Se lo zar Nicola II aveva Rasputin, #Putin ha Alexander #Dugin.
Per capire Putin serve quindi conoscere anche il pensiero politico di Dugin e la sua particolare "metafisica esoterica".
Un lungo 🧵 in cui cerco di riassumere, in breve, quanto ho capito della sua filosofia.
Prima un disclaimer:
Questo thread non è un appoggio alla sua filosofia. (quindi non datemi del filo-duginiano).
È una spiegazione, molto basic, un'introduzione al suo pensiero, perché ritengo debba essere approfondito per capire con cosa abbiamo a che fare.
Influenze:
Nel pensiero di #Dugin si trovano influenze di Heidegger, Platone e neoplatonismo, Hegel, Nietzsche e soprattutto spiritualità orientale ed esoterismo.
La sua filosofia è un mix tra spiritualismo, esoterismo e teoria politica.
Punto di arrivo è il ritorno all'Uno che tutto regola, contrapposto al molteplice atomizzato, alla parcellizzazione tipica dell'Occidente.
La teoria politica di #Dugin è definita da lui stesso come "Quarta teoria politica" (4PT).
Quarta dopo liberalismo, comunismo e fascismo.
Ma andiamo con ordine.
Tre sono fondamentalmente i concetti base della filosofia di #Dugin: 1. Antimodernità 2. Tradizionalità 3. Eurasiatismo
1. Antimodernità
#Dugin critica la modernità tipica dell'occidente (che pecca di hybris) proponendo un conservatorismo estremo che sfoca inevitabilmente nel reazionario, nella negazione delle conquiste dei diritti civili.
"Dio patria e famiglia" ritorna estremizzato al massimo.
2. Tradizione
#Dugin si rifà alle tradizioni tipiche dell'oriente in contrapposizione a quelle occidentali. Secondo #Dugin l'occidente ha perduto e tradito le sue origini che vengono dall'oriente, dalla filosofia greca a quella araba induista.
Il cristianesimo occidentale stesso secondo #Dugin ha tradito i suoi valori fondativi.
Molto meglio il cristianesimo ortodosso che mantiene, secondo lui, i valori tradizionali.
È il fulcro del pensiero politico di #Dugin, ovvero la teorizzazione di un Polo orientale euroasiatico contrapposto al Polo occidentale americano ed europeo.
Alla base di questa teoria rientra il Dasein di Heidegger.
MA
Il Dasein Heideggeriano è tradotto da #Dugin non come l'esserci del singolo individuo nel mondo, ma come popolo.
È il popolo a dover trovare il suo posto nel mondo, un popolo unito in una enorme comunità euroasiatica in cui la totalità è superiore alla somma delle singole parti.
Un Dasein in cui il popolo non è un agglomerato di individui aotmizzati come nel comunismo che nel liberalismo, né il Dasein è uno Stato nazionale tipico di fine ottocento.
Il Dasein di #Dugin è un esserci che dà ordine al molteplice e che si traduce in un Impero Eurasiatico.
#Dugin teorizza così di fatto un nazionalismo estremo che, ricordando Hegel, vede le Nazioni come espressione dello spirito del tempo, ma che, a differenza dei tanti piccoli nazionalismi del 1800 (panslavismo o pangermanismo), la nazione di Dugin è una Grande Nazione Unitaria.
Un impero che traduce lo Spirito dell'Unico popolo euroasiatico, un Uno platonico (o più neoplatonico) come idea regolativa di tutte le molteplicità dell'essere.
È l'impero, secondo #Dugin, la patria, che dà forma ai singoli cittadini, è l'Uno che da forma al molteplice.
Una patria che recuperi lo spirito antico delle tradizioni russe e orientali per dare vita ad un Polo eurasiatico che si contrappone al Polo occidentale ritenuto corrotto, traditore delle tradizioni, tracotante e individualista.
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Il fascismo non portò né libertà né benessere.
(Il welfare fu inventato in Uk, l'IRI era altra cosa.)
Detto ciò, se progresso è + libertà + benessere + diritti, va sa sé che accettare esistenza di diversi orientamenti sessuali significa più diritti e libertà, quindi progresso.
Esiste una realtà che puoi o negare o accettare. Se la accetti, puoi guidarla e ottenere il meglio. Se la neghi, opprimi.
Se opprimi, manca il progresso.