Il problema dello studio della storia è che la storia "moderna e contemporanea" è la Cenerentola del programma. Si fa alla carlona perché "agli esami non si chiede". Arriviamo quindi al paradosso dei quarantenni col Commodore 64 a casa convinti che la prima
generazione ad avere il computer a casa siano stati i Millennials, del quarantenne col cervello bollito da anni di Drive In, Striscia, Paperissima che canta tutte le sigle di Bim Bum Bam a memoria come un jukebox convinto che la prima generazione teledipendente sia quella
attuale e, per finire, baldi ex giovinotti coi capelli sale e pepe che farneticano di dittatura e insultano Liliana Segre perché a scuola il fascismo lo saltavano per non farglielo portare all'esame...
Esiste in narrativa una cosa chiamata "Godzilla Threshold", la "Soglia di Godzilla". È quel fenomeno narrativo per cui finché Godzilla se ne sta tranquillo nella sua isola dei mostri e di tanto in tanto si affaccia sulla Baia di Tokyo a ringhiare, rompere qualche vecchia nave e,
generalmente, importunare la gente, per quanto Godzilla sia pericoloso, fastidioso, poco urbano e decisamente lontano dallo specimen di cittadino modello, viene lasciato stare. Poi una bella mattina Godzilla si sveglia convinto di essere il Re dei Mostri e pem! Te lo trovi
a fondere la Torre di Tokyo col respiro atomico, a sfasciare gli arredi urbani, prendere a calci un edificio e devastare uffici a caso. A questo punto scatta la "soglia di Godzilla". Parte il film e finisce che il simpatico lucertolone si trova addosso bombe a fusione, bombe