La velocità di aumento su base settimanale delle diagnosi nel Regno Unito è arrivata al +30%.
I decessi non stanno aumentando e restano ai minimi.
Sono Regno Unito e Portogallo, ora come avvenne a dicembre, che in contemporanea hanno i trend peggiori in termini di diagnosi settimanali rispetto al resto dei paesi vicini e simili.
Interessante anche il fatto che il terzo paese sia l'Irlanda, dove le diagnosi ancora sono in diminuzione ma davvero di poco.
Come a dicembre insomma: UK, Portogallo e Irlanda.
Intanto i decessi notificati in Italia ora sono meno di quelli tedeschi e uguali ai francesi:
Le nostre diagnosi sono invece davvero poche, praticamente al livello di Regno Unito, Portogallo, Germania, Austria.
Francia e Belgio notificano più del triplo delle nostre diagnosi, Svizzera e Spagna il doppio.
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Cala non poco, a 32 casi al giorno per milione, l'incidenza in Liguria.
Siamo a livelli di inizio settembre 2020, quando si diceva "non ce n'è coviddi"
Lo stato di Victoria (Merlbourne, Australia) notifica oggi 6 diagnosi su 51mila test eseguiti.
E' stato deciso di estendere il regime di lockdown perchè dopo una settimana la situazione non è ancora considerata sotto controllo.
casi totali (locali+importati) negli ultimi giorni: circa 1 caso al giorno per milione (come 60 casi in Italia)
Dei 67 attualmente noti positivi solo 13 hanno oltre 50 anni, segno secondo me che il contenimento ai giovani sta avendo discreto successo.
Secondo questo professore di epidemiologia della Mayo Clinic, che ha raccolto le informazioni su az e #VITT (trombosi con trombocitopenia) l'incidenza dopo la prima dose sarebbe più alta di quanto si pensava: 1/55mila.
Dopo la 2° sarebbe 1/mezzo milione.
Nel Regno Unito sono sinora stati 242 i casi, su circa 22 milioni di prime dosi.
In Italia le informazioni che ha raccolto segnalano 11 casi su 1.6 milioni di prime dosi.
La qualità dei nostri dati è "incerta".
Con questa incidenza (1 caso ogni 55mila, con letalità dei casi 20-30% cioè a spanne un decesso ogni 200mila prime dosi) il professore ritiene che "dove possibile, negli under30, sia da preferire un vaccino mRNA).