Non c’è nessuno diventato famoso come me in un’olimpiade.
Per non aver vinto.
Cioè sì, avevo vinto in realtà, ma poi mi squalificarono.
Era il 1908, e le Olimpiadi si tenevano a Londra.
Io, Dorando Pietri, di lavoro facevo il garzone in una panetteria di Carpi.
Un giorno del 1904 andai a vedere una corsa podistica e mi misi a fianco di quello che era in testa: era Pericle Pagliani, il più famoso podista italiano dell'epoca. Io indossavo gli abiti da lavoro, e beh… non ci crederete, ma gli sono stato a fianco fino all'arrivo.
Cominciai così a gareggiare, prima su distanze corte, sui 3000 metri, poi nel 1905 vinsi la 30 Km di Parigi con più di 5 minuti di vantaggio sul gruppo che mi seguiva.
Per Londra il mio obiettivo era vincere la maratona, 42,195 Km.
La presi calma quella corsa, per essere a Londra c’era un caldo soffocante.
Cambiai poi passo e al 39º Km. raggiunsi e superai il sudafricano Harrison, che fino ad allora era stato in testa ma era in grossa crisi.
E poi che successe?
Successe che a 500 metri dal traguardo cominciai a non capire più nulla, ero completamente disidratato.
Prima sbagliai strada all’ingresso dello stadio, e i giudici mi fecero tornare indietro.
Poi caddi una prima volta, la prima di tante.
Mancavano solo 200 metri ma non riuscivo a reggermi in piedi.
Caddi altre 4 volte, e i medici ogni volta mi aiutarono a rialzarmi.
I 75.000 spettatori dello stadio capirono il mio dramma e non volava una mosca.
Barcollando e sorretto dai medici tagliai finalmente il traguardo.
2 h. 54 min e 46 secondi fu il cronometraggio ufficiale, in realtà ci misi più di 10 minuti solo a fare gli ultimi 500 metri.
Dopo l’arrivo svenni definitivamente, e mi portarono via in barella.
Successe poi che il team olimpico americano fece ricorso per l’aiuto che avevo ricevuto, così fui squalificato e vinse la medaglia d’oro lo statunitense Johnny Hayes.
Ma non finì così.
Il mio arrivo drammatico andò sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, e la Regina Alessandra volle regalarmi una coppa d’argento.
Lo scrittore Conan Doyle restò così impressionato che lanciò una raccolta fondi per potermi permettere di aprire una mia panetteria.
Trecento sterline raccolsero, che era una cifra allora.
Poi a Novembre del 1908 volli la rivincita su Haynes, in America, una maratona al Madison Square Garden.
20.000 spettatori dentro e almeno 10.000 fuori.
Vinsi, staccando Haynes proprio negli ultimi 500 metri.
Lui volle la rivincita nel Marzo del 1909, e vinsi ancora io.
Durante la trasferta negli USA su 22 gare fatte ne vinsi 17, per la gioia di tutti gli emigrati italiani.
E vinsi la bellezza di 200.000 Lire, una fortuna per allora.
Tornato in Italia comprai un albergo con quei soldi, ma non era proprio il mio lavoro e l’hotel finì presto per fallire.
Morii molto giovane, a soli 56 anni per un attacco cardiaco.
Troppe corse forse, troppi sforzi sicuramente.
Ma almeno un piccolo posto nella storia ce l’ho.
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Lauro Farioli morì per un raffica di mitra.
Marino Serri morì mentre cercava di aiutare il ragazzo.
Ovidio Franchi fu ucciso perché voleva far passare un’ambulanza.
Emilio Reverberi, fu pure falciato da una raffica di mitra.
E poi lui.
Afro Tondelli fu ucciso da un poliziotto che estrasse la pistola, si inginocchiò per prendere bene la mira, e fece fuoco.
Pericolosi terroristi?
No.
Erano operai, un pastore, tre di loro ex partigiani che erano sopravvissuti alle pallottole dei fascisti e nazisti.
E dunque?
Fu colpa del clima dicono.
Un clima di tensione, di lotta in una terra che non per niente fu chiamata “il triangolo della morte”.
20 anni di soprusi e delitti fascisti.
Miglia di morti per mano dei nazisti e della milizia RSI.
Poi il “perdono, la pacificazione”.
Non funzionò.
Mi chiamavo Elisa Pomarelli e fui uccisa nel 2019.
Perché ero lesbica.
Massimo Sebastiani, era follemente innamorato di me, per me era solo un buon amico.
Gli dissi che non potevo amarlo perché ero lesbica: lui mi uccise e poi mi fece a pezzi.
Perché ve lo racconto?
Perché lui, essendo reo confesso, ha scelto il rito abbreviato.
Inoltre la perizia psichiatrica richiesta dal suo legale gli consentirà forse uno sconto di pena.
Ma niente femminicidio, perché il movente era un altro, secondo i giudici.
E qui cade l’asino.
Come dice Ilaria Todde, esperta giuridica di Eurocentralasian Lesbian Community, “il femminicidio non è l’omicidio della moglie o della compagna in quanto tale, ma l’omicidio di una donna in quanto donna.
Non c’è bisogno che sia moglie o compagna.”
75 anni fa.
Sembrano tanti ma non è passato molto tempo.
Alcide De Gasperi il 23 giugno del 1946 firma un accordo con il Belgio: a loro serve manodopera e agli italiani serve il lavoro.
E a noi serviva il carbone.
L’accordo prevedeva l’invio di 2.000 lavoratori a settimana.
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Si pensava ad un totale di 50.000 lavoratori, in realtà furono molti di più a finire nelle miniere di carbone.
Partirono in treno, la maggior parte di loro lasciò a casa moglie e figli, erano in maggior parte giovani perché dovevano avere meno di 35 anni.
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La buona salute era un requisito fondamentale, non importa poi se le condizioni di lavoro erano disumane. Il contratto prevedeva il salario standard dei lavoratori belgi, peccato che nessun belga volesse più scendere in miniera viste le condizioni di lavoro.
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Un ricordo.
Febbraio 2011, la Meloni era Ministra della Gioventù.
Intervistata da Antonello Piroso in un programma che ospitava politici e personaggi pubblici, le viene rivolta la seguente domanda sul testo dell’Inno di Mameli.⬇️
Quale è la frase contenuta nell’inno di Mameli originario? 1- “Già l’aquila d’Austria ha le penne perdute” 2- “La vision dell’Alighier oggi brilla in tutti i cuor”.
Lei ha optato per la seconda, sapete dove si trova questa frase?⬇️
Si trova nel secondo verso di “Giovinezza”, inno ufficiale degli Squadristi fascisti del 1919 e poi inno trionfale del PNF nel ’24.
La sovranista, quella che sbandiera ovunque la bandiera italiana… il Ministro della Giovinezza. ⬇️
Il 22 Giugno del 1946 venne approvata una legge i cui effetti sono ancora ben visibili purtroppo.
Era il “Decreto presidenziale di amnistia e indulto per reati comuni, politici e militari” avvenuti durante il periodo dell'occupazione nazifascista.
1/n
Nel primo governo De Gasperi era Ministro di Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti, segretario del PCI, promulgatore della legge.
L'amnistia prevedeva il condono della pena per reati comuni e politici dei condannati fino ad un massimo di 5 anni. 2/n
Il 14 luglio 1948 Palmiro Togliatti, uscendo da Montecitorio, fu ferito gravemente dallo studente Antonio Pallante che gli sparò tre colpi di pistola. Erano passati tre mesi dalle prime elezioni politiche della storia repubblicana e l’aria era molto pesante.
3/n
Tiny, minuscola.
Eh sì, fin da quando ero nata nel 1893 mi chiamarono così, pesavo infatti poco più di 1 Kg e mezzo.
Non è che poi sia diventata un gigante, sono arrivata fino a 1 mt. e 50 di altezza per 39 Kg.
Però mi ricordano come una grande donna, e vi racconto il perché.
Non è che avessi un grande avvenire davanti a me, mi ero sposata a 12 anni e a 13 ero già mamma.
Vivendo in Carolina del Nord finii poi per lavorare in una delle tante filature di cotone.
A quei tempi il lavoro minorile era la norma, costavamo poco e non rompevamo le scatole.
Il mio nome era Georgia Ann Thompson, ma tutti mi conoscono come Georgia “Tiny” Broadwick.
Avevo compiuto i 15 anni quando vidi lo spettacolo di “The Broadwicks and their Famous French Aeronauts”, capitanati da Charles Broadwick.
E gli chiesi una cosa.