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Mar 30 12 tweets 6 min read
L’Italia ha costruito buona parte dei moduli pressurizzati della Stazione Spaziale Internazionale ed è coinvolta sia nella prossima stazione lunare sia in quella privata Axiom. Ma come è cominciato tutto? Per scoprirlo bisogna tornare indietro nel tempo di più di mezzo secolo. /1
Nel 1969 il programma Apollo sta per terminare e si comincia a pensare a un nuovo progetto: lo #SpaceShuttle. Questa volta gli Stati Uniti si aprono alla collaborazione internazionale e l’amministratore della #NASA compie una serie di visite esplorative in Europa. /2
Le nazioni europee sono divise: se Germania e Italia sono favorevoli al progetto, Francia e Gran Bretagna sono molto più dubbiose e richiedono in cambio la disponibilità di razzi americani per il lancio di satelliti europei. /3
Lo Shuttle viene finalmente approvato nel 1972 e poco dopo si tiene a Washington un incontro con la delegazione europea. Il dipartimento di Stato però a sorpresa autorizza la partecipazione europea solo per un modulo laboratorio da trasportare a bordo della navetta. /4
La Germania decide di finanziare più della metà del contributo europeo; segue l’Italia con il 15-18 per cento del totale. Nascono due cordate industriali che si contenderanno la realizzazione del programma, entrambe capeggiate da ditte tedesche, ERNO e MBB. /5
Aziende italiane sono presenti in entrambe le cordate: l’#Aeritalia di Torino in quella guidata da ERNO, come responsabile della struttura e del controllo termico, la Selenia Spazio di Roma in quella guidata da MBB. /6
A Torino diventa program manager Ernesto Vallerani, che guiderà il piccolo ufficio sistemi spaziali di Aeritalia in un’ascesa vertiginosa: in una ventina d’anni il suo gruppo crescerà di cinquanta volte, fino a diventare un’azienda specializzata con più di mille dipendenti./7
Nel 1974 l’ESA, subentrata a ESRO, seleziona la cordata di ERNO e Aeritalia. Inizia la costruzione di #Spacelab, il cui componente più importante è il modulo pressurizzato, un cilindro di più di 4 metri di diametro, progettato e costruito a Torino. /8
Bisogna affrontare molte sfide: per esempio la saldatura dei pannelli in alluminio, una tecnologia del tutto nuova in Europa, richiede moltissime prove di laboratorio per la messa a punto del processo./9
Nel 1979 l’Aeritalia consegna all’ERNO la prima unità di volo. A Brema si completa l’integrazione, il modulo completo arriva negli USA nel 1982 e viene lanciato da #CapeCanaveral il 28 novembre 1983. Ne vengono costruiti due, che volano in tutto su 16 missioni dello Shuttle. /10
Concepito per attività di ricerca in orbita in attesa che sia disponibile la Stazione Spaziale Internazionale, lo Spacelab compie centinaia di esperimenti scientifici e tecnologici. Lo Spacelab vola per l’ultima volta nel 1998, ma lascia una numerosa discendenza. /11
Tra gli anni '90 e '00 nasceranno così il laboratorio europeo #Columbus, i Nodi 2 e 3 e i moduli Leonardo, Raffaello e Donatello, che faranno parte della Stazione Spaziale Internazionale. L’avventura dei moduli italiani continua: oggi si guarda alla Luna e domani a Marte. /12

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Nov 12, 2021
“Questo è l’obiettivo: rendere abitabili tutti i mondi ora inabitabili, e ogni vita significativa.” Sono parole di Hermann Oberth, uno dei padri dell’astronautica con Ciolkovskij e Goddard, e l’unico dei tre a vivere abbastanza da vedere realizzate le proprie idee. /1
Hermann Oberth nasce nel 1894 in una famiglia tedesca emigrata in Transilvania, in una cittadina alla periferia dell’impero austro-ungarico (oggi in Romania).
Ammalatosi di scarlattina a 11 anni, nella convalescenza legge i libri di Verne e si appassiona alla fantascienza. /2
A 14 anni inizia a pensare a razzi per lanciare oggetti nello spazio.
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Nov 5, 2021
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