#5aprile#Russia#Ucraina molti mi hanno chiesto perchè non abbia ancora scritto di #Bucha.
Ho riflettuto che spiegarne il perchè forse puô essere utile ad approfondire il tema della guerra e dell'informazione. In sintesi, l'ho fatto per motivi professionali e umani. 1/20
Non sono sul posto quindi il mio accesso alle informazione è limitato, non ho camminato sullo stradone di Bucha, non ho parlato direttamente con le persone, non ho accesso a nient'altro che a fonti aperte (foto, video, mappe), gli stessi bravissimi colleghi che sono stati 2/20
sul posto ieri sono stati accompagnati dalle autorità ucraine e con la presenza di Zelensky (misure di sicurezza) hanno avuto tempo limitato nell'area (almeno quelli che ho sentito io). Anche loro hanno bisogno di tempo per tornare nel villaggio e approfondire. 3/20
Insomma non ho scritto su Bucha per un fatto di serietà professionale. Sulla base degli elementi che ho raccolto, sulla base delle mie esperienze belliche, ho formulato delle ipotesi ma non le condividerò perchè non sarebbe nè serio nè giusto.
Vedo selfie di soldati, 4/20
presi dai social, usati per "identifica" generici assassini, dimenticando che in un reggimento ci sono fino a 1500 unità e che un BTG - formazione chiave russa per le operazioni in Ucraina- ne contiene 800-1000
Se plaudo al Visual Desk del @nytimes che spendendo qualche 5/20
centinaio di dollari per delle immagini satellitari da "matchare" con i video amatoriali "a terra" ha probabilmente vinto un Pulitzer, resto perplesso da tutto quello che sta accadendo a Bucha. Lo stradone, la cantina, le fosse comuni avrebbero dovuto essere trattate come 6/20
scene del crimine, senza toccare nulla, facendo rilievi, successivamente portando i corpi in istituti specializzati per analisi autoptiche. Necessario capire, per esempio, la sovrapposizione (che a me pare altamente probabile) di episodi diversi - temporalmente distanti - 7/20
nella stessa location. La distanza degli spari, i calibri delle armi, le traiettorie. Invece i corpi sono stati esibiti come prova dell'orrore. Ne è stato fatto un uso propagandistico da parte delle autorità ucraine. Non le biasimo, una mossa del genere è parte della feroce 8/20
normalità della guerra ma dobbiamo sapere che mettere prima la propaganda e poi le indagini non aiuta a trovare la verità e quindi ad assicurare alla giustizia i colpevoli.
Evidenze video non implicano automaticamente responsabilità, nomi, cognomi, catene di comando. 9/20
Alcuni anni fa il collega @SilvioGiulietti al @journalismfest di Perugia mostrò come era cambiata l'informazione di guerra per immagini alla luce delle varie carte deontologiche e norme a tutela dei minori. Siamo passati dai cadaveri di Sabra e Chatila, 10/20
e da quelli dei curdi gasati da saddam ad immagini dove persino le chiazze di sangue vengono "blurate" cioè coperte. Se non ci deve essere, a mio avviso, un indulgere sull'orrore, una pornografia della morte, lo "sterilizzare" l'immagine della guerra non ha aiutato 11/20
la comprensione della drammaticità di ogni conflitto. Credo che i giornalisti di volta in volta dovrebbero giudicare se un'immagine d'orrore (con un disclaimer ovviamente) possa o meno aggiungere qualcosa alla comprensione, al racconto di una strage. 12/20
Bucha invece queste regole mediatiche sono state sospese (con la felice eccezione di alcuni, compreso il @Tg3web) e l'orrore è stato esposto quadi voler forse aggravare le colpe già stabilite e dettagliate del nemico. E veniamo a quello che definivo aspetto personale, umano 13/20
Ho provato molto dispiacere a vedere quelle immagini, lo stesso che ho sentito stamane di fronte alle immagini di soldati russi prigionieri all'apparenza uccisi a sangue freddo da militari ucraini o quelle dei soldati ucraini che si arrendono e vengono umiliati verbalmente 14/20
dai nemici. In questo gorgo dell'orrore, dove le certezze hanno cancellato ogni dubbio e dove persino la più banale richiesta (verità) viene bollata come sostegno al nemico e complotto interno, avrei voluto però leggere una cosa in particolare ma non l'ho vista. 15/20
No! Attenzione non mi riferisco ad altri scenari, ricostruzioni, plastici e video della strage! No avrei voluto che qualcuno avesse ricordato che quelle vittime non sono solo vittime del nemico di turno, sono vittime della guerra e usare quelle vittime x aggiungere odio 16/20
all'odio non rende loro giustizia nè le restituisce ai propri cari.
Scrivo questo post quindi non per cimentarmi nel @CSINY_CBS degli sfigati ma per ricordare a tutti che l'unico modo per fermare gli orrori della guerra è fermare la guerra, non aggiungere altra guerra 17/20
a quella già in atto. Bucha non è un'eccezione imputabile ad un gruppo di SuperCattivi, è un frutto amaro ma fisiologico della guerra stessa come Abu Ghraib 2004, Gerani 2008, Wardak, Jalalabad 2007. Scoffiggiamo la guerra, vinciamo l'orrore, 18/20
anche quando la vendetta può apparire come l'unica forma di giustizia, ma giustizia non è, l'unica arma è la #pace
19/20
Nota a margine: siete liberi di commentare come volete ma blocco maleducati, portatori sani di "domanda con risposta incorporata", provocatori, tutti quelli che disturbano il confronto usando i thread altrui come cestino dei loro problemi personali camuffati da opinioni
20/20
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#8maggio perchè media e politica si sono indignati per gli arresti di massa a Mosca nei primi giorni della guerra ma oggi tacciono (spesso approvano) di fronte agli arresti nelle università Usa ed europee di chi chiede pace contro la strage voluta da Israele a Gaza?
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La risposta è tragicamente facile: la logica di guerra distrugge la democrazia perché all’interno di una società “in guerra” (diretta, indiretta, virtuale) è caccia al nemico e se il nemico, l’infiltrato, il disfattista, il pagato in rubli non c’è va inventato, costruito.
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Il nemico interno serve a giustificare la guerra quasi quanto il nemico interno. Straordinario quel The Body Snatchers del ‘54 che con la metafora degli ultracorpi (alieni ma indistinguibili) raccontava il maccartismo.
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#1maggio #primomaggio2024 oggi #FestadelLavoro va letto questo libro “Sfidare il capitalismo” del socialista @SenSanders perché la crisi del capitalismo e tanto grave che richiede ripensamento radicale. A cominciare dagli oligarchi (che non sono solo in Russia ma anche in Usa).
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La metà inferiore della ricchezza di tutti gli americani è pari alla ricchezza di tre oligarchi (Bezoz, Gates, Buffet). Le disuguaglianze cancellano i diritti dei lavoratori e acuiscono la povertà mentre contribuiscono a far bruciare il pianeta.
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Si continua a parlare di libertà individuali ma Sanders ricorda che non esiste libertà individuale senza indipendenza economica
Se la sinistra non riparte da qui, da un approccio realistico (non moderato o neoliberista) alla crisi del capitalismo non ci sarà futuro.
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Pur nella loro rozzezza politica i repubblicani stanno conducendo un’operazione storica bloccando gli aiuti militari all’Ucraina: spingere l’Europa ad aumentare spese militari (obiettivo sempre inseguito dagli Usa ma mai raggiunto), liberare risorse per possibile guerra Cina
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allarmare classe dirigente UE (con Trump gli Usa ci abbandonano!!! Come se non avessero basi ovunque in Europa), favorire l’ulteriore militarizzazione del dibattito europeo (il prepariamoci alla guerra di Michel) che tra l’altro demonizza quella quota di pensiero
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Progressista critico da sempre presente nel vecchio continente.
Sono risultati storici ottenuti ai danni dell’Ucraina e dell’Unione
È ovviamente un’operazione cinica verso l’Ucraina in linea con lo stile Usa verso gli alleati “locali” delle sue guerre lontane”. Con il
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#23marzo #mosca #iskp #isis una mia riflessione.
Sono stati fatti vari paragoni tra l'attentato al concerto dei PicNic e altri tragici eventi come il Bataclan. A mio avviso il modello "storico" sta a metà tra la Dubrovka
e l'attacco all'hotel Intercontinental di Kabul.
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Le dimensioni dei luoghi di ritrovo moscoviti (tra eredità sovietica e necessità imposte dal clima) sono soft target perfetti perchè radunano, ospitano un alto numero di persone, indifese.
2 en.wikipedia.org/wiki/Moscow_th…
Il caso dell'Intercontinental (ma anche del Serena) è un modello che presumibilmente viene custodito in Afghanistan visto il suo successo. Dispiegare un commando armato pronto a resistere fin tanto che riesce a fare il più alto numero possibile di vittime, in quel caso
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Oggi Rampini certifica la fine del giornalismo, ridotto a “mio cugino, che una volta è morto, mi ha detto”. Nel paginone la voce è unica, quella della protagonista, non c’è versione di altri studenti o della Columbia (non Unicapocchia ma la 23ma al mondo)
Opinionismo in purezza
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Protetto dall’anonimato (ma Assange è cattivo!), il monologo della 40nne veneta (è importante che sia veneta? Saró woke pure io che me lo chiedo) è anche un inno all’abolizione delle corrispondenze estere.
Dei corrispondenti Usa si è sempre detto (in particolare dopo voto 2016)
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che conoscono non gli Usa ma la bolla (delle metropoli) delle due coste. Stavolta manco quelle. Gli Usa sono un Paese dove si stanno mettendo al bando libri di testo, dove il creazionismo (e il 7o giorno si è riposato) sostituisce la scienza a scuola, dove la segregazione
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Ho appena finito “Le piazze vuote” di @FilBarbera
A metà tra saggio di sociologia e l’analisi del quadro politico italiano. E’ un invito a fare presto.
Non si parla solo di piazze (scioperi e cortei) cioè di mobilitazione sociale ma dell’addio ai luoghi dove
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Chi non ha voce può ritrovarla. Dove la politica smette(va) di essere un account twitter o una comparsata tv e diventa(va) condivisione.
La società italiana è in disgregazione con il neoliberismo diventato monocoltura politica (per neutralizzare la sinistra e far da sponda alle
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Destre). Un neoliberalismo reinterpretato all’italiana con le caste, le famiglie, le bande (l’opposto del potere meritocratico) che invitano i poveri a spezzarsi la schiena per meritarsi quello che hanno. Uno schema - aggiungo io - applicabile perfettamente
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