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"Finiremo tutti colpevoli per non aver capito che i mali grandi e irrimediabili dipendono dall’indulgenza verso i mali ancora piccoli e rimediabili” (V. Foa)

Apr 5, 2023, 16 tweets

Lo aveva ispirato il Presidente John Fitzgerald Kennedy e per lui, James Howard Meredith, era stata una sfida.
Dopo aver frequentato due anni la Jackson State University, con ottimi voti, aveva deciso di iscriversi in una università statale per soli bianchi.
Lui, un nero.

Malgrado la sentenza "Brown v. Board of Education" del 1954, dove la Corte Suprema aveva stabilito che la segregazione era incostituzionale nelle scuole pubbliche mantenute da tutti i contribuenti, quella Università continuava, nel 1962, ad accettare solo studenti bianchi.

Malgrado l’opposizione dell Governatore dello Stato, che aveva provocato scontri con morti e feriti, la mattina del 1º ottobre 1962, scortato da avvocato e sceriffo, Meredith si immatricolò all'Università statale, primo studente afroamericano della sua storia

Fu solo l'inizio.
Nel 1964 iniziò una campagna di volontariato per tentare di registrare quanti più votanti afroamericani in Mississippi tagliati fuori dal voto fin dall'inizio del secolo.
La "Freedom Summer" o "Mississippi Summer Project"

La reazione da parte del Ku Klux Klanfu immediata. Non abbastanza secondo Sam Bowers, a capo del gruppo dei “cavalieri bianchi”, l’ala più oltranzista del movimento.
Accusò lo stesso Ku Klux Klan di “passività”.
Di non fare abbastanza.

Voi che avreste fatto?
Potevo rimanere indifferente?
Così nel maggio del 1964, io James Chaney, chiesi a mia madre di poter andare a lavorare come volontario per i diritti dei neri nel profondo Sud. Mamma mi diede un bacio e acconsentì.
Fu così che iniziai la mia battaglia.

Oggi è il 21 giugno del 1964 e con altri due attivisti Michael Schwerner e Andrew Goodman, siamo su una Ford station wagon diretti verso una chiesa che è bruciata nella notte.
Una delle venti chiese bruciate negli ultimi tempi dai membri del Ku Klux Klan

Accidenti.
Siamo stati fermati per eccesso di velocità sulla Highway 19 dal vice-sceriffo Cecil Price.
Un problema.
L’amico Michael, che è con me, è stato condannato a morte dal Ku Klux Klan per il boicottaggio dei negozi di proprietà dei bianchi.
Il vice-sceriffo ci arresta.

Paghiamo la multa e veniamo rilasciati.
Ma prima di superare i confini della contea il vice-sceriffo ci ferma ancora e ci fa salire sulla sua auto. Non sapevamo che aveva avvertito il Ku Klux Klan.
Quando ci fece scendere dall'auto in una zona isolata, loro erano lì

In quella sera del 21 giugno 1964 James Chaney, Michael Schwerner e Andrew Goodman sparirono nel nulla.
I loro corpi furono ritrovati dall’FBI dopo settimane di ricerche.
Esattamente l’8 agosto.
Li avevano picchiati talmente tanto da ridurli a poltiglia umana.

Il 4 dicembre 1964 il dipartimento di giustizia incriminò 21 uomini, compreso il vice-sceriffo, con l'accusa di cospirare per violare i diritti civili.
No, non per omicidio.
Una giuria di soli bianchi condannò 7 di loro a un pena minima.
Finì così quell'orribile vicenda?
No.

Nel 1999 iI quotidiano Clarion pubblicò un'intervista dal carcere di Sam Bowers "Maestro Imperiale dei cavalieri Bianchi del Ku Klux Klan".
Che fece nome di Edgar Key Killen come responsabile del massacro dei tre ragazzi nel 1964. Edgar Key Killen venne così arrestato.

Il 21 giugno 2005 dopo 41 anni, 8 Presidenti, 21 legislature democratiche e repubblicane, una giuria condannò Edgar Key Killen (ormai su una sedia a rotelle) alla pena di anni 60 di prigione.
Pena confermata poi dalla Corte Suprema del Mississippi.

L’11 gennaio 2018 Edgar Key Killen è morto nel penitenziario statale del Mississippi, a Parchmann. All'età di 92 anni.
James, Michael e Andrew, le sue vittime, avevano invece rispettivamente 21, 25 e 21 anni quando vennero massacrati.

#MdT 02/07/1964 - Il Presidente Lyndon B. Johnson firma, alla presenza di Martin Luther King, il Civil Rights Act, legge che dichiara illegali le disparità di registrazione nelle elezioni e la segregazione razziale nelle scuole, sul posto di lavoro e nelle strutture pubbliche.

"Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze".
(Margherita Hack)

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