Ignoranti che covano idiozie.
(potrei farci una nuova rubrica.🤔)
Ultimamente si è diffuso anche in Italia l'uso del neologismo #covidiota, nato in Inghilterra lo scorso anno, che indica tutti coloro che hanno un comportamento irrazionale nei confronti della pandemia.
Come
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esempi, lo "Urban Dictionary" cita chi ignora le avvertenze mediche sui comportamenti (mascherine, distanziomenti, etc.) e chi, paventando scenari catastrofici, acquista scorte inverosimili di merci.
(avete presente quelli che in USA hanno raddoppiato gli acquisti di armi?).
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Più restrittivo il "Cambridge Dictionary", che focalizza principalmente il comportamento di chi nega la pandemia e rifiuta le prescrizioni.
Anche in Italia la Treccani affronta il neologismo in due articoli, offrendo la stessa interpretazione dello "Urban".
Eppure qui
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l'ignoranza dei "covidioti" è tale, che costoro non sanno neanche di esserlo.
E così ci sono personaggi ridicoli che su Twitter creano "liste" specifiche in cui iscrivono utenti "che non sono come loro".
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quella creata dall'ignorante @emcagendeu (che già aveva indicato pochi giorni fa @maurovanetti).
Non che mi lamenti. Sono in compagnia d'un sacco di gente illustre e, persino, del @MinisteroSalute.
Ma è divertente vedere come l'ignoranza generi deliri di "potenza" nei
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suoi portatori insani.
Emblematico è il thread in cui @mazzettam spiega a uno di costoro il significato della parola e, alla fine, la risposta è che loro non sono tenuti a rispettare il significato comune d'un termine e sono i dizionari che
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Parlavo di deliri di potenza non a caso.
Come spiega Humpty Dumpty ad Alice, sulle parole conta chi comanda.
«Bisogna vedere chi è che comanda... è tuttoqua.»
(Geniale la conoscenza della parola in Alice, dovremmo dedicarle un monumento, o ... una radio. 😉)
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Il tweet chiude suggerendo come chiave di lettura, che "se un’impresa ..." allora per i cattivi anticapitalisti "tutte le imprese diventano ..." (caso mai il lettore non capisse).
In quel pezzo di articolo che si legge (col cazzo che compro Il Foglio), Capone si lamenta
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che gli altri quotidiani accusino "la sete di profitto" e, quindi, si getta in una strenua difesa del capitalismo.
Ora ve li immaginate i discorsi bolshevichi dei quotidiani di Agnelli e di Libero? 😅
Infatti, parlano tutti di "sete di profitto" (davanti agli occhi del
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Ne ho le palle piene di questo liberismo d'accatto, per cui ogni volta che c'è un morto, un incidente o un'altra grave schifezza, tutti a dire che "si tratta di singoli criminali", che "non bisogna incolpare tutti gli imprenditori", che "il tessuto è
> #PrenditoriaItaliana
onesto", etc.
Io lo so che ci sono tantissimi imprenditori onesti e seri (son stato un piccolo imprenditore anch'io), ma appena uno dice "rafforziamo i controlli", "miglioriamo le norme sulla sicurezza", "aumentiamo le pene a chi mette a rischio i
> #PrenditoriaItaliana
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lavoratori", etc., ecco risuona il coro dei difensori del "crimine organizzato", che urla ai comunisti, al default economico, a Soros che vuole comprarsi le nostre aziende, e altre idiozie simili.
Lezioni brevi di Social Network:
Argomento: "Come discute un troll"
Il troll (per stupidità propria o perché aizzato da una qualche "bestia") attacca un utente (in questo caso @martafana).
Attenzione: non discute mai nel merito del tweet, ma sputa la sua
> #BastaTroll
Vuoi dire che i liberali de' noantri non s'aggrappano alle idiozie deluchiane per dare addosso ai lavoratori e cercare deprimere ulteriormente i salari?
Questi fautori dello schiavismo non spiegano che il
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bracciante stagionale spesso lavora per 4-500 euro per un mese o due e poi sta mesi senza lavoro e con reddito zero.
Non ti raccontano che su di lui viene scaricato il "rischio d'impresa", che si dovrebbe assumere il datore di lavoro.
Non ti dice che in altri paesi
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d'Europa, come la Germania, esiste il salario minimo, mentre in Italia esistono contratti nazionali (che comunque prevedono tariffe più basse), ma non è obbligatorio applicarli.
Non sa (?) che puoi recarti sul posto e non venire pagato perché piove,
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Ecco che mi tocca, quindi, rispiegare a ignoranti e mistificatori (come @ilgiornale) le regole della navigazione e del soccorso in mare coinvolte.
Partiamo dal termine "speronamento".
Lo speronamento è solo quando la "prua" di una nave ne colpisce un'altra.
Quello fra
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la #SeaWatch e la motovedetta della @GDF è stato un abbordo laterale semplice.
Avvenuto per un'irregolare manovra ostruttiva della motovedetta e che, malgrado l'utilizzo di bow-thruster e stern-thruster (eliche di manovra) a tutta potenza, SeaWatch non è riuscita a impedire.
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Non credo che tutti coloro a cui è piaciuto il tweet, fossero d'accordo anche sul nostro antimilitarismo, ma che avessero, semplicemente, apprezzato un pezzetto d'umanità.
Fra tutte queste interazioni, un unico commento stonato:
Una trollata, con la tipica frase butatta lì
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per disturbare.
Non si trattava di una critica alla nostra amicizia o alle nostre idee antimilitariste, che ci poteva stare (uno può legittimamente pensare che l'esercito serva), ma la solita idiozia d'antitesi geopolitica.
Fai una cosa in Italia, "prova a farla in Burundi
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