#UnaCanzoneAlGiorno
#29maggio
Ah, gli anni ’60. In realtà non ne so niente, non c’ero. Prima questo mito degli anni ’60 mi infastidiva, poi piano piano soprattutto la musica, la televisione e il cinema di quegli anni li ho rivalutati molto e presi come termine di paragone.
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quanto erano comunque alte, di qualità, anche le cose più popolari di quegli anni? La canzone di oggi ne è un esempio lampante, e ancora di più lo è l’humus nel quale nasce.
Nel 1964 la tv trasmette Il giornalino di Gian Burrasca, dal romanzo di Vamba.
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La regia è di Lina Wertmüller, le musiche di Nino Rota e la direzione d’orchestra di Luis Bacalov. Poi ci sono i musicarelli, come Rita la zanzara con Giancarlo Giannini e la regia della Wertmüller, e Non stuzzicate la zanzara, stessa squadra con in più Giulietta Masina.
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Stiamo parlando della cosa più popolare che l’industria culturale italiana potesse produrre in quegli anni. La facevano questi nomi qui. La faccia e la voce che rappresentavano tutto questo erano di Rita Pavone. Probabilmente in quegli anni la cantante più famosa d’Italia.
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Questo gruppo di persone nel 1966 produce una canzone che conquista le classifiche ed è canticchiata da chiunque. La scrivono Bruno Canfora e Lina Wertmüller e la arrangia Louis Bacalov (che, ricordiamolo, nel ’96 vincerà l’Oscar per le musiche de Il Postino).
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La canta magnificamente Rita Pavone. Poi i cori li fanno i mitici 4+4 di Nora Orlandi, ma questo ai più dirà poco. Ma fidatevi, è tanto.
Quella canzone è Fortissimo. Ora riascoltatela, apprezzatene la perfezione, la raffinatezza e lo splendore.
Avreste il coraggio di definirla “commerciale”? E’ la grande canzone popolare italiana. Meglio di noi forse, forse, l’hanno fatta solo gli americani. Perché oggi non ne facciamo più di così bella?
#UnaCanzoneAlGiorno
#Suoninelletere
#musica
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