“La filosofia è nata in Grecia”, ma vi hanno mai detto perché è nata proprio in Grecia e non da un’altra parte? Io scommetto i miei ricci che non tutti lo sanno. E siccome “non cielo dikono!”, oggi ve lo provo a spiegare io.
Chiedo scusa già da ora ai professori che leggeranno.
Una premessa prima di iniziare: i filosofi possono risultare noiosi per il loro modo di parlare. Ma tanto noiosi. Ecco, io preferisco risultare "non formale" anziché noiosa, quindi provo a spiegarvela a
modo mio. (Non mi faranno mai scrivere un libro, sigh).
Partiamo col dire “Che cos’è la filosofia”. Nulla di eclatante. Filosofia letteralmente significa “Amore per la
sapienza”, ma siccome così sembrava troppo presuntuoso (e già siamo abbastanza presi per il culo)
l’abbiamo soprannominata “Porsi delle domande”. Facile, no?
Questo banalmente significa che tutti siamo filosofi? Sì, banalmente sì. E lo sapete chi sono i filosofi che si
pongono le domande più interessanti? I bambini. (Ma di questo ne parleremo la prossima volta). Ovviamente sto ancora parlando di filosofi e non di Filosofi!
C'è un motivo se non tutti siamo Filosofi, con la F maiuscola. Il Filosofo è chi il Filosofo fa. Ovvero chi della filosofia ne ha fatto un mestiere, una ragione di vita. Chi si è messo alla ricerca delle Cause Prime.
Chi ha fatto del “Sapere” un oggetto di indagine.
Per farvela breve anche io so che a 100° l’acqua bolle, ma non per questo sono una chimica.
Ma perché proprio in Grecia? In altre parti del mondo non si ponevano domande? Diciamo che in altre parti del mondo ci si è sempre accontentati delle prime risposte trovate, in Grecia no.
Vi spiego meglio: la matematica è detta "scienza esatta", ma un matematico ti dirà che questa definizione è temporaneamente giusta, perché si è sempre alla ricerca della confutazione di una tesi. Quindi un qualcosa che è esatto oggi, già domani potrebbe non esserlo più.
Ecco, nel resto del mondo ci si accontentava di sapere
che 2+2 facesse 4, in Grecia si sono chiesti il perché e si sono anche chiesti se 2 + 2 potesse fare struzzo.
E tu dirai “Sì, ma perché?”
Ci sto arrivando, devi avere pazienza che c’è chi la filosofia non l’ha mai studiata.
Ora vi dico perché.
La Grecia si è trovata nella posizione giusta al momento opportuno. Un po’ come il pianeta Terra dopo il Big Bang: alla giusta distanza dal Sole per far sì che si sviluppasse la vita.
Ecco, la Grecia sì è trovata nella giusta situazione sociale, politica, economica e religiosa per far sì che nascesse la filosofia.
A fare un’enorme differenza è statala diversa configurazione politica.
Mentre le civiltà orientali erano delle monarchie,
dove il centro del potere politico-religioso-economico era il palazzo-tempio del monarca, la Grecia era costellata da piccole città politicamente indipendenti, rette
da forme di governo aristocratico.
Il potere non era piramidale (monarca in cima), ma di gruppo.
Altro vantaggio era la lingua greca che, come l’italiano, disponeva dell’articolo determinativo. Quindi
nacquero concetti come “Il bello”, “L’essere”, “L’universo”. Forme generali che favorivano l’astrazione. (E ti
paravano un po’ il culo). Tipo licenza poetica.
Altra differenza dal resto del mondo la faceva la religione e le credenze religiose. Mentre altrove si credeva in un unico Dio, che dettava legge, modo di comportarsi e che non si faceva il
bagno se non erano passate tre ore dopo i pasti, in Grecia 'sto problema non si poneva.
La Grecia non conosceva un libro sacro con il quale imporre un certo tipo di credo, non conosceva un dio ma
tante divinità e ciascuna città ne selezionava una e ne accentuava elementi particolari (senza dimenticarsi
delle altre). Era un po' "mogli e buoi dei paesi tuoi".
Infine i Greci ebbero culo perché iniziarono a scrivere tardi i loro pensieri. La filosofia o, meglio, i modi di pensare, venivano
tramandati oralmente tramite il mito (narrazione) che poi divenne logos.
Eh?
Il mito divenne logos.
Eh?
Il racconto, che narrava le origini del mondo diventò, a mano a mano, sempre più razionale. Tanto da essere definito ragione. Insomma, un po’ come il gioco del telefono. L'unica differenza è che non è durato poche ore, ma secoli. Poi ognuno se l'è accomodata a piacimento.
Sai com'è al gioco del telefono, no? Sia che capisci la parola, sia che non la capisci the show must go on.
Tant’è che Socrate disse “So di non sapere” e a noi c’è giunto “Sono ignorante, sentiti libero di non studiare ed essere negazionista”. Per dire eh.
Insomma i Greci vivevano in un mondo dove era permesso pensarla diversamente e liberamente, dove era permesso spiegare ciò che si pensava. Poi i problemi nacquero anche in Grecia, ma più in là. La filosofia ormai aveva intrapreso la sua strada e nessuno riuscì a fermarla.

Fine.
Ps. Penso di dover delle scuse a Giuseppe Cambiano, dato che mi sono ispirata alla sua "Storia della Filosofia Antica" per scrivere questo tweet.

Seguimi per altri tweet o curiosità che distruggeranno falsi miti sui quali hai basato la tua vita.

Ti offro i pop corn in omaggio. Image

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