#4settembre 1974 nasce nel piccolo comune di Partanna, in provincia di Trapani, Rita Atria. La sua non è una storia comune: all’età di undici anni perde il padre, legato alla mafia locale, che viene ucciso a colpi di arma da fuoco... 
Dopo questo lutto Rita prende come figura maschile di riferimento il fratello Nicola, anch’egli affiliato, che le confida molti particolari del mondo mafioso.
Nel 1991 anche Nicola Atria viene ucciso e sua moglie, Piera Aiello, decide di denunciare gli assassini del marito...
Nel 1991 anche Nicola Atria viene ucciso e sua moglie, Piera Aiello, decide di denunciare gli assassini del marito...
diventando poi collaboratrice di giustizia. La stessa cosa fa Rita che, ancora minorenne e dopo aver subito due gravi lutti, diventa un’importante testimone di giustizia, nonostante le minacce di sua madre. Ad aiutare Rita in questo percorso che stravolse la sua vita...
e la portò a Roma, lontana dalla sua terra d’origine, fu Paolo Borsellino, che diventò come un padre per lei. Le sue deposizioni portarono all’arresto di numerosi mafiosi, ma la vita fu durissima con lei e dovette darle un ultimo, fatale, dispiacere...
Il 19 luglio Paolo Borsellino venne ucciso nella strage di via D’Amelio. Rita non riuscì a sopportare un altro lutto: il 26 luglio seguente si lanciò dal settimo piano di un palazzo a Roma, lasciando scritte queste parole sul suo diario:“Ora che è morto Borsellino, nessuno può...
capire che vuoto ha lasciato nella mia vita.Tutti hanno paura ma io l'unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi...
dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi. Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi, ma io senza di te sono morta”.
