🔎Un breve thread in italiano sulle decisioni prese dall'Eurogruppo ieri sera, cosa significano e come interpretarle. Il testo del comunicato finale lo trovate qui 1/: consilium.europa.eu/en/press/press…
Cominciamo da lontano. Se facciamo un paragone con la crisi del 2010, oggi parliamo molto più apertamente di solidarietà in Europa e anche la discussione su strumenti di debito in comune è arrivata molto velocemente al centro della discussione. 2/
Il nodo della discussione oggi è questo: è vero che #COVIDー19 è uno shock globale esogeno che non dipende da scelte di politica economica dei Paesi, ma la capacità di risposta dipende anche dai fondamentali economici. Uno shock simmetrico quindi può avere effetti asimmetrici. 3/
Il fronte 🇮🇹🇫🇷🇪🇸 vorrebbe che questa asimmetria venisse 'neutralizzata' attraverso la messa in comune del finanziamento dei costi della ripresa. Il fronte nordico, in particolare 🇳🇱, invece ritiene che i Paesi ad alto debito debbano fronteggiarne le conseguenze. 4/
In termini operativi, 🇮🇹🇫🇷🇪🇸 chiedevano quindi emissione di debito in comune (coronabond) e che l'eventuale ricorso al MES nel contesto di questa emergenza fosse senza condizionalità macroeconomica. 🇳🇱 si opponeva entrambe le cose. 5/
L'accordo è un compromesso a metà strada: accesso a linee di credito MES fino a 2% del PIL sarà senza condizionalità se utilizzato per spese sanitarie ('dirette e indirette' compresa la prevenzione) e con condizionalità normale se usato per altro. 6/
Sul tavolo ci sono anche 100 miliardi di SURE, un sistema di prestiti UE senza condizionalità per sostenere e contribuire al costi di schemi come Cassa Integrazione o Kurzarbeitgeld nell'intento di preservare il più possibile l'occupazione. 7/
Ma la cosa più importante è che sul tavolo resta la proposta francese di un fondo comune per finanziare la ripresa. Su questo, l'EG ha deferito ai capi di Stato per avere linee guida - compreso sulla possibilità di finanziare questo fondo con 'strumenti finanziari innovativi'. 8/
Questo accordo quindi è positivo perché non chiude la porta a strumenti più ambiziosi del MES di condivisione dei costi della ripresa, ma delega questa decisione (politica) al giusto livello a cui deve essere presa (EG infatti è un corpo tecnico). 9/
La palla passa ai capi di Stato, che dovranno prendersi la responsabilità politica di accettare (o rifiutare) la condivisione dei costi della ripresa, senza nascondersi dietro l'EG. Qualsiasi sia la decisione finale, le conseguenze per il futuro dell'integrazione saranno epocali.
