Il 30 aprile l'Agcom ha richiamato Giletti per le puntate: 12 e il tempo: fra i 50 e gli 80 minuti ciascuna dedicati al caso Genovese e alle violenze sessuali subite dalle ragazze che frequentavano le sue festicciole.
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Giletti ha capito subito la lezione e sta facendo la stessa cosa con la vicenda del presunto stupro in cui è coinvolto il figlio di Grillo, di cui si sta occupando da quando uscì il video di Grillo.
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Ora la domanda è d'obbligo: a che servono gli organi di controllo se poi nessuno rispetta le regole? Se noi veniamo fermati una volta per eccesso di velocità paghiamo la multa e morta lì, ma se ci fermano per 12 volte per la stessa infrazione ci ritirano la patente.
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Quand'è che qualcuno inizierà a togliere la patente a chi trasforma uno stupro in una barzelletta da talk show di bassa qualità, usando un grave problema sociale come la violenza sulle donne per tirare su due punti di audience? #nonelarena #10maggio
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Quando berlusconi fece causa a Luttazzi e Travaglio per L'odore dei soldi, causa che a proposito della censura che alla Rai non c'è e non c'è mai stata costò a Luttazzi la chiusura del programma e la cacciata da tutte le scuole del regno voleva 10 milioni di euro di risarcimento.
Quel procedimento arrivò fino in Cassazione dove i giudici non solo respinsero il ricorso di b. ma stabilirono che quell'intervista rispettava tutti i parametri di cronaca, informazione e satira: in poche parole, la libertà di espressione.
Ad ogni ricorrenza della "festa" della mamma c'è sempre qualcuno che ci ricorda che in Italia nascono pochi bambini e che le famiglie vere sono quelle dove ci sono i figli.
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Figli che come natura prevede si fanno in due ma caso strano nessuno apre il dibattito il 19 marzo, festa del papà.
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Un paese regredisce anche quando si fanno delle sottolineature che non hanno ragione di essere: regalare figli alla patria, pensare che le donne si possano ridurre al ruolo di fattrici era una robaccia fascista.
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Il Falcon, utilizzato da #Casellati come un taxi è un trireattore con autonomia intercontinentale.
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E' l'aereo che si usa per le urgenze, per trasportare organi da trapiantare, per andare a recuperare italiani in pericolo anche nelle zone più pericolose del mondo.
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E' un aereo che è sempre pronto a decollare durante tutte le 24 ore di tutti i giorni, ma la seconda carica dello stato col profondo senso di rispetto per il paese e i cittadini che l'ha sempre distinta, specie quando spergiurò che Ruby era la nipote di Mubarak
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Il poliziotto che si rivolge con fare arrogante e intimidatorio alla cittadina Michela #Murgia mentre controlla il suo permesso per viaggiare perché certa politica l'ha indicata come una che "offende le divise" e non è vero, è un problema grave e serio. #29aprile
In un programma dove si parlava anche del coraggio di un ragazzo che è stato sfregiato per difendere un'amica i due uomini presenti al dibattito: salluti e severgnini, non sono riusciti a dire che Michela #Murgia ha subito un abuso. #ottoemezzo
E questo è l'opinionismo, il giornalismo onnipresente tutti i giorni in tivù.
Della visita di Renzi da bin Salman e delle ovvie polemiche sull'opportunità che un senatore abbia relazioni economiche con un regime dove si squartano i dissidenti per due settimane se ne è parlato solo sui social.
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In tivù e su gran parte della stampa la parola d'ordine era "passare oltre fischiettando".
Del video di Grillo, diffuso solo nei social, hanno parlato tutti e subito.
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Intere trasmissioni, paginate di giornali dedicate a quella vicenda mentre di renzi e dei suoi rapporti con le dittature, dei suoi viaggetti a Riyad e Dubai non se ne parla più perché non c'è il reato,
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A parlare pubblicamente di molestie online chiamano sempre persone famose che lo fanno da posizioni in cui difendersi è più facile.
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Ma con tutto il rispetto per loro, molestie, insulti e minacce sono un problema serio per tutti, nei social ci sono migliaia, ma penso anche milioni di persone che subiscono ogni giorno, a volte per anni, gente di cui non si occupa nessuno,
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nessuno parla di loro e nessuno va a chiedere loro come si sentono ad essere aggredite appena mettono gli occhi sulle proprie pagine social o leggendo le mail.
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