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Dicono che abbia fatto anche cose buone. Questa mi pare di averla già sentita. Un classico. Prendere solo una parte eliminando di fatto la visione d’insieme. Perché in una visione d’insieme poi si scopre che gli errori sono stati enormemente maggiori.
Fu così anche per lui.
Per molti un benefattore. Ma presentarlo solo come filantropo significa dimenticare le decine di migliaia di esseri umani di cui ha contribuito a finanziare e organizzare la schiavitù.
Lui, quello che ha fatto anche cose buone, si chiama Edward Colston.
Edward Colston era nato a Bristol nel 1636 da una ricca famiglia di mercanti. Da ragazzo era andato a studiare al Christ's Hospital, un collegio inglese.
Diventato adulto si mise a seguire gli affari di famiglia nel commercio delle stoffe, olio, vino e frutta.
Fu nel 1660 che Carlo II Stuart, re d'Inghilterra, Scozia, Irlanda, fondò la “Company of Royal Adventurers Trading to Africa”.
A causa della guerra con l'Olanda fallì nel 1667. Dalle sue ceneri emerse una nuova compagnia, diventata nel 1672, la “Royal African Company”.
Una compagnia che faceva anche commercio d’oro e d’argento, i metalli più preziosi estratti dalle miniere coloniali e portati in patria, dove la Royal Mint provvedeva a farne monete.
Ma i grandi profitti provenivano da ben altro. La “Royal African Company” commerciava schiavi.
La RAC aveva il monopolio del trasporto di schiavi. Il Navigation Act del 1660, primo esempio di politica economica protezionista, prevedeva che il traffico verso le colonie potesse essere effettuato solo con navi inglesi ed equipaggio con almeno il il 50% di marinai inglesi
Cosa c’entra il nome di Edward Colston con la Royal African Company? Beh, Colston servì la compagnia dal 1680 al 1692 come il più grande investitore, manager e vice governatore.
Dodici anni in cui Colston trasportò con le sue navi 84.500 africani ridotti in schiavitù.
Tra gli schiavi c’erano anche molte donne e bambini che venivano marchiati sul petto con le iniziali della compagnia. Su 84.500 schiavi partita dall’Africa 19.300 morirono durante il viaggio.
Per massimizzare il profitto, gli scafi delle navi avevano pochissimo spazio per loro.
Molti schiavi morivano per disidratazione, dissenteria e scorbuto e i loro corpi venivano gettati in mare. Su 84.500 schiavi 12.209 erano bambini con meno di 10 anni.
Il 25% di loro è morto durante il viaggio.
E Colston era nel comitato direttivo della Royal African Company.
La maggior parte della ricchezza di Edward Colston fu quindi accumulata con il commercio e lo sfruttamento degli schiavi. Colston lasciò la RAC quando la compagnia cominciò ad avere problemi finanziari a causa degli alti costi delle fortezze.
Ma la sua opera da schiavista non terminò lì. Diventato deputato Colston presentò una petizione al Parlamento per l'espansione della tratta degli schiavi diventando un grande investitore nella vendita di schiavi con la South Seas Company (SSC).
Negli ultimi anni la città di Bristol ha avviato una rivisitazione della storia di Edward Colston. E nella città le cose stanno cambiando.
Il più antico pub di birra artigianale di Bristol, il "Colston Yard Pub" ha cambiato nome in "pub Bristol Yard".
La principale sede musicale della città la "Colston Hall" ha deciso che cambierà nome.

La scuola nota come "Colston's Primary School" ha indetto una consultazione. Cambierà nome in "Cotham Gardens Primary School. E così molti altri.
La tratta atlantica durò da metà Cinquecento a metà Ottocento, durante i quali furono deportati 11 milioni di schiavi..
Il sistema raggiunse l’apice nel Settecento e vide la partecipazione di Inghilterra, Francia, Olanda, Spagna, Portogallo e persino Svezia e Danimarca.
Su 11 milione di schiavi deportati lungo la tratta atlantica solo 9,6 milioni raggiunsero la destinazione.
27.233 furono le spedizioni negriere.
Le prime associazioni abolizioniste furono create dai quaccheri inglesi e nordamericani.
“Non sono anch’io un uomo e un fratello?”.
Colston ha donato molto del denaro guadagnato con gli schiavi in beneficenza sia a livello locale che nazionale. Alla sua morte ha lasciato alla città circa 71.000 £. Una grande somma.
Molti altri soldi vennero usati per contrastare le convinzioni religiose dei quaccheri.
Edward Colston morì l’11 ottobre 1721 all'età di 84 anni.

John Wayne Gacy è morto invece il 10 maggio 1994. Sposato, apprezzato da tutti, coinvolto in politica e brillante imprenditore.
Attivo nel settore sociale della comunità.
Un vero filantropo. Non solo.
Intratteneva i bambini durante le feste e puliva gratuitamente gli uffici comunali. Partecipava senza scopo di lucro a varie manifestazioni di beneficenza e negli ospedali dava spettacoli per i bambini malati vestito da clown.
Onorato e rispettato membro della comunità organizzava incontri culturali facendo opere di carità.
Talmente amato e rispettato da incontrare e farsi fotografare con la First Lady Rosalynn Carter. Con tanto di dedica personale.
John Wayne Gacy, il killer clown, venne arrestato per aver rapito, torturato, sodomizzato e ucciso 33 vittime, fra adolescenti e maschi adulti.
Ventotto dei quali seppelliti sotto la sua abitazione o ammassati in cantina.
Analizzando la sua vita potremmo dire che John Wayne Gacy, il killer clown, "ha fatto anche cose buone"?
O in una visione d'insieme della sua vita possiamo solo affermare che John Wayne Gacy era un solo criminale assassino?
Ecco, appunto.
Ultima nota.
Con lo Slave Trade Act del 1807, fu reso illegale la tratta degli schiavi nell'Impero britannico. Nel 1808 venne creato il West African Squadron una flotta della Royal Navy con il compito di pattugliare le coste africane e intercettare i trafficanti.
Nel 1833, i proprietari costretti a rinunciare a agli schiavi ebbero un risarcimento di 20 milioni di sterline.
Con la Conferenza di Berlino del 1884-1885, le potenze europee attratte dalle enormi ricchezze dell'Africa, si spartirono le terre L’Africa diventò uno spazio “europeo”
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