L'attacco contro la statua di Churchill a Londra è una buona occasione per ricordare quanto la sua figura sia controversa per gli storici e lontana dall'immaginetta patinata e monodimensionale diffusa in un certo ambiente 
Come hanno scritto i "vandali" sulla sua statua, Churchill era senza dubbio un "razzista", sia per i nostri standard che per quelli più avanzati della sua epoca. Per lui, come per la gran parte dei suoi coetanei, era normale guardare il mondo attraverso il filtro delle "razze"
Arabi, indiani ed ebrei erano, dal suo punto di vista, gruppi sociali organici e coerenti, caratterizzate da tratti comuni che li rendevano, in genere, inferiori alla "razza" anglosassone e quindi meritevoli di essere controllati e amministrati dai governi coloniali europei
Di queste sue idee, Churchill ha lasciato innumerevoli testimonianze scritte e orali, ma anche le sue azioni di governo spesso hanno mostrato una vena di disprezzo, cinismo e persino crudeltà verso popoli non bianchi
L'episodio più famoso è probabilmente la carestia del Bengala che nei primi anni Quaranta causò probabilmente intorno ai 3 milioni di morti e che fu prodotta dal sistematico trasferimento di risorse alimentari dall'India all'Europa voluto proprio da Churchill
Ma Churchill prese anche altre decisioni controverse. Durante la guerra appoggiò senza condizioni i bombardamenti aerei delle città tedesche, che prendevano esplicitamente di mira i civili e puntavano a terrorizzate ed eliminare fisicamente gli operai tedeschi e le loro famiglie
Per quanto dotato di eccezionali qualità in moltissimi ambiti, Churchill rimase quasi sempre un abilissimo dilettante in tutto ciò che faceva (politica, strategia, pittura, letteratura) e dopo la guerra non mancarono commenti e memorie in cui chi aveva lavorato con lui...
...ne rimproverava la faciloneria, l'improvvisazione e le idee spesso così poco ortodosse da essere pericolose: per tutta la sua carriera Churchill ebbe ad esempio un debole per le operazioni avventurose e rischiose che spesso finirono disastrosamente (Gallipoli, Dieppe)
Churchill era anche un vanesio, instancabile promotore di sé stesso e inguaribile bugiardo. Nella sua storia della Seconda guerra mondiale in 12 volumi le verità scomode sono opportunatamente limate e ad ogni evento viene dato un discreto e abile "spin" churchilliano
Insomma, Churchill è stato una figura gigantesca per la sua epoca, con qualità eccezionali, ma anche forti limiti e mancanze e che ha compiuto azioni che oggi non esiteremmo a definire criminali. Ricordare solo uno di questi due aspetti significa fare un torto alla verità storica
Per chi fosse interessato ad approfondire consiglio "In command of history", la storia dietro i 12 volumi sullla Seconda guerra mondiale scritti da Churchill. Ne esce un ritratto a dir poco inedito del primo ministro e premio Nobel britannico
Scoprirete un Churchill piuttosto ossessionato dal denaro, che ancora prima della fine della guerra si ritaglia il tempo necessario a contrattare il ricco contratto editoriale per il suo libro, oltre alle innumerevoli manipolazioni, piccole e grandi, per proteggere la sua figura
D'altro canto, come disse lui stesso "La storia sarà generosa con me perché sarò io a scriverla"
(che poi in realtà, i volumi dell'edizione originale di The Second World War sono sei, sono dodici quelli del mio agile cofanetto Oscar Mondadori del 1970)
