Matteo Villa Profile picture
Head of DataLab @ispionline. Tracking #migration, #energy, and all things data. Making sense of the world, one chart at a time. 📈🧐

Jul 23, 2021, 14 tweets

🦠 A metà giugno, in Europa, i #VacciniCovid avevano già salvato almeno 113.000 vite.

A dircelo sono i dati ufficiali sull'eccesso di mortalità, se solo li leggiamo con le lenti corrette.

Un thread sulla più spettacolare "inversione di mortalità" in Europa di sempre.🧵

Cominciamo.
Da tempo #EuroMoMo pubblica i dati sull'eccesso di mortalità, per 23 paesi europei (inclusi i più grandi: Italia, UK, Germania, Francia, Spagna, ...) e Israele.

In tanti li abbiamo usati per descrivere la pandemia, in tutta la sua tragicità.
euromomo.eu/graphs-and-map…

Quello che però quasi nessuno sembra aver ancora fatto è guardare all'eccesso di mortalità suddiviso per classe d'età.

Non lo abbiamo fatto perché fino a febbraio 2021 ci diceva una cosa banale: che la pandemia uccideva soprattutto le persone più anziane.

Lo si vede nella prima parte di questo grafico, che rappresenta la seconda ondata in Europa.

Lo scostamento relativo dalla mortalità attesa (senza pandemia e/o epidemie influenzali) è sempre stato più forte per le classi d'età più anziane (rosse) che per le meno anziane (blu).

Cos'è successo da febbraio 2021? Il rapporto si è ribaltato!
Nel corso della "terza ondata", a morire di più sono state le persone MENO anziane.
In altre parole, le righe rosse e quelle blu si sono scambiate di posizione.

Sorprendente, vero?

Non troppo sorprendente.
In fondo, ormai lo sappiamo: com'è giusto che fosse, abbiamo vaccinato le persone partendo dalle più anziane e scendendo verso le più giovani.

Se i vaccini fanno il loro lavoro dovrebbero quindi salvare prima i più anziani, poi i più giovani.

Ed è esattamente ciò che è successo.
Seconda metà del grafico.

Al termine della seconda ondata, grazie ai #lockdown l'eccesso di mortalità crolla.
Ma lo fa MOLTO di più tra gli over-85, un po' meno per la classe 75-84 anni, e molto meno per i 45-64enni.

Nel tempo, la "forbice" che si è aperta tra le quattro classi di età va riducendosi, perché nel frattempo anche le classi meno anziane si riempiono progressivamente di persone vaccinate.

Ma la "grande inversione" è ancora lì, e la possiamo notare a tutt'oggi.

Insomma, la terza ondata in Europa è stata accompagnata da una grande inversione negli eccessi di mortalità.

Perché i vaccini stavano già salvando le persone più anziane, mentre quelle un po' meno anziane erano ancora quasi tutte scoperte ad affrontare la letalità di #COVID19.

Non solo: adesso che lo sapete, provate a seguire la linea blu scuro, quella dei "meno vaccinati" tra le persone anziane, da sinistra a destra.
Lo vedete? La linea blu rimane molto elevata per molto tempo.
Significa che i 45-64enni la terza ondata se la sono "presa" quasi tutta.

Quindi possiamo utilizzare la sovramortalità tra i 45-64enni per stimare cosa sarebbe accaduto alle altre classi d'età se non ci fossero stati i vaccini.

Risultato.
💉Con i vaccini sono morte 57.000 persone più del "normale".
😷Senza i vaccini ne sarebbero morte 171.000.

113.000 vite salvate dai #VacciniCovid sono tantissime.
E sono una sottostima, perché nel frattempo nei paesi europei anche un buon numero di 45-64enni si stava vaccinando.
Siccome però sono il nostro metro di paragone, non possiamo stimare quanto i vaccini li abbiano "salvati".

Inoltre, la stima delle 113.000 vite salvate dai #VacciniCovid si ferma a metà giugno: più passa il tempo, più il numero delle vite salvate dai vaccini aumenterà.
E tanto.

Conclusione. A metà giugno, i #VacciniCovid avevano già salvato almeno 113.000 vite in Europa (e Israele).

Ce lo dicono i dati, stupefacenti, che descrivono la più grande inversione di mortalità mai registrata in Europa.

Ve lo racconto ancora meglio qui.
ispionline.it/it/pubblicazio…

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