Thread by @MariuzzoAndrea

Il tema della political correctness "presentista", che tanto vi ha interessato, si intreccia in questi anni con la vita culturale dei maggiori campus americani e in generale con l'apparente conflitto tra sensibilità culturale e libertà di parola. Ricordate il caso di Princeton?👇

Detto molto in breve, intorno al 2015 diversi gruppi di studenti chiesero profonde revisioni della politica di inclusione delle minoranze, e tra alcune richieste anche ragionevoli spiccava quella di eliminare dal campus la memoria di Thomas Woodrow Wilson
constitutioncenter.org/blog/eight-dif…

Presidente progressista degli USA, ma prima docente e dirigente a Princeton, Wilson era accusato di essere un guerrafondaio a causa del suo intervento nella Prima guerra mondiale, e di aver accolto direttive segregazioniste nel trattamento del personale

E' bastato poco x sottolineare che non si dovevano giudicare certe decisioni secondo gli standard attuali, che ogni elemento doveva avere il suo contesto, che l'eredità di Wilson non poteva essere ridotta solo a quello (anche se quegli elementi andavano criticamente considerati)

E infatti il risultato sono stati una serie di documenti interessanti che rivendicavano la libertà di espressione come elemento fondamentale per inquadrare adeguatamente certi oggetti di riflessione.
Il dibattito, partito da un atteggiamento di estremismo politically correct...

...è stato un'occasione per ribadire alcuni valori fondanti della libera indagine intellettuale, e ha visto (per ora) sconfitte le istanze più iconoclaste contro Wilson (la School of Public and International Affairs porta ancora il suo nome)

Pochi mesi fa sembrò sorgere un altro caso, che questa volta vedeva la capitolazione del buon senso, ovvero quella che qui è stata descritta come "cancellazione di un corso di storia dell'arte a Yale in nome del politicamente corretto"
yaledailynews.com/blog/2020/01/2…

Come spiegano il link sopra e diverso altro materiale in rete, le cose sono andate piuttosto diversamente.
Il corso introduttivo di storia dell'arte, infatti, era pensato per ripercorrere il canone artistico che la nostra cultura ha ereditato dalla storia...

...e un tema del genere, se affrontato in maniera puramente descrittiva (come spesso fanno i corsi introduttivi, dedicati ai principianti) aveva davvero tutti i limiti che i gruppi di protesta segnalavano: insegnava un canone DAVVERO male-dominated ed eurocentrico...

Il punto è che tale canone di riferimento dei gusti artistici attuali è così per delle ragioni, che devono essere individuate e conosciute, e che nell'ottica complessiva del programma di studi storico-artistico la conoscenza del canone di riferimento...

...deve essere il punto di partenza per decostruirlo, discuterlo, distruggerlo, superarlo, prestare attenzione a tutte le alternative che ha escluso per riportarle al centro (come hanno fatto tutti i maggiori artisti novecenteschi, pensiamo a Picasso con l'arte africana)

La dirigenza e il corpo docente di Yale si sono quindi accorti che il corso, se suscitava reazioni simili (o reazioni opposte, di difesa incondizionata da parte conservatrice), semplicemente non funzionava e doveva essere rivisto nei metodi e nei temi

Ancora una volta, insomma, una soluzione (discutibile e parziale, e che lascia sicuramente scontento qualcuno a lamentarsi ancora) si è trovata attraverso il confronto e l'uso critico delle proprie conoscenze. E di solito è in questo modo che le due nocive e opposte tendenze...

...al politicamente corretto a tutti i costi e alla sua negazione trovano un equilibrio accettabile.
Dove ci sono entrambe.
La stessa vicenda come è stata trattata in Italia? Coi latrati delle scimmie urlatrici a cui la Lega garantisce un piatto caldo
nicolaporro.it/yale-cancella-…

E di fronte a questo trattamento non c'è stato nessun controcanto efficace, visto che qui ancora siamo convinti che Yale si sia piegata alla brutta bestia del politicamente corretto.
Perché il problema, da noi, sta proprio qui 👇

Nel nostro dibattito pubblico la critica alla political correctness si è imposta senza che mai la political correctness diventasse una pratica discorsiva generalmente diffusa.Così la necessaria rivendicazione della libertà di espressione che spesso porta a riflessioni salutari...

...è diventata soltanto uno strumento per sdoganare ignoranza, maleducazione, assenza di empatia e di vergogna. In una immagine...

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