🧵Thread su quello che sta succedendo oggi a Trieste!🧵
La cosa più importante da sapere è che il movimento no-green pass nella città del Nord-est si è diviso in due coordinamenti:
«No Green Pass»
«15 ottobre»
La loro divergenza strategica è ormai netta e definitiva. 1/14
La differenza è di metodo, forma e contenuto.
«No Green Pass» è animato dai triestini e da una fetta dei portuali che protestano da settimane, e sta cercando riprendere in mano il pallino della mobilitazione (nell'unione tra vaccinati e non vaccinati) dopo vari inciampi. 2/14
Il gruppo «15 ottobre», adesso predominante, ha imposto invece una prevedibile virata verso il fanatismo antivaccinista: la distinzione no-vax/no-green pass, già labilissima per forza di cose all'inizio delle proteste, è ormai saltata. 3/14
I portavoce di «15/10» sono l'ormai celebre portuale Stefano Puzzer (noto per le sue convinzioni «trumpiane» in fatto di pandemia, amico di Montesano) Dario Giacomini (medico no-vax di Vicenza, primario radiologo radiato, presidente dell'associazione Contiamoci, nata… 4/14
…per i sanitari sospesi) e lo psichiatra Marco Bertali (membro di associazione «Giù le mani dai bambini» e candidato alle comunali di Trieste con il Movimento 3V, che in città ha avuto il miglior risultato a livello nazionale con oltre il 4% dei voti). 5/14
La claque antivaccinista vicina a Casapound e Forza Nuova? È calata con Giacomini, e persegue l’obiettivo di incontrare il governo, si riunisce in stanze al chiuso dove farnetica di governi «alternativi» (con tanto di ruoli già assegnati ai suoi capi dal collo taurino) 6/14
Il détournement è completo anche nelle galassie limitrofe: ad esempio, la rete Studenti No-GP (vedi @studentinoGPTS) nata su basi libertarie o neosessantottine, è in questo momento "ostaggio" di account socialmediali attigui all'area sovranista di destra, o "negazionista". 7/14
A sorpresa, però, nel pomeriggio di ieri, Puzzer e il coordinamento «15 ottobre» hanno annullato la manifestazione di oggi, invitando quelli che si stanno recando a Trieste a restare a casa, per paura di infiltrazioni violente e «trappole» da parte di governo e sindacati. 8/14
A differenza delle altre manifestazioni organizzate dal «Coordinamento No Green Pass» nelle scorse settimane, quella di oggi era stata autorizzata ufficialmente dalla questura. È confermato invece l’incontro di sabato tra la delegazione di Puzzer e il ministro Patuanelli. 9/14
Chi sta arrivando da fuori Trieste? Tanti dal Veneto e del Friuli, ma anche dal resto d’Italia. Molti antivaccinisti da decenni, cattolici tradizionalisti e radicalizzati della medicina alternativa; compagni dei centri sociali, borderline, reietti stanchi del Covid. 10/14
A Trieste va soprattutto gente stufa del governo pandemico, che ha deciso di usare il #GreenpassObligatorio come un «significante vuoto» che gli consente di ribellarsi allo stato di cose presenti, partendo da un aspetto oramai secondario, ma simbolicamente molto pregno. 11/14
Oggi la piazza è frastornata, anche a causa di falsi allarmi per possibili interventi della polizia. Lo schieramento poliziesco doveva essere imponente e secondo le stime della questura si attendevano 20.000 persone. Si sono presentate solo poche centinaia di manifestanti. 12/14
I giornalisti mainstream latitano, mentre le firme della «controinformazione» passano il loro tempo a cercare il «tipo con le corna» da far parlare o la frase sensazionale. Nei talk show di destra c’è chi spera di ritagliarsi grazie ai portuali una rendita posizionale. 13/14
Dopo una settimana di tempo primaverile, il cielo si sta incupendo e tira un’aria di pioggia autunnale alla quale, probabilmente, seguirà il forte vento di bora.
Nel coordinamento dei #portualidiTrieste c’è dentro di tutto. Il collante ideologico di partenza è l’indipendentismo, con la rivendicazione dell’extraterritorialità del porto. Il presidente Grison vota a destra. Gli ultras della Triestina presenti nel sindacato di Forza nuova.
Qualcuno si professa no vax, ma nel Comitato direttivo i vaccinati sono 12 su 15. Puzzer è un fuoriuscito della Cisl. Molti sono ex della Cgil. Volk, del direttivo, si definisce “comunista che si trova meglio con i fascisti“. Una nuova working class trumpiana è nata in Italia.
I #portualidiTrieste si sono affidati alla Fisi, con sede a Eboli (Salerno) una sigla sconosciuta che ha come leader il noto medico no vax Dario Giacomini e Pasquale Bacco, in passato candidato alle elezioni politiche con CasaPound e sindaco a Bitonto con la Fiamma Tricolore.
Motivi per cui potrebbe essere sopravvalutata la minaccia #nogreenpass nei trasporti: a Genova i terminalisti non si aspettano problemi e la Compagnia Unica ha, ad oggi, trasmesso rassicurazioni. Su 1.100 lavoratori, 200 circa non sono vaccinati ma non si annunciano scioperi.
Situazioni non diverse si registrano a La Spezia, dove quasi il 90% dei lavoratori risulta vaccinato e anche a Livorno, dove su 170 lavoratori ve ne sono circa 20 che dovranno sottoporsi al tampone, ed hanno ottenuto dall'azienda un prezzo calmierato a 5 euro.
Il vero focolaio di tensioni è Trieste, dove il presidente dell'autorità portuale ha minacciato le dimissioni in aperto dissenso coi lavoratori. Chi di porti se ne intende però dice che le linee container ci metterebbero a farsi spostare a Capodistria o a Fiume.
Una impasse come quella dei portuali di Trieste doveva essere prevedibile, a tre mesi dell'invenzione del green pass, da parte del cosiddetto «governo dei migliori». Poiché: [thread]
- è un settore chiave in un momento in cui #mancalaroba e stanno saltado supply chain globali;
- è un segmento ad alta sindacalizzazione che può compattarsi meglio contro un obiettivo specifico, qualunque sia la ragione dello stesso (a differenza del terziario avanzato);
- è un segmento composto prevalentemente da maschi di mezza età: e infatti il 40% non si è vaccinato;
- la concessione, tardiva, di un tampone gratuito solo per questa categoria, senza alcun ragionamento di tipo reddituale o scientifico, è oggettivamente una figuraccia per chi la propone e rivela una confusione clamorosa;
Nell'intervista in cui fa suoi il mito del Grande Reset, la minaccia gender e il risentimento anti-Bergoglio (in buona compagnia: l'ultimo hater del papa in ordine di tempo è Aldo Nove, per dire) Freccero ci ricorda una cosa che in questi mesi è stata presa sotto gamba: (1/4)
...che esiste ancora un blocco di opinione, consistente e coerente, che stima intorno a 1 elettore su 3, in cui, per dirla con Francesco Cundari, «riconosce un sentire comune e una comune visione del mondo».
(2/4)
Chiedono a Freccero perché le sue teorie apocalittiche - un tempo si sarebbero definite «controculturali» - stanno avendo successo tra gli elettori di Meloni. Risponde: «Significa che riesco a parlare, da uomo di sinistra, al suo grande elettorato che vincerà le elezioni».
Draghi: "smettetela di vaccinare giovani e platee di operatori sanitari che si allargano". Ma finge di ignorare che l'obbligo di vaccinazione degli OS (anche under-35) e l'estensibilità delle categorie sono una concessione del suo Governo a Regioni. Populismo della tecnocrazia.
La stampa spesso vede svolte dove non ci sono. Ieri x es. M.Molinari titolava: «La decisione del generale Figliuolo di usare AZ solo per la fascia d’età tra i 60-79 anni è il primo tassello del piano vaccinale del governo Draghi». Ma AZ è disponibile x 70-79 in Campania da 20gg.
Poi: "facciamo da soli" anche senza Commissione sui vaccini è sparito, come previsto. Il gov può dire che siamo in riga con gli altri paesi Ue nelle vaccinazioni, ma nella gestione della pandemia e nel rapporto ambiguo con Regioni il governo Draghi è di continuità con Conte II.
Un esempio di come funziona qualcosa che in Italia ancora manca: una stampa popolare e iper-patriottica tutta schiacciata sulla difesa dell'interesse nazionale, anche a costo di fare dello "spin" cialtronesco sugli eventi in corso.
Quando i paesi dell'UE hanno limitato AstraZeneca per fasce d'età, erano irresponsabili e troppo cauti, e causavano morti inutili.
Ma quando è il Regno Unito a offrire alternative al vaccino AZ gli under30, per paura dei coaguli di sangue, è prudente e non c'è niente di male.
Secondo i tabloid UK (e molti opinionisti mainstrea) gli europei stavano "giocando sporco" nel tentativo di mettere in qualche modo in imbarazzo un vaccino co-prodotto dal Regno Unito, e un paese che vaccina a tutta birra. Non aveva senso allora e ancora nè adesso.