Alla fine degli anni ‘70, la pace in Europa era un fatto già acquisito. C’era da creare una società aperta, promuovere creatività e benessere. 2/10
A tal fine, avviarono l’unione monetaria. Ignorando Milton Friedman, per il quale la politica monetaria non può far migliorare la crescita di lungo termine di un’economia ma, se male utilizzata, è come lanciare una chiave inglese in un macchinario. La lanciarono. 3/10
I leader promotori sapevano sin dall’inizio che non avrebbero mai fornito quella necessaria solidarietà per affrontare le crisi. Sapevano tutto, ma minimizzarono. 4/10
I difetti dell’unione erano noti ed elementari: privarsi di una efficacia leva per affrontare le recessioni (il cambio) e privarsi di una banca centrale che avrebbe potuto manovrare tassi (con relativa autonomia) per stimolare la domanda e la crescita. 5/10
Questi fondamentali difetti si rivelarono con la prima crisi. L’unione monetaria amplificava le divergenze economiche, per il semplice motivo per cui lo stessa misura di abito non può stare bene addosso a tutti. 6/10
I trasferimenti fiscali ed un bilancio comune che avrebbero dovuto funzionare da ammortizzatori durante le crisi erano un’illusione. La Germania non avrebbe mai consentito tali misure. Il sogno degli Stati Uniti d’Europa è sempre restato tale. 7/10
Non è facile avere dei meccanismi per affrontare le crisi, anche in uno Stato. Ma nell’Unione l’esito disastroso era garantito, non c’erano meccanismi per comporle e l’unica soluzione era avere dei perdenti e dei vincenti. Gettando così i semi per la rottura dell’euro. 8/10
Per non farsi mancare nulla e peggiorare il tutto, la rottura dell’eurozona sarebbe estremamente costosa (ma qui si aprirebbe un altro capitolo). Quindi non solo l’hanno progettata male, hanno pure reso complicata la demolizione. 9/10
Perché è accaduto tutto questo? Qui l’autore propende per l’imperizia, la debolezza, l’errore colposo. Esclude dolo, vizio, depravazione. Non sapevano dove stavano andando e sono finiti nel posto sbagliato. Sappiamo bene che, soprattutto per l’Italia, c’è stato dolo. 10/10
Avevo colpevolmente trascurato la lettura di questo eccellente libro.
Ma ci sarà prima o poi un magistrato “eroe” che porterà in Tribunale i decisori pubblici che hanno adottato misure ininfluenti e talvolta dannose per la salute, distruggendo solo l’economia?
“perché mai, se esistevano dei piani pandemici che, si immagina, i maggiori esperti mondiali di epidemie hanno contribuito a sviluppare, questi piani pandemici non sono stati seguiti?”
”perché mai ci si è trovati, di fatto - come ammette, per esempio, il ministro Roberto Speranza nel suo libro - a improvvisare soluzioni al diffondersi dell’epidemia di Covid-19?”
“Unlike true sovereigns, such as the UK or US, eurozone member states cannot require the ECB to print more money to repay debts. So the only monies they can count on are those arising from their tax base…”
“The EU often likes to refer to the US as a comparator. But there is a profound difference. The US is a single country, with central organs which the federal sovereign stands behind. That is not true of the EU…”
“The EU is trying to run before it can walk. The world cannot stand by and allow it to do so, discarding the risks of its half-built currency system on to everyone else.
Prendo atto che il PNRR risolverà il problema dei famosi "Tir di faldoni" di Zingales che i presenti al #goofy8 del 2019 ricorderanno bene.
E la crescita si impennerà!
Ma questi in che mondo vivono?
Nota per i non addetti ai lavori: quando ci dicono che si tratta di "linee di intervento ad effetto leva", significa che dobbiamo metterci i soldi anche noi (pubblici o privati che siano)
"2,3 punti percentuali aggiuntivi nell’anno finale del Piano
rispetto allo scenario tendenziale di finanza pubblica"
(credo non tengano conto dei tagli recessivi a cui ci costringerà il Patto di Stabilità) #PNRR
Sono al Governo in 🇦🇹🇳🇱🇩🇰🇸🇪🇫🇮🇩🇪 e non voglio cacciare soldi per il bilancio pluriennale e #recoveryfund a favore di 🇵🇱e🇭🇺.
Che faccio?
Sono 3 anni che giro intorno ad un regolamento per intromettermi pesantemente e condizionare le loro scelte, attuate con regole democratiche 1/5
... nonostante al #EUCO del 21/7 quei Paesi abbiano chiaramente detto, e fatto scrivere, che le uniche condizioni accettate per i fondi UE sono quelle relative al rispetto dei principi di sana gestione finanziaria, ed il Coreper abbia concordato di negoziare su quel testo 2/5
... durante i negoziati, lascio passare pesanti modifiche chieste da Europarlamento introducendo elementi di incertezza, parlando di indipendenza del sistema giudiziario, ed altre fattispecie di dubbia valutazione, soprattutto da parte di organi non giurisdizionali 3/5
L’editoriale di Fubini non può passare sotto silenzio.
Qui la propaganda è totale e non si ferma alle opinioni, arriva a stravolgere i fatti. 1) E chi ci dice che le “scelte giuste” siano proprio quelle della Commissione, fatte per nostro conto? E se fossero proprio errate?
2) Si sommano mele (sussidi) con pere (prestiti) e Fubini arriva a sostenere che il bilancio ordinario, che ci vede da sempre tra i maggiori contribuenti netti, possa vederci beneficiari netti. Saranno i numeri a smentirlo.
3) Trancia giudizi come fossero fatti incontrovertibili e mischia prestiti con sussidi. Dimenticando che il piano Marshall erogò prevalentemente sussidi, da NON restituire tramite tasse negli anni successivi, come accadrà al #recoveryfund
Cos'è la disonestà intellettuale?
Chiedere un PRESTITO di 28,9 miliardi alla #Ue per il #sure (quanto incasseremmo in due settimane di emissioni di titoli) e non menzionare tale parola nel comunicato. Parlando invece di solidarietà.
Vergogna! mef.gov.it/ufficio-stampa…
Da ieri cerco invano nel dizionario dei sinonimi, ma non trovo “strumento” tra i sinonimi di “prestito”. #sure
Ho cercato invano anche sui principali quotidiani. Niente da fare, la parola “prestito” a proposito del Sure è bandita.
La neolingua di Orwell è tra noi e regna indisturbata.