Simone Fattori Profile picture
Giornalista. Blogger. Podcaster. In libreria e negli e-store con Musicarelli e Suoni nell’etere

Jun 11, 2020, 7 tweets

#UnaCanzoneAlGiorno
#11giugno

Nel novembre del 1996 esce un album che si intitola Stoosh e da quel momento il mondo non sarà più lo stesso. Almeno il mio. Ci entrano violentemente gli Skunk Anansie, ci entra lo sguardo inquietante di Skin, le sue urla, la sua rabbia.
1/7⬇️

2/7↕️

Un catalizzatore. Ascoltarlo dall’inizio alla fine mi toglieva un po’ del veleno che avevo dentro.

Stoosh è il secondo album della band che prende il nome dal dio ragno africano (e già questo…), quello che ha reso l’idea di ciò che erano capaci di fare.

3/7↕️

Dentro quel disco c’è un concentrato di generi portati alla massima espressione. E una manciata di grandi canzoni.

La migliore tra tutte, quella che ho scelto oggi, rimaneva addirittura un po’ in ombra rispetto alle altre.

4/7↕️

L’ho amata solo dopo la prima volta che li ho visti dal vivo, la prima di una lunghissima serie. Come dite? Non li avete mai visti in concerto? Non sapete cosa vi perdete!

5/7↕️

La canzone è Brazen. E c’è poco altro da aggiungere. Seguite il crescendo di rabbia del sadico che si accorge di non fare abbastanza male nonostante l’impegno. Rincorrete Skin nel saliscendi emotivo e magari provate a cantare insieme a lei.

6/7↕️

Riuscite ad arrivare con il fiato alla fine della frase? Tranquilli, è umanamente impossibile. Ma non per una divinità africana reincarnata in Giamaica e poi a Londra. Godetevi questo video inquietante.

7/7⬆️

Scaricate la rabbia e fate in modo che alla fine il sadico di turno scoppi di frustrazione perchè non riesce più a farvi del male. Questa è Brazen, e il mondo dopo non è stato più lo stesso.
#UnaCanzoneAlGiorno
#Suoninelletere
#musica
#🖕🏽

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