Nella polemica dove si fronteggiano il segretario provinciale Fava e il sindaco di Spilamberto Costantini, quest'ultimo in difesa della sua scelta di dare il via libera "urbanistico" al colosso di #JeffBezos, si lascia sfuggire dichiarazioni interessanti:
Dice: «É giusto chiedere ad Amazon di favorire condizioni sempre migliori per i propri lavoratori, ma bisognerebbe fare lo stesso per alcuni settori che da anni e decenni, nel Modenese ma non solo, potrebbero fare meglio in questo ambito.
Penso alle aziende della lavorazione delle carni, della pizza, del surgelato, del settore alimentare in generale.»
«Quindi lancio una provocazione per il mio partito, il Pd: rifiutiamoci di accettare anche un solo euro, nei bilanci delle feste dell'Unità del territorio, di sponsorizzazioni o contributi da parte di aziende che non rispettano come dovrebbero i diritti dei lavoratori.»
Insomma si ammette candidamente (sempre per giustificare la costruzione di un nuovo polo logistico Amazon) che effettivamente alcune di queste aziende finanziavano direttamente il partito locale.
Tutte queste "ammissioni" in una città e un territorio che conta più di 400, fra lavoratori e solidali, alla sbarra per processi che vanno a reprimere direttamente il diritto di sciopero
Peccato che il disegno retorico interno al partito rimanga tutto lì, a giustificare una concessione edilizia ad una multinazionale come Amazon mentre i diritti dei lavoratori sono già diventati dei puntini fuori fuoco sullo sfondo.
"L’Emilia che coltiva ancora i suoi rituali fuori tempo, come una vecchia signora che ha visto tempi migliori – la regione in cui si firmano con la medesima disinvoltura, “Patti per il lavoro” e rinvii a giudizio (per chi lavora)?" carmillaonline.com/2021/03/21/aaa…
e, a distanza di nemmeno 24h, ecco che arriva la tirata d'orecchie del sindaco di #Modena Muzzarelli che prova a mettere una pezza allo sbrago:
"...non sto dicendo che i panni sporchi si lavano in famiglia. Sto dicendo che qui non ci sono panni sporchi."
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Credo di essere inciampato per caso in una storia interessante. Una storia dimenticata e un piccolo mistero.
A Korca, poco distante dalla cattedrale ortodossa, all'ombra di un paio d'alberi c'è un piccolo monumento con una frase essenziale che recita più o meno così:
"il 9 settembre del 1943, in questo luogo, dopo una manifestazione antifascista vennero uccisi 59 dimostranti e i feriti furono 120."