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May 28 19 tweets 3 min read
Ho riflettuto molto in questi tre mesi, principalmente sui discorsi sulla guerra in Ucraina di una parte della sinistra sedicente democratica e antifascista, e volevo condividere con voi alcune considerazioni in questo thread.🧵👇
Il sentimento anti-americano e anti-NATO che permea una parte della sinistra in Italia, la stessa che si autodefinisce democratica e antifascista, arriva a essere accecante ed ha effetti, secondo me, curiosi e ripugnanti.
Per alcuni si tratta, appunto, di antiamericanismo, e antimperialismo, altri, forse, identificano nella Russia (tout-court) un simbolo dell'ideologia comunista/marxista.
Qualunque sia il meccanismo, è con questa parte di sinistra che ci troviamo sovente a disquisire sulla situazione in Ucraina. Cioè, in verità è un filone con cui spesso ci troviamo a confrontarci piuttosto con il loro benaltrismo.
Sì, perché quando scrivi sulla guerra loro rispondo con i tipici «e allora la NATO?», «l'Iraq, l'Afghanistan». Nel dibattito pubblico, almeno in quello italiano, L'Ucraina subisce già un parziale annullamento della propria soggettività.
Succede ogni volta che qualcuno in TV si arroga il diritto di proporre cosa dovrebbero cedere, come si devono comportare, nonostante loro siano la vittima. Nell'ambiente ancora più misero, forse, dei social questa degenerazione assume una portata ancora maggiore.
Le poche volte in cui il discorso non viene spostato sugli USA o sulla NATO, quei pochi pensieri che rivolgono al popolo e allo stato ucraino sono di natura denigratoria: «e allora gli Azov», «è un paese di nazisti!».
Al di là dell'inconsistenza di queste affermazioni, perché parliamoci chiaramente, qualora ci fossero nazisti lì, il problema delle ideologie estremiste sussiste ovunque.
Dall'estremismo ideologico fascista, nazista, comunista occidentale a quello fondamentalista islamico, possiamo riscontrare questi fenomeni dappertutto.
Così, tu denunci che hanno trovato una fossa con 200 cadaveri, un'altra ancora e ancora, o che hanno stuprato dei bimbi, e loro ti rispondo «i nazisti!». In pratica, impersonano Putin.
Sì, quel fascista a capo di una cleptocrazia, la quale ospita la maggior concentrazione di gruppi nazifascita sul proprio territorio. Un imperialista sanguinario, che non ha fatto altro che invadere e uccidere dal 1999.
Ma il loro però è antimperialismo, sì, solo se si tratta però di quello americano. Gli antimperialisti, democratici e antifascisti finiscono dunque per diventare dei proxy del fascista autoritario dalle ambizioni zaristi.
Per quanto riguarda gli ucraini, del tutto annientati nei loro discorsi, diventano capri espiatori la cui colpa è guardare all'Occidente, all'Europa, alla NATO. A tutto ciò che, nonostante i propri difetti, ci garantisce la libertà.
La libertà che loro usano per stuprare quel popolo oppresso. Loro sì che sono antifasciti.
Aggiungo che il motivo per cui parlo di questa fetta della sinistra è il fatto che per la destra, secondo me, esiste un meccanismo diverso. Non c'è necessariamente un sentimento antiamericano.
C'è un sentimento anti-Biden, anti-sinistra, che va e viene a seconda di chi governa. Ovviamente c'è anche una destra estrema pro-Trump e pro-Putin, ma da loro me lo aspetto. È abbastanza naturale.
L'anomalia riguarda proprio chi dice di condividere principi rispetto i quali Putin è l'antitesi fatta carne.
Infine, vorrei sentire anche le vostre di riflessioni in proposito. Cosa ne pensate, quali sono le falle in questo ragionamento, se ci sono. Grazie per l'attenzione e #СлаваУкраїні!
Purtroppo devo fare una precisazione per gli amici del PD che credono che io mi riferisca a un particolare partito. No, non è così: l'appellativo “democratico” non è un'esclusività. Mi riferisco a chiunque si definisca democratico tout-court e poi assuma queste posizioni.

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