Un forte #terremoto di magnitudo 6.6 (USGS) è avvenuto alle ore 02:07 italiane al largo delle coste occidentali di #Cipro, nella zona orientale del Mar Mediterraneo. La scossa ha avuto un ipocentro ubicato a 19 km di profondità ed è stata fortemente avvertita in tutta l'isola.
La scossa di questa notte è stata debolmente avvertita anche in gran parte dell'Egitto, ad Israele, in Libano, nella zona occidentale della Siria, in quella meridionale della Turchia e sporadicamente anche in Grecia.
L'epicentro esatto del terremoto dista circa 35-40 chilometri dalle coste occidentali di Cipro, una distanza importantissima in quanto ha evitato che si verificassero danni troppo gravi. Al momento infatti, non abbiamo notizie di feriti, vittime o crolli importanti.
Il terremoto di questa notte ha avuto un meccanismo focale di tipo compressivo, ovvero un tipo di terremoto in cui i due lembi della faglia, avvicinandosi tra loro, fanno salire il blocco di roccia verso l'alto.
Il terremoto è probabilmente da attribuire alla subduzione - ovvero allo scivolamento - della placca africana al di sotto della placca anatolica.
La zona occidentale di Cipro non è nuova ad eventi di questa intensità. Andando ad analizzare la sismicità dell'area infatti, sappiamo che dal 1953 ad oggi nella zona sono avvenuti almeno 3 terremoti di magnitudo superiore a 6, il più forte dei quali ha avuto Mw 6.8 (1996).
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L'undici gennaio di 329 anni fa avveniva il #terremoto più forte della storia sismica recente del nostro paese. Stiamo parlando di un fortissimo terremoto di magnitudo 7.3 che nel 1693 colpì la zona orientale della #Sicilia, una zona che venne completamente devastata. 👇🧵
Nel corso della serata dell'11 gennaio del 1693, un fortissimo terremoto di magnitudo 7.3 colpì tutto il settore orientale della Sicilia, una delle regioni con la più elevata pericolosità sismica del nostro paese.
La scossa dell'11 gennaio fu però soltanto il culmine di una sequenza sismica iniziata all'alba del 9 gennaio con una forte scossa che provocò ingenti danni in una vasta area che va da Ragusa a Catania.
Il 13 dicembre scorso, la lunga eruzione vulcanica in corso sull'isola di #LaPalma, alle Canarie, è improvvisamente terminata dopo essere diventata l'eruzione più distruttiva che ha colpito una nazione europea dal dopoguerra ad oggi. Ripercorriamo insieme la sua storia 👇🧵
Nel corso della notte tra il 10 e l’11 settembre, una corposa sequenza sismica ha iniziato ad interessare la zona meridionale dell’isola di La Palma, una delle sette isole maggiori che compongono l'arcipelago delle Canarie.
Le Canarie sono un insieme di isole di origine vulcanica nate a causa di un "hot spot", ovvero di una specifica zona in cui è presente una risalita di magma proveniente direttamente dal mantello terrestre profondo.
Con il lungo thread di oggi dobbiamo parlarvi di #Grímsvötn, un particolare vulcano subglaciale che si trova nella parte sud-orientale dell'Islanda. Il sistema vulcanico in questione è composto principalmente da una caldera vulcanica posizionata sotto una calotta di ghiaccio
spessa tra i 100 e i 700 metri che fa parte del ghiacciaio più grande di tutto il paese: il #Vatnajökull. Essendo un vulcano, il sistema idrotermale di Grímsvötn emana una quantità di calore verso l’esterno sufficiente a sciogliere la parte più interna della calotta glaciale.
Questo particolare processo genera un lago subglaciale che viene intrappolato tra la parte sommitale della caldera e la parte interna della calotta di ghiaccio, un fenomeno che tende a sollevare il ghiacciaio fino a quando non viene raggiunto un particolare punto critico.
Ma qual è stato il sistema di faglie che ha generato il terribile #terremoto di magnitudo 6.9 avvenuto in #Irpinia nel 1980? Cerchiamo di spiegarlo brevemente in questo thread grazie alle informazioni ricavate dagli studi del geologo Paolo Galli (e colleghi). 👇🧵
La faglia che ha generato il terremoto del 1980 è stata localizzata ai piedi del Monte Marzano ed è una faglia estensionale, ovvero un tipo di sorgente sismogenetica che genera terremoti in cui il blocco di roccia scende prevalentemente verso il basso per via della gravità.
Il terremoto del 23 novembre 1980 in particolare, ha prodotto un abbassamento del terreno di oltre un metro il che ha permesso alla faglia che ha generato il terremoto di arrivare in superficie e di essere riconoscibile per ben 38 chilometri, una valore piuttosto importante.
Alle ore 19:34 di quarantuno anni fa, un fortissimo #terremoto di magnitudo 6.9 colpì l'#Irpinia, una delle zone più sismiche di tutto il nostro paese. Da quel giorno l'intera geologia, sismologia e perfino l'intero sistema emergenziale italiano cambiò radicalmente. 👇🧵
L'epicentro esatto venne localizzato, dopo diverse ore, nella zona di Castelnuovo di Conza, un piccolo centro abitato che si trova al confine tra la Campania e la Basilicata. È proprio in questa zona che furono registrati gli effetti più gravi di questa complessa sequenza sismica
La scossa delle 19:34 venne avvertita in una vastissima zona del nostro paese, le segnalazioni dell'epoca arrivarono fino alla Pianura Padana verso nord e fino alla Sicilia nord-occidentale verso sud, un dettaglio che ci fa capire sin da subito la gravità di quel tragico evento.
Sono state annunciate delle importanti restrizioni per gli abitanti di Vulcano Porto, la città più importante dell'isola di #Vulcano. Si tratta di una sorta di allontanamento della popolazione locale concentrato maggiormente nelle ore notturne, ma partiamo dall'inizio 👇🧵
Nel corso dell'ultimo mese e mezzo abbiamo parlato molto spesso di Vulcano, il famoso sistema vulcanico delle Isole Eolie che a partire dal mese di luglio ha iniziato a far registrare una serie di variazioni geochimiche e geofisiche
concentrate principalmente nella zona sommitale del Cratere della Fossa, il cratere principale del vulcano. Queste modeste variazioni sono continuate in modo ancora più marcato anche nei mesi di agosto e di settembre