1/23
In Memoriam del compagno
Leonida Mastrodicasa, detto anche Numitore e Mastro
- 23.01.1888, Ponte Felcino, Perugia
- 20.05.1942, Campo di Concentramento di Trier, Germania
Metallurgico
Anarchico
Anarcosindacalista
Volontario nella Rivoluzione Sociale e Guerra di Spagna
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Nel 1905 fonda il gruppo anarchico giovanile di Ponte Felcino.
Nel 1909 viene chiamato al servizio militare. Diserta e scappa a Milano. Amnistiato, torna a Perugia nel 1911.
Chiamato alle armi per la guerra in Libia, diserta nuovamente e si rifugia in Svizzera.
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Quando l'Italia entra nella I Guerra Mondiale, diserterà ancora una volta. Alla fine di codesta guerra, viene arrestato in Svizzera per attività anarchiche e internato nella colonia penitenziaria di Orbe. Pochi mesi dopo, a mezzo decreto di espulsione, verrà rimpatriato
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con foglio di via obbligatorio.
Protagonista di una lunga odissea e sempre nel mirino dello Stato e dell'Esercito, nel 1921 riesce a trovare lavoro a Perugia grazie a suo fratello Maro, altresì anarchico.
Presto arriverà l'inizio dello squadrismo fascista e
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il compagno Leonida Mastrodicasa si darà alla resistenza attiva. Sarà denunciato da fascisti locali per associazione a delinquere e fabbricazione di materie esplosive. Riusicirà a nascondersi fin quando a novembre del 1921 sarà assolto per insufficienza di prove.
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In tribunale, i testimoni della difesa furono i compagni Mario Angeloni, Bruno Cassinelli, Tito Oro Nobili, Giuseppe e Francesco Sbaraglini.
A giugno 1925, si darà da fare nell'organizzazione del convegno dell'USI a Genova.
Dal 1922 si stabilisce a Milano,
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lavorando presso alcune officine meccaniche. Alla fine del giugno 1925, prende parte ai lavori del convegno dell’USI, tenutosi a Genova. Di nuovo perseguitato, nell'ottobre 1927 riesce a raggiungere clandestinamente la Francia, grazie sempre all'appoggio del fratello Maro
8/23
e di alcune guide alpine (compagni di Maro) nella Valle d’Aosta.
Il compagno Leonardo Mastrodicasa si insidierà per alcuni mesi a Marsiglia dove formerà subito parte del movimento anarchico con Giulio Bacconi, Angelo Diotallevi e Celso Persici, fra altri.
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Passerà poi a Parigi con Linda Tellini, la sua compagna, e la loro figliola. A Parigi svolgerà importanti attività di organizzazione e propaganda, scrivendo in pubblicazioni tali come "La Lotta Umana" e "Fede!". Passerà poi a dirigere il quindicinale "Lotta Anarchica",
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organo dell'UCAPI, con l'assistenza di Camillo Berneri. Ci saranno diverse altre pubblicazioni anarchiche internazionali che si avvaleranno dei sui testi. Fra le più note,"Studi Sociali" (Montevideo, diretta da L. Fabbri) e l'"Adunata dei Refrattari", New York.
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Nel 1933 farà parte del Comitato nazionale pro vittime politiche d’Italia, e della LIDU. Organizzerà, altresì, un Convegno Anarchico di Profughi Italiani, maggiormente provenienti da diversi territori francesi e svizzeri, e sarà cofondatore di "Lotte Sociali", organo di
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stampa dei profughi.
Lungo il 1933 e il 1935, Il compagno Leonida Mastrodicasa riceverà altri decreti di espulsione dalla Francia, ma in un modo o l'altro riuscirà a mantenersi lungi dall'Italia fascista.
Come membro del comitato di Giustizia e Libertà, organizzerà
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le mobilitazioni per il diritto d’asilo e porterà avanti l’attuazione dello sciopero della fame come strumento di lotta. Inoltre, sarà uno degli organizzatori del Convegno d’intesa degli anarchici italiani in Europa. Ne parteciperanno circa 50 attivisti,
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in esilio in Francia, Belgio e la Svizzera. Di seguito, diventerà membro del Comitato Anarchico d'Azione Rivoluzionaria assieme a Cremonini, Frigerio, Berneri, Mariani e Marzocchi.
Quando scoppia la Guerra di Spagna si costituisce a Parigi
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il Comitato Anarchico pro Spagna, ai fini di organizzare l’invio di armi e di volontari per la Spagna. Di detto Comitato faranno parte il compagno Mastrodicasa e i compagni Gozzoli e Tommasini.
A novembre del'36 Leonida Mastrodicasa parte per Barcellona.
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Aderisce alla CNT-FAI e dal gennaio all'agosto '37 scrive in "Guerra di classe", giornale a cura di Berneri. Sarà, inoltre, membro del Battaglione italiano della Colonna "Francisco Ascaso". Combatterà nell'Aragona e verrà ferito nella Battaglia di Monte Pelado (28.08.1936)
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Come la maggior parte degli anarchici combattenti che si trovavano a Barcellona nel maggio del'37, anche il compagno Leonida Mastrodicasa sarà perseguitato dagli stalinisti lungo i tragici "Fatti di maggio del 1937". Quell'orrore che si ricorderà sempre come
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"la guerra contro la Rivoluzione Sociale". Cioè, per capirci meglio: "la guerra dentro la guerra".
Sarà uno dei pochi italiani libertari a Barcellona che potranno salvare la vita. Vedrà, invece, cadere assassinati Barbieri e Berneri, compagni e amici stretti suoi
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con i quali condivideva anche l'abitazione. Alla fine dell'estate 1937 rientrerà in Francia.
A Marsiglia, a fine dicembre 1937, sarà uno degli organizzatori del Congresso Nazionale degli Anarchici Italiani all'Estero, dove si deciderà di trasformare la FAI
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(Federazione Anarchica Italiana) in UAI. Assieme al compagno Gozzoli, Mastrodicasa ne fonderà l'organo di stampa "Il Momento". Entrambi si occuperanno, altresì, di redigere il «Bollettino d’informazioni dell’UAI», che si pubblicare fino a dicembre 1939, pur se il
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compagno Leonida Mastrodicasa soffre di tubercolosi -sin dalla Rivoluzione e Guerra di Spagna- ed è inseguito dalla polizia francese per esserne espulso. Riesce a sottrarsi e dopo la sconfitta francese (giugno 1940) entra a formare parte della Resistenza a Parigi.
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Verrà caturatto dai tedeschi e deportato in Germania assieme a Giovanna Berneri, fra altri compagni.
Internato nel campo di concentramento di Trier, morirà di tubercolosi (fonti ufficiali d'allora) il 20 maggio 1942.
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Alla memoria del compagno Leonida Mastrodicasa
A quella di tutti i compagni che combattero nella Rivoluzione e Guerra di Spagna
Salud y Anarquía

Fonti:
bfscollezionidigitali.org/entita/14123-%…
Un convegno su Leonida Mastrodicasa
arivista.org/?nr=284&pag=18…
libcom.org/history/articl…

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23 Jan
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23 Aug 20
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1/23
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Un Extracto de su Ejemplo de Vida

Llamado a alistarse en la I Guerra Mundial, fue encarcelado durante casi 4 años, primero por insumisión y, luego, por deserción.
Lo anterior, de acuerdo con lo publicado en su día en el "Semeur de Normandie", el periódico de Alphonse Barbé.
3/23
Al final de la I Guerra Mundial, tras la reconstrucción del movimiento libertario, militó en la Unión Anarchiste (UA)
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12 Jun 20
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