Emiliani e Romagnoli son bella gente...e a me @sbonaccini sta simpatico, lo ammetto.
Quello che segue é un monito per tutti gli anziani della regione che si potrebbero trovare in zona rossa a breve.
Si puo' condensare così: NON STATE A CASA CON I NIPOTI e, se siete costretti
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METTETE LA MASCHERINA(AL CHIUSO SEMPRE) E APRITE LE FINESTRE QUANTO PIU' POSSIBILE.
vediamo cosa succede usando gli indici di mobilità di Google. Una precisazione: questi indici sono collegati agli smartphone che, notoriamente, non sono la passione dei ns. nonni. Per loro Brondi e Nokia sono il top della tecnologia "friendly". Quindi questi indici
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rappresentano una popolazione "più giovane" dei nostri nonni...che, come sappiamo, sono le vittime elette di questa pandemia(quelli nelle RSA e quelli che vivono in famiglia).
Operiamo quindi qualche trasformazione statistica e creiamo un indice standardizzato e pesato che
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chiameremo "OutHome_Index", indice del tempo "Fuori Casa"
Osserviamo cosa accade (l'indice parte dal 15 febbraio 2020) alle terapie intensive della Regione Emilia Romagna quando, il 23 febbraio (il 21 é stato presumibilmente l'ultimo giorno in presenza) si chiudono le scuole
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di ogni ordine e grado. Il tempo passato fuori casa si riduce, il contatto(tempo di esposizione) tra ragazzi(che presumiamo probabili asintomatici) e nonni aumenta a livelli mai raggiunti, le probabilità di contagio in casa, il luogo più pericoloso del mondo, fanno il resto;
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dopo una settimana, il tempo necessario a sviluppare sintomi(tenga presente che i genitori andavano ancora a lavoro in quel periodo), iniziano ad arrivare nonni in terapia intensiva. Il lockdown nazionale cuoce l'altro lato di questa drammatica frittata esaltando il fenomeno.
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(le ho messo a dx un report dell'Imperial College che trova qui imperial.ac.uk/mrc-global-inf… che spiega bene quello che vede nel grafico a sx)
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Non le sto dando alcuna colpa @sbonaccini , sia chiaro. All'epoca non si sapeva nulla. Oggi qualcosa si capisce.
Soluzione:
Deve invitare gli anziani della sua Regione a indossare(se convivono con figli e nipoti) la mascherina in casa, aprire quanto più possibile le finestre
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e, se in grado, stare, banalmente, meno tempo possibile al chiuso. Campagna, mare, montagna, lago...facessero l'orto....ovunque. Più stanno all'aperto più passano tempo nell'ambiente meno rischioso che esista. Se in precarie condizioni di salute, é bene invitare i familiari
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a indossare anche loro le mascherine in casa. E aprire le finestre quanto più possibile e condividere meno tempo possibile col nonno in ambienti chiusi.
Chiudere le scuole é un errore terribile...il LD é uno strumento che se garantisce il calo dell'infezione a medio termine
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via minore mobilità, garantisce egualmente morti in eccesso nel breve termine costringendo giovani e anziani ad una convivenza forzata nel luogo che presenta la maggiore pericolosità in termini di probabilità di essere contagiati. Le case.
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Faccia mettere le mascherine in casa agli anziani @sbonaccini , inviti ad aprire le finestre, organizzi qualcosa all'aria aperta per gli anziani tutti i giorni tempo permettendo. Matematicamente con queste cose salva la vita ad un sacco di nonni.
Saluti , in bocca al lupo.
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Che i soggetti con età >60anni sono quelli che hanno il rischio derivato dall'infezione + alto ma trasmettono meno dei soggetti con età <20 anni, che sono quelli con il rischio da infezione + basso.
E che le abitazioni sono il luogo ideale per la trasmissione di un patogeno.
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Giustamente da lunedì prossimo, a fronte di queste informazioni che mi pare di aver più volte anticipato nei mesi scorsi, hanno deciso di chiudere le scuole di ogni ordine e grado (<20 anni, quelli che infettano) chiudendoli in casa con i nonni(>60 anni, quelli che crepano).
3\
E niente, mi sveglio per preparare la colazione a mio figlio prima di portarlo a scuola e leggo che due esponenti di spicco della virologia mondiale prevedono 1500-2000 morti al giorno.
"Fammi un po' vedere da dove esce questa novità" mi dico mentre affetto il ciambellone
1\
Una variabile ICU ha un andamento esponenziale quando mostra un tasso di crescita positivo e privo di memoria.
Un esempio é più chiaro.
Prendiamo il tasso di crescita giornaliero medio del turnover nelle terapie intensive della Lombardia a ieri.
0.016.
ICU=exp(0.016)^t
1\
dove ^t= elevato al progredire del tempo (1,2,3........fino a che ci sono risorse ovvero persone da mandare in terapia intensiva).
Il problema principale é, che in una epidemia, il tasso di crescita, siano terapie intensive che contagi che decessi, non é fisso.
2\
Si sviluppa per focolai che possiamo rappresentare decentemente con un modello autoregressivo a eteroschedasticità condizionata. Che vuol dire? Che a differenza della curva sopra, noi sappiamo che, banalmente, le tante variabili che portano la gente in terapia intensiva..
3\
In Lombardia il 15.7% degli anziani con età >65 anni soffre di una o più limitazioni(indivudate dall'OMS) compromettenti la vita quotidiana.
Questa % sale al 27% se consideriamo i > 75 anni.
La % di anziani che riceve assistenza residenziale(RSA) é circa il 3%.
1\
Il 5% circa riceve assistenza domiciliare, la rimanente porzione é a carico della famiglia.
Le famiglie in Lombardia sono circa 4 milioni e mezzo per 10 milioni di abitanti circa e la composizione media é di circa 2.2 persone per nucleo familiare.
2\
Sapendo che gli anziani di età > 65 anni sono in Lombardia 2.295.835 e gli studenti(non universitari) 1.188.000 circa , calcolino gli amici epidemiologi, a fronte di una probabilità media di contagio del 50% in casa per il secondo componente della famiglia
3\
Con l'ordinanza del 23 febbraio 2020 si dispose la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado in Lombardia.
1.188.581 studenti di cui 806.109 ascrivibili a primarie e secondarie di primo e secondo grado, si ritrovarono a casa.
Un errore terribile che potrebbe, potrebbe...
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il condizionale é d'obbligo, aver generato al più imponente catena di deccessi dai tempi della seconda guerra mondiale.
Una HorrorStory che, disgraziatamente, pare ancora non essere ben compresa. Ma andiamo per gradi.
Il 23 febbraio, il pronto soccorso del Fenaroli di Alzano
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viene chiuso per 3 ore e riaperto come se niente fosse. L'ospedale é compromesso.
Il 23 febbraio, di sera, muore Tino Ravelli, 83 anni, pensionato di Villa Serio. Positivo Covid. E' il paziente 1 di Codogno.
La capacità di testing, ovvero di avere un'idea di massima sulla
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