Questo lavoro uscito un paio di giorni fa mostra una analisi in provetta di come il siero dei vaccinati e dei guariti reagisce alla variante isolata in India (B1.617.2). biorxiv.org/content/10.110…
un thread veloce. 1/9
Chi mi segue forse sa che non commento questo tipo di studi in vitro perché alla fine della fiera quello che conta è ciò che accade sul campo. Per questo studio farò una eccezione perché per una volta i dati epidemiologici sono arrivati prima e questo studio li corrobora 2/9
Lo studio dice che il siero dei guariti a sei mesi dalla infezione offre una protezione alla variante indiana più bassa ma comunque rilevabile, similmente a quello che si vede con la variante sud africana 3/9
A 12 mesi dall'infezione, il siero offre ancora protezione verso la variante inglese ma la protezione quasi sparisce verso la variante Indiana 4/9
Negli stessi soggetti però la protezione ritorna potente dopo la vaccinazione - e questa è una ottima notizia perché è la prima volta (per quel che posso dire io) che si vede che un "booster" creato per una variante vecchia funzioni anche per quella corrente 5/9
L'altra notizia non buona riguarda la risposta dopo una dose. Una dose di AZ in provetta conferma i dati epidemiologici: non si vede quasi nessuna risposta. Solo l'8% dei sieri prelevati da vaccinati AZ dopo la prima dose mostra attività neutralizzante 6/9
Insomma: alla fine i dati epidemiologici rimangono i più importanti quindi bisogna vedere quante persone si ammalano sul campo e soprattutto con che sintomi. Una provetta non potrà mai dire molto sui sintomi finché non abbiamo dei chiari correlati di protezione 7/9
E un virus che scappa alla provetta non è necessariamente un virus che da sintomi severi (e questo, tornando al tweet 2, è il motivo per cui solitamente non commento questi studi) 7b/9
Però queste analisi sono importanti dal punto di vista molecolare e evoluzionistico. "Evolution proceeds stepwise": una variante che buca completamente il vaccino non arriverà da un giorno all'altro ma acquisterà questa capacità salto dopo salto, ondata dopo ondata 8/9
È molto importante non minimizzare questo rischio. Il rischio esiste e il modo migliore per affrontarlo è attraverso un attento programma di monitoraggio che ci dica che tipo di virus gira. Ovviamente ancora meglio sarebbe non farlo girare. Quella sì che sarebbe la soluzione 9/9
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Col report di oggi, PHE ha reso pubblici i primi dati un po' più dettagliati su questa nuova variante e i vaccini.
Su 5600 casi, 201 sono andati in pronto soccorso (una % francamente altina 3.6 vs 4% delle altre ondate). Di quei 201, 138 non erano vaccinati. 1/5
Solo 5 su 201 avevano ricevuto due dosi (buona notizia) e 2 di quei 5 sono poi deceduti, suggerendo che l'infezione dopo due dosi riguarda forse solo alcuni dei pazienti più deboli. 2/5
La protezione vaccinale contro i sintomi rimane a 80% dopo due dosi. Il problema si confermano le singole dosi. Alla luce di questi dati l'Italia dovrebbe sicuramente accelerare le seconde dosi nei 60+ e tornare per quella fascia all'intervallo breve 3/5
Adalimumab è un anticorpo monoclonale utilizzato contro artrite reumatoide, morbo di Chron e altre condizioni croniche. Anno dopo anno rimane il farmaco con maggiori incassi al mondo ed è considerato il successo economico più grande della industria farmaceutica 1/8
In America è commercializzato come Humira da Abbvie, una pharma criticata molto negli ultimi anni per aver alzato continuanmente e spropositamente il prezzo di questo farmaco e di altri in catalogo 2/8
e anche per aver usato "patent walling" per cercare in ogni modo di ostacolare la concorrenza dal ricercare o produrre un prodotto simile. 3/8
Lungi da me canzonare questo signore ma colgo l'occasione per spiegare come funzionano le cose in Università, almeno nella mia esperienza visto che evidentemente non è chiaro. Intanto la formazione che porta una persona a fare ricerca in maniera professionale è lunga. 1/13
Mi sono laureato in biotecnologie mediche nel 2002 e non andavo a lezione. Andavo in laboratorio e studiavo sui libri e sulle note che prendeva una mia compagna di corso (che poi diventò mia moglie, ora PhD in immunologia). Non mi ricordo chi fu ad insegnarci microbiologia 2/13
Ma mi ricordo che Paolo Vineis fu mio professore di epidemiologia quindi mi ha fatto piacere ritrovarlo sul campo dopo tanti anni. Con Paolo abbiamo anche collaborato assieme per un finanziamento sul sequenziamento di varianti con la regione Piemonte 3/13 raiplayradio.it/audio/2021/03/…
Alcuni dati interessanti da Bolton, la regione in UK che si trova nei guai per via della variante B1.617.2 (Indiana). La casistica è tornata in due settimane a livelli molto alti, come si vede in figura. 1/3
Al 3 Maggio (cioè due settimane fa quando i casi sono saliti), il 61% della popolazione 16+ era vaccinato con una dose. Al momento ci sono 18 ospedalizzati. I vaccinati sono 5.
*Gli altri 13 sono tutti pazienti a cui il vaccino era stato offerto, ma lo hanno rifiutato* 2/3
I giornali di oggi riflettono lo stato di incertezza. In sostanza, se nuove restrizioni saranno introdotte parte della responsabilità va attribuita a chi ha rifiutato il vaccino pur avendone bisogno.
Rimane un forte argomento per cercare vaccinare prima TUTTI gli anziani. 3/3
Ve li ricordate i visoni danesi che ad Aprile finirono sui giornali (loro malgrado) per aver contratto il coronavirus? Sono di nuovo alle cronache, con uno studio in preprint uscito la scorsa settimana e molto interessante. 1/8
Ad Aprile dell'anno scorso due allevamenti di visoni iniziarono a notare morti sospette tra gli animali, associate a sintomi respiratori. La mortalità era di circa il 2% superiore a quella attesa e si scoprì velocemente dovuta a infezioni di covid e polmoniti interstiziali. 2/8
A quei due allevamenti ne seguirono altri 70, in Olanda e Danimarca e con infezioni indipendenti da varianti del virus diverse. La variante più preoccupante (cluster 5) faceva temere reinfezioni nell'uomo e 15 milioni di visoni vennero sacrificati 3/8
Dal punto di vista scientifico, credo sia innegabile che UK abbiano eccelso: tutti i trials sui rimedi che si usano in ospedale globalmente sono stati fatti in UK (a spesa pubblica); il regime di vaccinazione che ha copiato l'Europa è stato testato in UK - 1/5
Il vaccino AZ rimane per ora l'unico al mondo venduto a prezzo di costo; il monitoraggio genomico delle varianti è anni luce avanti a qualsiasi altro paese; molte delle infrastrutture informatiche usate in tutto il mondo per il tracciamento sono Inglesi; 2/5
La comunicazione scientifica in UK si è anche dispiegata bene, con realismo, pragmatismo: gli scienziati che fanno comunicazione in prima linea sono preparatissimi, non si sono visti infantilismi da egocentrici poco informati nè minimizzatori seriali. 3/5