Secondo questo professore di epidemiologia della Mayo Clinic, che ha raccolto le informazioni su az e #VITT (trombosi con trombocitopenia) l'incidenza dopo la prima dose sarebbe più alta di quanto si pensava: 1/55mila.
Dopo la 2° sarebbe 1/mezzo milione.
Nel Regno Unito sono sinora stati 242 i casi, su circa 22 milioni di prime dosi.
In Italia le informazioni che ha raccolto segnalano 11 casi su 1.6 milioni di prime dosi.
La qualità dei nostri dati è "incerta".
Con questa incidenza (1 caso ogni 55mila, con letalità dei casi 20-30% cioè a spanne un decesso ogni 200mila prime dosi) il professore ritiene che "dove possibile, negli under30, sia da preferire un vaccino mRNA).
Contano quindi molto :
-la disponibilità di un vaccino mRNA (Pfizer /moderna)
-l'attuale incidenza della malattia
Con i dati italiani attuali penso che fare #astrazeneca a chi ha meno di 30anni abbia un bilancio rischi/benefici perlomeno incerto.
Non tanto perché Az sia più pericoloso nei giovani (@EMA_News non trovò correlazione con età o sesso) ma perché i giovani, se sani, hanno un basso rischio di malattia grave se infetti da SARSCoV2.
Quindi siccome nei giovani il beneficio del vaccino (prevenzione dei rarissimi casi di malattia grave) è piccolo potrebbe essere inferiore al rischio legato alla vaccinazione.
Secondo questi stessi dati il rischio dopo la seconda dose è decisamente minore (1/mezzo milione circa) e quindi probabilmente chi, anche se giovane, avesse ricevuto una prima dose di Az fa bene a ricevere la seconda.
Per gli over30 il bilancio rischi/benefici della seconda dose mi sembra decisamente favorevole.
Naturalmente questo va visto in prospettiva alla luce dei dati inglesi che sembrano indicare minore efficacia di AZ contro la variante Delta rispetto a quella contro Alfa.
Chissà questo potrebbe rendere il rapporto rischio benefici della prima dose incerto anche per i 30enni.
In sintesi io oggi se dovessi decidere se proporre Az in Italia ad un 20enne sano non lo proporrei.
Avrei qualche dubbio anche nel proporlo a un 30 enne.
Consiglierei invece di ricevere la seconda dose a chi ha già ricevuto la prima, a qualunque età.
In Italia nel suo report @Aifa_ufficiale parla di 34 casi al 26 aprile e quindi una incidenza di circa 1 ogni 200mila.
Non mi è chiaro però se fanno riferimento alle primedosi somministrate al 25 aprile o a quelle a due settimane prima.
Cala non poco, a 32 casi al giorno per milione, l'incidenza in Liguria.
Siamo a livelli di inizio settembre 2020, quando si diceva "non ce n'è coviddi"
Lo stato di Victoria (Merlbourne, Australia) notifica oggi 6 diagnosi su 51mila test eseguiti.
E' stato deciso di estendere il regime di lockdown perchè dopo una settimana la situazione non è ancora considerata sotto controllo.
casi totali (locali+importati) negli ultimi giorni: circa 1 caso al giorno per milione (come 60 casi in Italia)
Dei 67 attualmente noti positivi solo 13 hanno oltre 50 anni, segno secondo me che il contenimento ai giovani sta avendo discreto successo.
La velocità di aumento su base settimanale delle diagnosi nel Regno Unito è arrivata al +30%.
I decessi non stanno aumentando e restano ai minimi.
Sono Regno Unito e Portogallo, ora come avvenne a dicembre, che in contemporanea hanno i trend peggiori in termini di diagnosi settimanali rispetto al resto dei paesi vicini e simili.
Interessante anche il fatto che il terzo paese sia l'Irlanda, dove le diagnosi ancora sono in diminuzione ma davvero di poco.
Come a dicembre insomma: UK, Portogallo e Irlanda.