Aggiornamento #coronavirus Pechino: oggi riportati 21 nuovi casi, che portano il totale, a una settimana dall'emersione del nuovo focolaio, a 158. Il numero di casi resta costante e basso, nonostante il numero di test effettuati (1/x)
Guardate la progressione nella settimana: 1, 6, 36, 36, 27, 31, 21. Non c'è una crescita esponenziale al momento. Dal punto di vista epidemiologico la situazione sembra al momento sotto controllo, il focolaio sembra essere stato preso con tempismo (2/x)
Poi ovviamente c'è l'aspetto politico: la centralità politica e simbolica di Pechino, la prudenza (o apprensione) delle autorità e dei cittadini. Tutto questo ha portato a quello che qualcuno definisce un "lockdown soft" della capitale (3/x)
Si possono fare infinite valutazioni sulla proporzione tra rischio e misure adottate, io non sono qualificato per farle. Certo il problema con un approccio del genere è il costo di chiudere ogni volta le città in presenza di focolai anche minimi (4/x)
Se succederà a Chongqing o Hangzhou la risposta sarà la stessa? In generale il rischio di reagire in maniera eccessiva è che non si "educa" la popolazione a gestire la convivenza con il virus, alterando la percezione del rischio (5/x)
Ovviamente il rischio simmetrico è altrettanto chiaro: sottovalutazione, comportamenti sociali sbagliati, diffusione incontrollata, potenziale nuova ondata, obbligo di nuovo lockdown. Nessuno ha la ricetta! (6/x)
La situazione a Pechino raccontata oggi su Repubblica (7/x) 
Ps. Di tutto questo ho parlato anche in una intervista che ho fatto stamattina a @RadioInBlu, la trovate dal minuto 11 radioinblu.it/streaming/?vid…
