. Quindi l’argomento ‘euribor non sale➡️tassi non salgono’ è inconsistente; i tassi finiti possono salire

Ma aumenti secchi di 200bp, come mostrato nell’articolo, sono semplicemente fuori dal mondo. Come si spiegano, (concessa ovviamente la buona fede), visto che ultimi dati ABI variano di poco rispetto a mag18 (spread già a 300) e sono comunque inferiori rispetto a dic17/gen18?

Le banche oggi sono alla disperata ricerca di margini ed ogni scusa è buona per andare dai clienti con scarso potere contrattuale, per migliorare i loro margini decrescenti (Non vengono da me, che mi finanzio a bt allo 0,10 ed a mt a 0,80, perché troverei subito un’altra banca).

Tale situazione di restringimento della forbice dei tassi è, non a caso, adeguatamente sottolineata dall’ABI nell’ultimo rapporto mensile di set/18.

Aldilà del ‘micugginismo’, perché non c’è relazione tra questi ipotetici aumenti e la turbolenza su #spread BTP?
Il costo della raccolta è stabile; non ho notizie o dati che mostrino un aumento della remunerazione dei depositi. Obbligazioni perdono quota da tempo.

Ma, soprattutto, non sta in piedi l’argomento più importante: ‘perdite su BTP in portafoglio➡️erosione capitale➡️aumento tassi➡️recupero margini’. Infatti, come spiega @lucaaldodavi, ammesso che la perdita sui BTP sia di circa €4miliardi...

Per recuperare tale perdita, su una consistenza di prestiti di circa €1.300 miliardi ad imprese e famiglie produttrici, ci vorrebbe un aumento del tasso medio di circa 0,30%, cioè tornare di poco oltre il livello di ago/17, comunque al di sotto di ago/16. Tassi comunque bassi.

Il punto è un altro:
Aldilà di qualche miliardo di minusvalenza sui BTP in portafoglio, le banche hanno DECINE di miliardi di perdite per crediti inesigibili ancora da scaricare, della cui riduzione #BCE ha fatto una bandiera. Da qui la necessità di migliorare i margini..

E quale migliore scusa di quella (quasi del tutto infondata) di recuperare le perdite sui BTP causa #spread, per andare dai clienti spaventati e con poco potere contrattuale e chiedergli 200bp di aumento dei tassi? Funziona, no? (Con me non ci hanno nemmeno provato 😉).

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