A differenza della taberna, nel thermopolium si può mangiare e bere stando seduti. Solo che se, per una strada qualsiasi, chiedessimo a qcn di indicarci il "thermopolium", nessuno capirebbe, ché è una parola greca che nessuno usa nella Roma imperiale. La gente lo chiama "popina".
Alcuni siedono all'esterno per mangiare, ai banconi a L un lato dei quali è affacciato sulla strada. Nello spessore del bancone c'è una vasca che fa da lavandino, con un minimo di alimentazione di acqua corrente. Sul resto del bancone, dei grandi fori rotondi. Al di sotto, la
bocca di grandi anfore incorporate nel bancone. In una le olive, in un'altra del farro, in un'altra del vino, che viene messo in un pentolino su un piccolo braciere in fondo al bancone, ché il vino si beve caldo. In un angolo della popina c'è un forno per le focacce e il pane e
altri cibi. È un locale accogliente e perciò anche variopinto. Affreschi, decorazioni, spesso immagine dei piatti che vi si possono gustare, e anche qualche piccolo graffito lasciato dai clienti.
Ci sono a volte dei cortili interni, ad uso "privé".
Fare sesso con la cameriera del
locale è normale, quasi banale. Non è neppure considerato adulterio. Non si fa nel locale, certo, né nel cortile, ma al piano di sopra. Nel qual caso, oltre alla consumazione, si dovrà pagare l'"extra",che in genere non è più di 8 assi, l'equivalente di una brocchetta di vino.
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(Ziggy che cerca nel libro le pagine dedicate al thermopolium, senza ricordarsi di dover cercare "popina" ⬇️)
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È iniziato da qualche giorno il lavoro di acquisizione dati 3D per la realizzazione di un "gemello digitale" del David di Michelangelo c/o la Galleria dell'Accademia di Firenze per l'Expo di Dubai. Per la riproduzione del "colosso toscano" c'è un team della madonna, fatto di
scienziati, tecnici, restauratori, artigiani sceltissimi. L'acquisizione dati è una fase cruciale poiché l'intento non è solo di poter riprodurre l'originale con una tolleranza prossima a zero ma anche di utilizzare gli stessi dati a scopo di studio e di conservazione dell'opera.
Infatti i dati dovranno rilevare non solo la "forma" ma anche la texture. Un lavoro immane, anche per le dimensioni eccezionali, straordinarie anche per la stampa in 3D. La copia verrà realizzata in resina, la finitura sarà curata dai restauratori. Molte parti sono estremamente
L'esercito di terracotta (Cina, Xi'an, III sec. a.C.)
Oltre 8000 pezzi totali a grandezza naturale, a guardia (a corredo) della sepoltura del 1° imperatore, accidentalmente scoperti da contadini che, a metà degli anni '70, scavarono nel terreno per realizzare un pozzo.
Non ne so
granché, ma questo stesso imperatore vedeva certamente le cose in grande. Non solo si fece costruire un mausoleo fuori misura (56kmq), ma fu lui a pensare di unificare tutte le fortificazioni precedentemente costruite sì da formare la Grande Muraglia.
Si chiamava Qin Shi Huang. E
cmq il tutto ciò perché, incappata casualmente in una foto, mi sono intrippata a osservare le facce. Alcune mi sembravano identiche, altre no. Così ho scoperto che busto e arti vennero modellati a mano mentre per le teste e le mani c'erano degli stampi. E ogni statua reca l'iden-
"Placebo" (=piacerò) deriva dalla traduzione medievale un po' malfatta di un passo della Bibbia reso con "Placebo Domino in regione vivorum", cioè "piacerò al Signore", anziché "camminerò davanti al Signore".
In Inghilterra allora prese piede l'usanza, durante i funerali, di riu-
nirsi millantando una qualche parentela o stretto legame col defunto, e cantare in coro questo versetto. Il tutto per potersi imbucare e scroccare, alla fine del rito, il pasto offerto dalla famiglia. Questi che si davano a "cantare placebo" col tempo, secondo alcuni, arrivavano
persino a specializzarsi facendone quasi una professione. In ogni caso era un pianto interessato, adulatore, una pantomima inscenata ma non sentita, per un qualche interesse.
Per questo il termine Placebo si associò a finzione, a comportamento ingannevole. Di qui il significato
Claudia Quinta, lo sapevano tutti, era una donnaccia.
"Ma non vedi come s'è conciata??". "Ma non si vergogna??". "Tutto quel trucco! E tutta quella chincaglieria!". "E quel vestito? Che scostumata!!"
La vox populi la voleva pure pettegola, accusandola di ciò che in effetti subiva
e lei, bellissima e sfrontata, rispondeva a tono, zittendoli, anche a tutti quei vecchiacci che, vedendola passare discinta, non le risparmiavano i commenti peggiori. Certo il basso profilo proprio non le apparteneva. Ma perché avrebbe dovuto, del resto?
È probabile che anche lei
stessa si stupì quando un bel giorno l'oracolo la indicò come la "castissima femina" incaricata di accogliere a Roma la statua della Magna Mater in arrivo via fiume.
Come, proprio lei?? E il pudor? La pudicitia? Roba da matti! Di sicuro così fu accolta la notizia tra la gente che
"Elena scrive a Paride" (dalle Eroidi di Ovidio, codice della Bibl. Nationale de France).
Ho letto sta lettera immaginaria.
"Quanto alla tua richiesta di PARLARE segretamente e di persona, so COSA cerchi di avere e COSA chiami colloquio..."(😈) è forse l'unico guizzo di lucidità
e di realismo della Più Bella Del Mondo, il cui ruolo appunto è quello di essere la più bella del mondo, non la più intelligente, e infatti.
Su quanto questo mito, come tanti altri, raccontati sempre e solo da uomini, abbia influito a configurare l'equazione bella=scema non si
può sorvolare.
La donna bella non ha pensieri, emozioni, parole, senno. È lì per sedurre, meglio se muta.
Eppure ne avrebbe avute di cose da dire, sta poraccia, se solo l'avessero fatta parlare davvero, e con parole sue!
Ma no,è bellissima, la sua funzione è un'altra e si capisce
Nessuno si aspettava, leggo, che la madre sopravvivesse a un parto cesareo almeno fino al '500 inoltrato.
Il motivo penso sia facilmente immaginabile, e le illustrazioni che raffigurano la pratica di certo non permettono che ci si illuda troppo circa le modalità con cui questa
veniva messa in atto.
Si pensa che già intorno al 3000 a.C. in Egitto si praticasse il taglio cesareo, ma la prima documentazione chiara risale a un'epoca ben posteriore, cioè a Numa Pompilio, 2° re di Roma, che nel 700~ a.C. promulgò una Lex Regia (poi ribattezzata Lex Cesarea),
con la quale si vietava la sepoltura di una donna incinta, perciò il bambino doveva esserle estratto dal grembo. Questo significa che il taglio cesareo di fatto, se non post mortem, veniva praticato su donne morenti che, immagino, erano così definitivamente accoppate. Non so se