#UnaCanzoneAlGiorno
#3giugno
O perchè fa figo dirlo, o perchè in parte dei casi è vero, comunque la consuetudine di bollare come commerciale la seconda parte della carriera di un artista o di una band (che in genere comincia al secondo o terzo disco) è piuttosto diffusa.
1/7⬇️
2/7↕️
Ma ci sono eccezioni a questa regola.
Nel mio orizzonte musicale la più grande di queste riguarda i Pearl Jam. Dalla metà degli anni ’90 ad oggi non hanno sbagliato un disco, o almeno in ogni disco c’è almeno una perla.
3/7↕️
Il loro rock è sempre solido, la loro scrittura sempre più raffinata, la voce di Eddie sempre più calda.
La scrittura, dicevamo.
Beh, loro sin dall’inizio sono abituati a far combaciare perfettamente il lavoro di ognuno di loro pur stando a distanza.
4/7↕️
Del resto, quando tutta la band era a Seattle e trovò questo cantante che faceva il benzinaio a San Diego, Eddie scrisse i testi sulle musiche che avevano inciso su una cassetta e glieli spedì per posta. Tra questi c’era anche Alive.
5/7↕️
Così accade anche nel 2011, o giù di lì. Mike McCready va ad un concerto di Roger Waters e pensa che loro non hanno ancora fatto una canzone in stile Pink Floyd. Scrive una musica e la affida a Eddie.
Lui riflette su ciò che resta della sua vita, sulla sua fragilità.
6/7↕️
E sul mondo che lasceremo a chi verrà dopo.
Quella che nasce è una canzone cupa e consolatoria ad un tempo, la presa di coscienza di un uomo che scaccia la malinconia e trova la serenità guardando la sua compagna che dorme, mentre fuori le sirene fendono la notte.
7/7⬆️
Sirens è una canzone rock classica, ma modernissima, quando esce nel 2013 dentro il decimo album della band, Lightning Bolt. Ed è ancora oggi una delle loro cose più belle. In attesa del prossimo disco.
#UnaCanzoneAlGiorno
#Suoninelletere
#musica
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