1/ Nel 1945 (molto prima del DNA) il premio Nobel per la fisica l’austriaco Erwin Schrödinger ipotizzò che l’informazione genetica, lo schema a partire dal quale si costruisce tutta la vita fino all’essere umano, poteva essere codificata strutturalmente nelle molecole.
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2/ Schrödinger, padre della formulazione ondulatoria della meccanica quantistica, ipotizzò nel suo libro “Che cosa è la vita?” che il “codice genetico” fosse contenuto in una sorta di alfabeto molecolare di natura chimica che chiamò “cristallo aperiodico”.
3/ Oggi i cristalli aperiodici sono chiamati “polimeri” e sono macromolecole costituite da un grande numero di di unità strutturali unite in una catena grazie alla ripetizione di legami covalenti. Schrödinger predisse che le dimensione di ogni “lettera” fosse di pochi nanometri.
4/ Schrödinger quindi immaginava la vita come una proprietà emergente da un altissimo numero di strutture alle scale del miliardesimo di metro governate dal caos molecolare. Tredici anni dopo le sue idee fornirono l’ispirazione a Francis e Crick per decifrare il DNA.
5/ Crick, anche lui un fisico (biofisico) ed il suo collega James Watson scoprirono che Schrödinger aveva azzeccato la previsione e tutto quello che abbiamo scoperto ed imparato sulla vita a livello molecolare è conforme ai principi noti della fisica.
6/ Oggi grazie alla nanotecnologia possiamo vedere in azione “in diretta” i componenti elementari della vita, ossia molecole in grado di muoversi autonomamente e di compiere attività specifiche come fossero robot programmati.
7/ La struttura del DNA fu svelata nel 1953 e la prima struttura proteica su scala atomica fu decifrata nel 1959 in cerca del segreto della vita. Tuttavia, nonostante ogni microcomponente sia stato identificato e svelato il “segreto” della vita continua a sfuggire.
8/ L’approccio riduzionista alla vita ha avuto dei successi incredibili ma alcuni ancora ritengono che non sia in grado di spiegare perché gli organismi viventi sembrino muoversi perseguendo dei fini a differenza della materia "inanimata".
9/ Questo interrogativo fu sollevato dallo stesso Aristotele che infatti concepiva il movimento stesso in chiave finalistica. Tuttavia alle scale microscopiche non troviamo nessun fine solo il caos più spinto immaginabile. La forza che governa e "muove" la vita è il caos.
10/ Il caos è il generatore che produce le innumerevoli possibilità poi filtrate da macchine molecolari in infiniti tentativi regolati da leggi fisiche. La necessità fisica seleziona e promuove l’ordine dal caos soggiacente ed il fine dell’ordine è quello di perpetuare se stesso.
