I risultati di un’enorme revisione di dati scientifici pubblicati su social media e #vaccini anti-#COVID19 sono su “eClinicalMedicine”, rivista del gruppo editoriale “The Lancet”. Come i social hanno ostacolato le campagne vaccinali. Un thread. Strainteressante. 1/n 🧵 
I social media hanno avuto un ruolo determinante nel diffondere disinformazione e notizie complottistiche che hanno indebolito le campagne vaccinali anti-Covid. Vediamo come. 2/n
Lo studio è una revisione sistematica di tutti i lavori pubblicati sul tema a livello internazionale fino al 13 marzo 2022. 3/n
Sono stati inclusi tutti gli studi che riportavano i risultati su vaccini contro Covid-19 e atteggiamenti e opinioni raccolti dai social media vs vaccini oltre che studi che hanno analizzato la relazione tra l’uso dei social media e l’esitanza e l’accettazione dei vaccini. 4/n
In tutto sono stati presi in esame e analizzati ben 2539 articoli; 156 articoli in totale hanno pienamente soddisfatto i criteri fissati dai ricercatori che li hanno dunque selezionati per la loro meta-analisi. 5/n
Gli studi inclusi sono stati classificati nelle seguenti quattro categorie: 1) studi trasversali che riportano l’associazione tra la dipendenza dai social media e l’esitazione e/o l’accettazione del vaccino ma non solo. 6/n
2) Studi che hanno eseguito analisi tematiche dei dati estratti dai social media, riportando così le discussioni relative alle intenzioni e alle opinioni sul vaccino Covid-19; 3) studi che hanno esplorato il grado di polarizzazione (sentimenti positivi vs quelli negativi). 7/n
4) Studi che hanno esplorato le fluttuazioni degli atteggiamenti/opinioni sulla vaccinazione raccolti dai social media a seconda di eventi specifici che sono stati identificati come eventi scatenanti. 8/n
Dalla revisione è emerso che molti degli studi esaminati svelano la predominanza sui social, Twitter in particolare, di atteggiamenti prevalentemente esitanti rispetto alla vaccinazione, citando come motivazioni preoccupazioni riguardo la sicurezza e l’efficacia del vaccino. 9/n
E sul rapido ritmo della loro approvazione da parte delle agenzie regolatorie dei vari Stati (FDA, EMA, AIFA), le implicazioni a lungo termine per la salute. 10/n
In particolare sui social dilagano sentimenti negativi di sfiducia nell’efficacia dei vaccini contro le nuove varianti, la sfiducia nella produzione e nel trasporto dei vaccini, e la controversia sugli ingredienti dei vaccini (tossine, mercurio) o microchip. 11/n
Dalla revisione è emerso anche che il movimento anti-vax è stato guidato principalmente da utenti di Twitter politici e non medici, con poco meno del 10% di questi utenti provenienti dalla comunità medica. 12/n
Twitter è stato riconosciuto come principale piattaforma di social media per raccogliere informazioni su atteggiamenti e le opinioni su vaccino Covid-19 e che permette la cattura di dati in tempo reale (somiglianza tra i dati dei sondaggi sull’esitazione vaccinale del 2018). 13/n
Il ruolo chiave emerso dallo studio lo identifica come possibile ‘mezzo sentinella’ che può essere usato per esplorare l’opinione pubblica sulla vaccinazione in modo specifico, il che spiega ulteriormente il suo frequente uso negli studi inclusi nella revisione sistematica. 14/n
Gli studi che hanno indagato le associazioni tra l’utilizzo dei social media e le intenzioni di vaccinazione hanno osservato principalmente una relazione negativa. Anche la comunità anti-vax è stata guidata principalmente da utenti di Twitter politici e non medici. 15/n
Il risultato di questo lavoro è importante per intraprendere utili strategie di salute pubblica ed è coerente con le ricerche che dimostrano il ruolo dei medici sui social media nel promuovere significativamente l'importanza dei vaccini. 16/n
Le politiche di salute pubblica che mirano a campagne vaccinali efficaci dovrebbero essere adattate alle specificità del contesto di riferimento, e i social media hanno il potenziale di fare emergere le criticità da affrontare nei diversi Paesi con diversi contesti. 17/n
Dirigere le misure di intervento per ridurre al minimo la disinformazione e utilizzare i social media come strumenti per comprendere i comportamenti e le percezioni della popolazione vs temi sanitari fondamentali. 18/n
Mi scuserete per la lunghezza del thread. P.S. I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Umberto Eco 20/20 FINE
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