#5settembre 1981 in Italia viene abolito il “matrimonio riparatore”, la legge, lascito dell’epoca fascista, prevedeva che: “Il matrimonio, che l’autore del reato contragga con la persona offesa, estingue il reato, anche riguardo a coloro che sono concorsi nel reato medesimo... 
e,se vi è stata condanna,ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali”.In poche parole se uno stupratore decideva di sposare la sua vittima, anche minorenne, il reato compiuto era considerato estinto.
La storia dell’abolizione di questo reato è legata a quella di Franca Viola...
La storia dell’abolizione di questo reato è legata a quella di Franca Viola...
figlia di contadini siciliani che nel 1965, a 17 anni, rifiutò un matrimonio riparatore in seguito a un sequestro e a uno stupro subito da Filippo Melodia, nipote di un boss mafioso. Viola fu la prima italiana a rifiutare la cosiddetta “paciata”, un incontro tra le famiglie...
in cui ci si metteva d’accordo per “riparare” la violenza carnale subita dalla donna. Nonostante le pressioni sociali conseguenti a un atto del genere la famiglia andò avanti a testa alta sopportando gli insulti e i concittadini che toglievano loro il saluto. Infine un giudice...
Giovanni Albeggiani, fece qualcosa di straordinario per quei tempi: condannò lo stupratore a 10 anni di carcere. Grazie anche al coraggio di Franca Viola e della sua famiglia, sedici anni dopo il suo stupro, venne abrogata la norma che prevedeva il matrimonio riparatore.
