Thread by @sanspretensions

Al quinto piano del centro Pompidou c'è questo quadro di Mondrian.
Come ci suggerisce il nome ("New York City") si tratta di un paesaggio. È un'opera tarda del pittore, quasi alla fine della sua ricerca su questo tipo di soggetto.
#thread #mondrian #pittura #astrattismo
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Pieter Cornelis Mondriaan nasce nel 1872. Il suo anno di nascita è quello di "Impression, soleil levant" di Monet.
Lo zio lo inizia alla pittura "en plein air" e 14 anni deciderà che quello che vuole fare è dipingere e a 20 si iscriverà all'Accademia di Belle Arti.
2/10

Per avere un minimo di contesto, gli anni in cui matura questa sua decisione sono quelli in cui Van Gogh dipinge le sue opere più famose.
Anche se il giovane Piet all'inizio non lo conosce, è anche lui un figlio di questo tempo, dell'espressionismo.
3/10

Il suo amore è il paesaggio, e sembra avere una spiccata passione per alberi (ma questa gli passerà), torri, fari, campanili.
Il filo conduttore sembra essere la capacità, di questi soggetti, di evidenziare le linee di tensione all'interno di una composizione.
4/10

Quello che gli interessa meno sembra essere la copia di quello che vede. Un albero può benissimo essere blu e rosso.
Rapidamente il suo percorso diventa di semplificazione, con linee e colori sempre più essenziali.
Teorizzera tutto questo sulla rivista "De Stijl".
5/10

Poi, nel 1911, entra a contatto con i cubisti, ed è affascinato dal loro modo di concepire la rappresentazione dello spazio.
Ma non è uno di loro: il suo approccio è diametralmente opposto. I cubisti operano per moltiplicazione, lui per sottrazione.
6/10

Nell'opera di Mondrian i piani prospettici collassano su un'unica superficie, i contorni su linee perpendicolari, i colori sui primari.
Rapidamente non ci sarà spazio per altro.
Rami e campanili sono ormai linee nere ortogonali, luci e ombre campiture rosse, blu e gialle.
7/10

La sfida di Mondrian è restituire l'idea del paesaggio attraverso componenti elementari, e alla sua opera manca solo un passaggio.
Fa in fondo con la sua tecnica quello che gli impressionisti fecero con l'accademia: quello che si restituisce su tela non è una forma, ma luce.
8/10

Ed eccoci tornati a "New York City". Mondrian ha rispettato la sua poetica fatta di linee perpendicolari e colori primari, ma il quadro è diventato un'esplosione di luci, e sono queste a comporre la figura, restituendoci, in effetti, l'essenziale del paesaggio.
9/10

Dopo "New York City" ci sarà solo un passo: i Boogie Woogie.
Già ormai colorate, le linee non sono più di un colore solo. Però sempre dritte e ortogonali, e solo colori primari.
Ne dedica curiosamente uno a Broadway, una strada "fuori griglia".
10/10