come ha fatto #Putin a diventare così potente in Russia. Ci sono due pezzi,e su uno hanno responsabilità i governi occidentali, incluso il nostro.E non c’è solo gente come #salvini che magari è a libro paga.Per capire il potere di Putin bisogna tornare indietro di 20 anni.
alla fine dell’era Eltsin ci sono i terribili attentati ceceni a Mosca e S. Pietroburgo. Putin va in televisione e giura che gliela farà pagare. E manterrà nel sangue quella promessa. E questo risuonò molto con una opinione pubblica arrabbiata e spaventata.
Allo stesso tempo si appresta a smantellare il potere degli oligarchi, una banda di ladroni che aveva fatto fortuna a spese dello stato negli anni di Eltsin. il russo medio odiava gli oligarchi. Uno degli oligarchi più potenti era Khhodorkhovsky,
una ex compagnia di stato mezza fallita, nella più grande compagnia petrolifera privata russa. Era vitale per Putin liberarsi di questo ingombrante e pericoloso concorrente, e lo fece in una maniera tutt’altro che sottile:accusò il magnate di evasione fiscale, ne confiscò i beni
e lo sbattè in galera per una decina d’anni.Cosa successe al patrimonio della Yukos? il piano era di farlo a pezzi e assegnarlo tra Gazprom e Russneft, le società che poi avranno di fatto il monopolio del commercio di petrolio e gas della Russia Putiniana.
L’esproprio di Yukos ebbe notevoli problemi legali specie all’estero, USA in particolare, dove risiedevano molti degli azionisti esteri della società. La vendita degli asset presentava notevoli problemi legali, e Russneft e Gazprom, comprando asset direttamente dal fallimento,
rischiavano di essere aggredite da creditori e investitori lasciati a secco. E allora cosa succede? Tra vari operatori, Enel e Eni comprano asset della Yukos, già con una opzione per rivenderli poi, a prezzo fissato, a Gazprom.
Cosa ci facesse Enel, un’utility, nel settore upstream nessuno poteva logicamente spiegarlo. Ma anche la posizione di Eni era dubbia, visto che compri un asset non per svilupparlo, ma per tenerlo “in caldo” per qualcun altro,
che poi comprandolo da te diventa una specie di “terzo in buona fede”. ”. Eppure, nello sbalordimento di molti commentatori, Enel e eni, nel 2007, fecero esattamente questo. Ed Enel ed Eni per quanto ufficialmente imprese private, sono controllate dallo stato.
Eni ha sempre fatto affari in Russia, come TUTTE le compagnie occidentali, BP in testa. Ma questo affare era decisamente strano e fatto quasi sicuramente sotto pressione dell’azionista di maggioranza, ossia il governo italiano.
Chi era il premier nel 2006/2007? Due. Romano #Prodi e Silvio #Berlusconi. l’AD di Eni era paolo scaroni, nominato appunto da Berlusconi.Quindi due governi si sono avvicendati, in quel periodo, senza mettere in discussione una simile operazione.
Operazione che serviva solo all’establishment putiniano per consolidare la propria presa sul settore più strategico dell’economia russa. Una transazione dal dubbio valore di mercato, specie per l’enel di allora, ma che serviva a molto Gazprom.
Come vedete l’Ovest, inclusa l’Italia, e non solo in personaggi di merda come Salvini, o Meloni che conta per ora come il 2 a coppe, ha notevoli responsabilità nell’ascesa al potere di un criminale sanguinario come Putin. E ne pagheremo un caro prezzo.

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La responsabilità morale e politica è sempre lì e non ci sono cazzi. "Eh ma il #Donbass e la #nato". Certo, magari c'è stata una provocazione MA già dai tempi della Crimea la Russia aveva scelto la guerra. La realtà è che la Russia avrebbe potuto prendersi la Crimea, e forse pure
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