«Y ha dicho que hemos venido, como Comandancia General del Ejército Zapatista de Liberación Nacional, a desenterrar a Galeano.
Pensamos que es necesario que uno de nosotros muera para que Galeano viva.
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Y para que esa impertinente que es la muerte quede satisfecha, en su lugar de Galeano ponemos otro nombre para que Galeano viva y la muerte se lleve no una vida, sino un nombre solamente, unas letras vaciadas de todo sentido, sin historia propia, sin vida.
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Así que hemos decidido que Marcos deje de existir hoy. [...] Y al final, quienes entiendan, sabrán que no se va quien nunca estuvo, ni muere quien no ha vivido.
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Y la muerte se irá engañada por un indígena con el nombre de Galeano en la lucha, y en esas piedras que han colocado en su tumba volverá a andar y a enseñar, a quien se deje, lo básico del zapatismo, es decir, no venderse, no rendirse, no claudicar.
Compas:
Dicho todo lo anterior, siendo las 0208 del 25 de mayo del 2014 en el frente de combate suroriental del EZLN, declaro que deja de existir el conocido como Subcomandante Insurgente Marcos, el autodenominado “subcomandante de acero inoxidable”.
Eso es.
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Por mi voz ya no hablará la voz del EZLN.
Vale. Salud y hasta nunca… o hasta siempre, quien entendió sabrá que eso ya no importa, que nunca ha importado.
Desde la realidad zapatista.
Subcomandante Insurgente Marcos.
México, 24 de mayo del 2014».
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#Olimpiadi | Era l’inizio del 2006 e, a poche settimane dai Giochi invernali di Torino, la fiaccola olimpica passò per Venezia.
Alla notizia, i Centri Sociali del Nord Est si prepararono a contestare non tanto i giochi in sé ma quello che erano diventati, che rappresentavano
perché quella fiaccola non rappresentava - e continua a non rappresentare - più lo sport, non rappresentava più i valori a cui il barone de Coubertin faceva riferimento quando reintrodusse le Olimpiadi a fine Ottocento.
Allora come oggi, le Olimpiadi sono diventatevun carrozzone devastante per la natura una sorta di grande opera in salsa sportiva. Rappresentano lo sport come business, le stesse logiche estrattiviste che portano a devastare i territori, a sfruttare le persone e le risorse.
Quanto ignobili e ridicoli sono i fasci e i commentatori da social scandalosamente indignati per “l’inaccettabile rifiuto antidemocratico” del Presidente dell’ANPI di Viterbo di stringere la mano al noto critico d’arte?
Ci sono diversi motivi per cui il gesto del Presidente dell’ANPI è legittimo ed eticamente - e democraticamente- corretto:
Dal punto di vista umano, VS è una persona maleducata, scorretta, irrispettosa, offensiva e si sa, chi semina vento - prima o poi - raccoglie tempesta.
Dal punto di vista politico, sarebbe sufficiente citare le sue stesse parole (di VS) che mistificano la Storia e la realtà per qualificarlo e per capire e appoggiare il gesto del Presidente dell’ANPI di Viterbo.
«Dobbiamo tornare a raccontare la Resistenza per quello che è stata realmente. Una guerra civile contro gli italiani che rimangono fedeli al fascismo, una guerra di classe contro le componenti più reazionarie della società, una guerra contro gli occupanti tedeschi
per la liberazione della nazione, una guerra di genere per la liberazione della donna dalle strutture patriarcali della società, una guerra per la democrazia reale, fatta di partecipazione diretta delle masse popolari alla vita politica del paese.
Se vogliamo fermare questa nuova
Della vicenda che ha coinvolto il rugbista della Nazionale e del Benetton Cherif Traoré, a cui un compagno di squadra ha regalato una banana marcia, ciò che mi ha più colpito è stata questa frase della denuncia di Cherif:
«Oltre al fatto di reputare il gesto offensivo, la cosa che mi ha fatto più male è stato vedere la maggior parte dei miei compagni presenti ridere. Come se tutto fosse normale».
Risate. Normale.
È inquietante, lo so ma è così, e il rugby non è il paese delle favole, è inserito in questa società e gli atleti del Benetton in una realtà come Treviso, notoriamente non troppo aperta alle differenze culturali.
#Peru | Dopo 14 giorni, primo rimpasto di governo per la presidente Boluarte che nomina primo ministro Otárola, l’ex ministro della difesa responsabile dei 27 morti della repressione di queste settimane. ojo-publico.com/ultimas-notici…
#Peru | Intanto continuano le mobilitazioni: ad Andahuaylas moltitudinaria marcia per chiedere elezioni anticipate.
#Peru | Persistono anche i blocchi stradali: manifestanti hanno infatti chiuso la via che collega Cusco e Sicuani all’altezza del distretto di San Pedro.
#Peru | Nel frattempo il Congresso ha approvato il riesame del voto sul progetto di riforma costituzionale che propone di anticipare le elezioni generali e di tenerle nel dicembre 2023: 94 voti a favore, 25 contrari e 5 astenuti.
#Peru | Sul tema delle elezioni anticipate si è espresso anche l’organo del Sistema Elettorale dichiarando che, al fine di riportare la pace nel paese, è pronto ad organizzare le elezioni in breve tempo.