Come si sa, in Germania, in cui neanche ci fu una resistenza degna di questo nome, erano tutti prontissimi a confessarsi nazisti a regime caduto, come no. Chi del fenomeno cercasse una spiegazione un po' più profonda di quella reperibile nei soliti interessati luoghi comuni
autorazzisti può ancora leggere utilmente la Arendt:
"L’esperienza degli Alleati, che cercarono invano di rintracciare un solo nazista convinto nella popolazione tedesca, l’80 per cento della quale aveva probabilmente prima o poi simpatizzato per il regime, non deve essere
"L’esperienza degli Alleati, che cercarono invano di rintracciare un solo nazista convinto nella popolazione tedesca, l’80 per cento della quale aveva probabilmente prima o poi simpatizzato per il regime, non deve essere
semplicemente considerata come un segno di debolezza umana o di grossolano opportunismo. Il nazismo in quanto ideologia era stato così pienamente «realizzato» che il suo contenuto aveva cessato di esistere come sistema indipendente di dottrine, aveva, per così dire, perso la sua
esistenza intellettuale; la distruzione della realtà non aveva quindi lasciato dietro di sé quasi nulla, neppure il fanatismo della superstizione." (Le origini del totalitarismo, pag. 502).
(Questa continua autodenigrazione nazionale è il vero male degli italiani...)
(Questa continua autodenigrazione nazionale è il vero male degli italiani...)
