La felicità è quindi un processo che ci vede protagonisti in prima persona.
Non capita da sé, bisogna guadagnarsela con la pratica.
C'è un problemino però: come conosco qual è la mia virtù specifica? Come so in cosa posso essere bravo e cosa no?
Non posso rischiare di imbarcarmi in qualcosa che non mi è proprio, se no rischio frustrazione e non felicità.
Continuare a esercitarmi in qualcosa che non è nelle mie corde non mi fa star bene, anzi.
Come fare quindi?
γνῶϑι σεαυτόν, Conosci te stesso.
Per essere felici bisogna conoscersi, capirsi, capire ciò che si vuole, i propri limiti, capacità, aspirazioni, punti di forza, debolezze e agire di conseguenza.
Se la felicità è realizzare la propria virtù specifica, non si può conoscere questa virtù senza conoscere sé stessi.
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Il fascismo non portò né libertà né benessere.
(Il welfare fu inventato in Uk, l'IRI era altra cosa.)
Detto ciò, se progresso è + libertà + benessere + diritti, va sa sé che accettare esistenza di diversi orientamenti sessuali significa più diritti e libertà, quindi progresso.
Esiste una realtà che puoi o negare o accettare. Se la accetti, puoi guidarla e ottenere il meglio. Se la neghi, opprimi.
Se opprimi, manca il progresso.
Se lo zar Nicola II aveva Rasputin, #Putin ha Alexander #Dugin.
Per capire Putin serve quindi conoscere anche il pensiero politico di Dugin e la sua particolare "metafisica esoterica".
Un lungo 🧵 in cui cerco di riassumere, in breve, quanto ho capito della sua filosofia.
Prima un disclaimer:
Questo thread non è un appoggio alla sua filosofia. (quindi non datemi del filo-duginiano).
È una spiegazione, molto basic, un'introduzione al suo pensiero, perché ritengo debba essere approfondito per capire con cosa abbiamo a che fare.
Influenze:
Nel pensiero di #Dugin si trovano influenze di Heidegger, Platone e neoplatonismo, Hegel, Nietzsche e soprattutto spiritualità orientale ed esoterismo.
La sua filosofia è un mix tra spiritualismo, esoterismo e teoria politica.