Mi ha fatto molta simpatia Aldo, il ragazzo che a #PropagandaLive ha detto che per le sue idee vorrebbe "iscriversi a Civati" ma magari pensa di prendere la tessera del PD perché "così posso incidere di più". #propagandalive possibile.com/tessera 1/5
Io conosco @al322andro da pochissimo: è un neoiscritto di Firenze, che ha preso la tessera a inizio anno e nel giro di qualche settimana è stato in grado di organizzare una serata di riflessione sulla politica estera dai profili nazionali di Possibile molto seguita...
... con ospiti estremamente prestigiosi (le cui idee - purtroppo - sono ignorate dal PD), con il contributo della segretaria del partito, grazie a cui abbiamo potuto approfondire alcuni temi su cui magari potremo lavorare nel prossimo futuro.
Ecco, io non penso che questa cosa possa succedere nel PD, né in altri partiti, per come sono strutturati. Possibile è sempre stato così, sin dalla sua fondazione: il contributo di tutte e tutti gli iscritti viene preso estremamente in considerazione, valorizzato, messo in luce.
È una piccola cosa, forse, ma è un esempio che spiega perché credo che per un giovane che vuole fare politica Possibile sia davvero il luogo migliore dove poter contribuire.
Gli farei vedere Olympia, il film commissionato da Hitler per celebrare le Olimpiadi del 1936.
Gli farei vedere il saluto romano dei calciatori italiani ai Mondiali del 1938, nella loro maglietta nera "orgogliosamente" indossata nella Francia Antifascista.
19 febbraio 1937. Addis Abeba, Etiopia. È mattina. Due uomini della resistenza etiope, Abraham Deboch e Mogus Asghedom, durante una celebrazione, tentano di uccidere la massima autorità in città: il viceré, italianissimo, Rodolfo Graziani.
Passo indietro: è il 9 maggio 1936. Il capo del governo italiano, Benito Mussolini, è a Palazzo Venezia. Parla alla folla, parla agli Italiani. C’è una guerra in corso, in Etiopia. La combatte il generale Badoglio, e non è finita.
Quel giorno, però, Mussolini fa una cosa: anche se la guerra non è finita, ché la resistenza degli Etiopi è più forte del previsto, proclama l’Impero. Vittorio Emanuele III diventa imperatore. Badoglio, ansioso di tornare in patria, lascia sul posto il generale Graziani, vicerè.