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Jun 10, 2022 21 tweets 24 min read Read on X
1/n
Se oggi mi avete visto meno del solito è perché da questa mattina lavoro a QUESTO MAXI-THREAD sulle amministrative.
A poche ore dal silenzio elettorale, ecco il punto della situazione tra #sondaggi (anche riservati) e scenari nelle città più importanti al voto.
Chi mi segue?
2/n
#GENOVA: Il sindaco uscente #Bucci, sostenuto dal centrodestra più Italia Viva, naviga a vele spiegate verso il bis. Il candidato di Pd e M5s, Ariel Dello Strologo, è attardato al punto da vedere come un miraggio anche il ballottaggio, che resterà tale.
3/n
#PALERMO: Per qualche settimana c'è stato un testa a testa, poi #Lagalla è riuscito a ricompattare attorno alla sua figura tutto il cdx e ad oggi l'ultimo sondaggio lo dà più vicino al 50% che al 40%, la soglia che fa la differenza tra vittoria al 1° turno e ballottaggio.
4/n
Sempre a #PALERMO da tenere sott'occhio anche la performance dei vari partiti di centrodestra. Fratelli d'Italia dovrebbe operare il sorpasso sui compagni di viaggio: se questo primo posto arrivasse sia a Palermo che a Messina, per le Regionali si aprirebbe un'altra storia...
5/n
#LAQUILA: L'uscente di cdx, Biondi, cerca la riconferma al 1° turno (oscilla fra 49 e 53%). Pezzopane (Pd, M5s, IV) deve sperare di rimandare il discorso al ballottaggio e poi cercare di attrarre i voti del calendiano Di Benedetto. La previsione vede comunque favorito Biondi.
6/n
#CATANZARO: Lo storico feudo del cdx è in procinto di passare di mano. Ad espugnarlo sarà #Fiorita, candidato del csx beneficiario di una guerra fratricida. FI e Lega con Donato, Fdi con l'on. Wanda Ferro e dissidenti forzisti con Talerico. Non servono altre spiegazioni.
7/n
#PARMA: 10 anni dopo il boom di #Pizzarotti, il M5s non presenta neanche una lista. Il sindaco uscente, esauriti i 2 mandati, lancia l'assessore Guerra sostenuto anche dal csx e favorito su Vignali, candidato del cdx (senza FDI) anche al ballottaggio (53,9 a 46,1%).
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#PIACENZA: La sindaca #Barbieri (cdx unito) viene data al 48,5% al primo turno. La sua rivale, #Tarascani, sostenuta dal csx a trazione riformista (Pd+Azione) è ferma al 34 e anche con l'apporto del grillino Cugini dovrebbe essere perdente al ballottaggio 53,3 a 46,7%.
9/n
#GORIZIA: Il sindaco uscente #Ziberna è favorito: non ci sono sondaggi ufficiali, ma quelli che circolano riservatamente dicono che l'uomo del centrodestra ce la farà già al primo turno contro l'ex senatrice del Partito Democratico Laura #Fasiolo.
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#FROSINONE: Il cdx in vantaggio (54,5%-56,7%) schiera #Mastrangeli. Il csx punta su #Marzi, sindaco dal 1998 al 2007, ma pesa la defezione di Vicano: la coalizione non va oltre il 35,9% al 1° turno. Anche miracolosamente arrivasse al ballotaggio perderebbe 57 a 43%.
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#RIETI: Anche in questo caso i sondaggi riservati danno il cdx, col sostegno di Italia Viva, favorito. #Sinibaldi (FDI) dovrà vedersela con chi un'elezione l'ha già vinta: #Pietrangeli (Pd). Tre sole liste in campo: buon per il cdx, che può puntare al colpo grosso di 1^ mano
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#VITERBO: Qui può succedere di tutto. Anche che vinca una candidata di Sgarbi. Al momento è infatti #Frontini, col 29%, la favorita. Il Pd punta almeno al ballottaggio con l'assessore regionale #Troncarelli. Centrodestra diviso con #Allegrini (FDI) e #Ubertini (Lega-FI).
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#COMO: Chi a Palazzo Cernezzi dopo Landriscina? La favorita è #Minghetti: ed è una sorpresa, perché questo è feudo di cdx. #Molteni deve sperare di arrivare anzitutto al ballottaggio. E poi cercare di attrarre i voti del civico #Rapinese, attribuito del 22%. Non sarà facile.
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#LODI: Partita appassionante. Il ministro Guerini, lodigiano, ha fatto fuoco e fiamme per il 24enne economista #Furegato. Ma il cdx a sostegno della leghista #Casanova dopo aver espugnato il feudo di sx non vuole mollare l'osso. Aria di ballottaggio. E di testa a testa.
15/n
#MONZA: Nella Brianza profonda il centrosinistra (senza M5s) sfida con #Pilotto il sindaco uscente #Allevi. Leggermente favorito il centrodestra, sulla carta, ma partita aperta. Curiosità per il voto alle liste: quanto varrà a Forza Italia il miracolo Monza in Serie A?
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#ASTI: Qui la partita dovrebbe essere chiusa a favore di #Rasero, sindaco uscente di centrodestra, nonostante un centrosinistra compatto su #Crivelli.
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#CUNEO: Qui non ci sono sondaggi ufficiali, ma è il centrosinistra ad avere la vittoria in tasca con l'ex senatrice PD #Manassero in testa su #Civallero (candidato del centrodestra). Il Movimento 5 Stelle corre da solo con Silvia Cina.
18/n
#BARLETTA: Ballottaggio assicurato, ma fra chi? Anche qui niente sondaggi ufficiali, sorprese dietro l'angolo.L'uscente #Cannito torna all'assalto della fascia col cdx. Dall'altra parte o Scommegna, su cui ha puntato forte Emiliano, o Doronzo, appoggiato da pezzi di sx e IV.
19/n
#TARANTO: Inutile perdere tempo: vince #Melucci. Landslide victory, per dirla all'americana.
20/n
Qui trovate l'articolo approfondito con gli altri comuni più importanti al voto, con sondaggi riservati e scenari elettorali.

dangelodario.it/2022/06/10/max…

#Comunali #Amministrative2022 #amministrative
21/21
Se siete arrivati fin qui o siete malati di politica o vi fidate del mio lavoro. In entrambi i casi: grazie.
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Apr 4
1/6
🚨🇺🇸 Immaginate la scena. Laura Loomer, attivista di estrema destra nota alle cronache soprattutto per le sue teorie del complotto, si presenta alla Casa Bianca con un faldone sotto il braccio, chiedendo di incontrare il Presidente, Donald Trump.

La 31enne dell'Arizona è una figura divisiva nell'universo trumpiano: molti, nella base elettorale del presidente, ne apprezzano la schiettezza, i toni volutamente incendiari. Ma soprattutto fra gli eletti e nel cerchio magico di Trump è opinione quasi unanime che Loomer sia una presenza da tenera alla larga, una portatrice di guai. Le sue posizioni spaventano anche molti dei repubblicani solitamente descritti come più "radicali": gente alla Marjorie Taylor Greene, per intenderci.

Qualche esempio: due giorni prima del dibattito tv con Kamala Harris, in un chiaro riferimento alle sue origini indiane, Loomer avvisa, se la democratica vincesse le elezioni, "la Casa Bianca puzzerà di curry". E ancora: l'11 settembre? È stato un "lavoro interno". Questo per capire il personaggio.👇Image
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🚨🇺🇸 Ma dicevamo: Loomer arriva alla Casa Bianca. Non è chiaro se si sia auto-invitata o se a chiamarla sia stato Trump. Fatto sta che adesso la giovane donna è seduta proprio di fronte alla scrivania del Presidente. Nello Studio Ovale ci sono anche il Vicepresidente, JD Vance (sempre presente, quando si tratta di incontri importanti per gli equilibri interni), il capo dello staff, Susie Wiles (vale lo stesso discorso di Vance) e altri assistenti.

In realtà ci sarebbe anche il deputato della Pennsylvania, Scott Perry, uno dei repubblicani che hanno sostenuto la teoria della frode elettorale ai danni di Trump nel 2020: da tempo ha programmato un incontro col presidente per discutere di alcune questioni, ma dinanzi all'Uragano Loomer pure lui deve farsi da parte.

Sì, ma cosa vuole di preciso Laura? Ricordate quel faldone?Image
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🚨🇺🇸 Loomer dice di aver fatto delle indagini: i suoi metodi investigativi sono certamente discutibili, ma a Trump quella ragazza piace, se non fosse stato per la forte opposizione dei suoi consiglieri le avrebbe assegnato anche un ruolo ufficiale.

Secondo l'attivista, il processo di "vetting", quello di verifica preliminare che costituisce un filtro al momento di selezionare i componenti il team della Casa Bianca, non è stato all'altezza della missione. Loomer non resta sul vago: fa "nomi e cognomi" di persone delle quali a suo dire il presidente non dovrebbe fidarsi.

Sono "sleali", "infedeli" e forse, peggio che peggio, addirittura "neocon", corrente di pensiero urticante per i trumpiani, associata in particolare all'era Bush, all'approccio interventista in politica estera che tanto fa a botte con l'isolazionismo tipico dell'America First.Image
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Mar 31
1/4🚨🇺🇦🇺🇸🇷🇺 "UNA STORIA MAI RACCONTATA"

Un misterioso convoglio senza insegne, in una mattina di primavera apparentemente come tutte le altre, è ora fermo all'angolo di una strada della capitale ucraina. A bordo, due uomini di mezza età, vestiti in abiti civili, vorrebbero non attirare l'attenzione: la loro missione è già iniziata.

Un viaggio segreto: il motore di questa storia. E pure il primo passo dell'incredibile inchiesta di Adam Entous, reporter investigativo del New York Times, per oltre un anno sulle tracce di una "storia mai raccontata".

Oltre 300 interviste, ascoltando funzionari governativi, ufficiali militari, agenti dei servizi di intelligence occidentali: sono gli ingredienti di uno degli articoli più importanti dall'inizio della guerra in Ucraina, gli elementi fondamentali di un racconto denso di retroscena e dietro le quinte inediti, imprescindibile per capire come - e fino a che punto - l'America sia stata coinvolta segretamente nella difesa dall'invasione lanciata da Vladimir Putin.

Quella che segue, è una storia di coraggio e di errori. Di amicizia e fratellanza. Di tradimenti e di rimpianti. È la storia di come la Casa Bianca abbia tentato di salvare Kyiv, probabilmente invano; di come l'Ucraina abbia cercato di difendersi, poi di vincere la guerra, rischiando di perdere tutto ciò per cui ha lottato. È una storia di uomini. Di ucraini, di americani.Image
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🚨🇺🇦🇺🇸🇷🇺 Il viaggio segreto e il generale americano "eroe dei fumetti"

Sulle auto senza insegne che lasciano furtivamente Kyiv, ad un paio di mesi dall'ingresso delle truppe russe nel Paese, un commando britannico armato fino ai denti è incaricato di scortare all'aeroporto polacco di Rzeszów-Jasionka due generali ucraini di alto rango.

Sono loro gli uomini di mezza età vestiti in abiti civili, le piccole storie da cui ha origine una vicenda incredibilmente più grande.

Ad attenderli, sulla pista di decollo, c'è un aereo cargo C-130. Deve trasportarli a Clay Kaserne, quartier generale dell'esercito americano in Europa a Wiesbaden, in Germania. La loro missione? Forgiare uno dei segreti più gelosamente custoditi della guerra in Ucraina.

Il tenente generale ucraino Mykhaylo Zabrodskyi, uno dei due passeggeri, ricorda per filo e per segno il suo primo incontro con il generale americano Christopher T. Donahue, comandante del 18° corpo aviotrasportato. Nel mondo clandestino delle forze speciali, è una specie di celebrità. Al fianco di squdre operative della CIA ha dato la caccia ai capi terroristi più pericolosi fra Iraq, Siria, Libia e Afghanistan. E sì, ha modi schietti, forse perfino rudi, ma è quello che il comandante delle forze americane in Europa, il generale Cavoli, definisce "una sorta di eroe dei fumetti".

Di lui ci si può fidare.

Così il messaggio di Donahue arriva dritto al punto. Squadernate le mappe dell'est e del sud dell'Ucraina sotto assedio, dove le forze russe surclassano quelle di Kyiv, il generale a stelle e strisce chiarisce il suo punto di vista: "Potete urlare ‘Slava Ukraini’ quanto volete con gli altri. A me non importa quanto siete coraggiosi. Guardate i numeri". Non si tratta di una provocazione fine a sé stessa. Piuttosto di una proposta: stabilire una partnership di intelligence, strategia, pianificazione e tecnologia. L'arma segreta dell'amministrazione Biden per salvare l'Ucraina e proteggere l'ordine mondiale minacciato da Vladimir Putin. "Non ti mentirò mai. Se tu mi menti, abbiamo chiuso", dice il generale Donahue al collega ucraino alla fine di quell'incontro. "La penso esattamente allo stesso modo", risponde Zabrodskyi.Image
3/4🚨🇺🇦🇺🇸🇷🇺Tanti, tantissimi, retroscena sul Blog. Questo il sommario:

- Gli ucraini e la diffidenza iniziale verso gli americani.
- Il rapporto difficile fra Milley e Zaluzhny
- Le linee rosse della Casa Bianca: "Non toccate Gerasimov".
- Lo scetticismo di Milley: "Gli ucraini non vinceranno mai".
- "Battete la Russia e vi renderemo pallini blu per sempre": la promessa degli americani.
- Zelensky e il piano cambiato all'ultimo momento in funzione dell'Assemblea generale dell'ONU
- La rivalità fra Zaluzhny e Syrsky: "È un generale russo...".
- La Casa Bianca e la probabilità al 50% di un colpo nucleare.
- Zelensky e il piano alle spalle degli USA.
- Lloyd Austin e la riflessione fra le strade di Kyiv.
- Le ultime lacrime del capo del Pentagono.

Insomma, chi non vuole perdersi questa storia straordinaria, clicchi qui. Stasera fidatevi: ne vale la pena👇

dangelodario.it/2025/03/31/una…Image
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Mar 22
🚨🇺🇸 Questa mattina vi sarà forse capitato di leggere alcune delle dichiarazioni pronunciate da Steve Wiktoff nel programma di Tucker Carlson. Da quel che ho visto in giro, quanto è stato riportato dai nostri media non è in grado di intercettare la portata di questa intervista. Senza esagerazioni: credo si tratti di uno dei colloqui più interessanti - e dal nostro punto di vista preoccupanti - degli ultimi mesi. Per capire è necessario prima comprendere il ruolo di Witkoff, la sua provenienza, il suo background. A questo proposito arrivano in nostro soccorso le parole di David Ignatius, una delle firme di maggior prestigio del Washington Post, non certo un estimatore di Trump. Sul conto di Witkoff, l'editorialista scrive: questo immobiliarista miliardario di New York che ha incontrato Vladimir Putin due volte nelle ultime settimane "non è Henry Kissinger, ma gode di ottimi voti da parte di un ex alto funzionario della sicurezza nazionale USA, che me lo ha descritto come 'un buon negoziatore - esperto, duro, in grado di affrontare chiunque'". La mia sensazione, dopo aver guardato e analizzato 92 minuti di intervista, è che Witkoff sia una persona animata da buone intenzioni, che interpreti il suo ruolo come "inviato di Trump", prim'ancora che come inviato della Casa Bianca, ma che il suo approccio ai problemi del mondo potrebbe causare diversi guai. Non tanto in Medio Oriente, dove la strategia delineata risulta ambiziosa ma possibile da realizzare mescolando fortuna e impegno, quanto in Europa. Dalle parole di Witkoff emerge una visione condizionata da fake news, semplicistica, per certi versi ingenua. Se non si tratta di una tattica negoziale (e onestamente non vedo perché dovrebbe), non credo finirà bene. Seguitemi, c'è tanta carne al fuoco in questo thread.

1/6 🧵👇Image
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🚨🇺🇸 Partiamo dalle basi. Steve Witkoff non nasconde la sua venerazione nei confronti di Donald Trump. È comprensibile: è l'uomo che ha cambiato la sua vita. Witkoff non ha problemi ad ammetterlo: "Ho imparato il mestiere da lui, sono entrato nel settore immobiliare grazie a lui. Volevo essere lui. Tutti volevano essere lui. Facevo l'avvocato, l'ho visto arrivare con questo stile da spadaccino e ho detto: 'Dio, voglio essere lui'. Per me era il Michael Jordan del settore immobiliare".

In più occasioni, durante l'intervista, Witkoff ribadisce il concetto: porto avanti questo approccio in questa determinata area del Pianeta "perché è così che vuole il Presidente, è lui che è stato eletto". Ciò significa esporsi alle critiche, a maggior ragione quando alcune posizioni risultano controverse, in rottura rispetto alla tradizione diplomatica a stelle e strisce: "All'inizio non mi piaceva", ammette Witkoff, "poi una sera ho iniziato a riflettere su ciò che mi disse una persona quando è morto mio figlio, Andrew: 'Niente potrà farti più male di questo'. È un brutto club del quale essere membri. E ho iniziato a fare come il presidente Trump, a non interessarmi di ciò che dice la gente". Perché è importante: perché chiarisce ulteriormente il profilo di negoziatore di Witkoff. Orientato verso il risultato, impermeabile alle critiche esterne, fedele solo al Presidente.Image
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🚨🇺🇸🇮🇱 Adesso i temi principali, presi singolarmente. Si comincia da Israele. È qui che Witkoff ha costruito la fama di "dealer" vincente, che si è guadagnato il diritto di negoziare con Vladimir Putin: lo ha fatto siglando un cessate il fuoco a Gaza, chiudendo un accordo che l'amministrazione Biden non era stata in grado di sigillare fino all'avvento dell'amministrazione Trump.

Soprattutto adesso che nella Striscia sono ripresi i combattimenti, mentre in Libano esiste il rischio di una nuova fase della guerra, Witkoff non si sottrae ad un giudizio sul governo israeliano, ammettendo di non essere sempre d'accordo con l'approccio di Netanyahu, ma riconosce: "Non saremmo stati in grado di ottenere ciò che stiamo ottenendo se Bibi non avesse eliminato Nasrallah, se non avesse decapitato i vertici di Hamas. Si dice che sia più concentrato sui combattimenti che sugli ostaggi. Capisco questa valutazione ma non sono necessariamente d'accordo con essa. Penso che voglia riportare a casa gli ostaggi, se può farlo, ma lui pensa che esercitare pressione su Hamas sia il solo modo per farlo".

La questione che si pone in Israele, quella che assilla una fetta corposa della società israeliana, è ora la seguente: quando finirà tutto questo? Quando saremo liberi di proseguire con le nostre vite senza doverci preoccupare di combattere? La visione di Witkoff è impregnata di ottimismo: "Penso che il Libano possa realmente normalizzare i suoi rapporti con Israele. Intendo con un trattato di pace. Lo stesso Jolani, in Siria, sembra una persona molto diversa da quella che era. Le persone cambiano: io ho 68 anni, non sono la persona che conoscevo 30 anni fa. Immagina se il Libano normalizzasse i rapporti, se la Siria facesse lo stesso e i sauditi firmassero un accordo, condizionato alla fine dei combattimenti a Gaza. Sarebbe epico". L'attualità ci ricorda che raggiungere uno scenario del genere non sarà semplice, ma è un fatto che sia molto più probabile oggi che in passato, quando a capo di Hezbollah (e in controllo del Libano) vi era Hassan Nasrallah e a guidare la Siria il dittatore Bashar al-Assad.Image
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Mar 16
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🚨🇺🇸🇷🇺🇺🇦 Da giorni ci chiedevamo come fosse andato l'incontro al Cremlino fra l'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff e Vladimir Putin. A raccontarlo, in un giro di interviste rilasciate alla CNN e alla CBS, è stato oggi Witkoff in persona.

Premessa: che siamo d'accordo oppure no, le sue parole sono importanti. Le sue impressioni, e in particolare quelle dell'uomo che lo ha inviato fino a Mosca, Donald Trump, contano più delle nostre. Dunque, avviso ai lettori del Blog: qualche dichiarazione vi andrà probabilmente di traverso, ma non possiamo permetterci di ignorare quanto detto.

Buona lettura.🧵👇Image
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🚨🇺🇸🇷🇺🇺🇦 Witkoff esordisce sulla CNN spiegando di aver parlato con Putin per "qualcosa come 3 o 4 ore"; descrive il suo incontro con il presidente russo come "positivo". Ma quando Jake Tapper lo sollecita, lo incalza, chiedendogli se adesso è finalmente chiaro che l'ostacolo per la pace è Vladimir Putin, risponde quanto segue: "Penso che Putin abbia indicato di accettare la filosofia del presidente Trump. Il presidente Trump vuole vedere la fine di questo conflitto. Credo che anche il presidente Putin e Zelensky vogliano lo stesso".

Witkoff, insomma, mette Putin e Zelensky sullo stesso piano. Nonostante il leader ucraino abbia accettato la tregua e il leader russo no.
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🚨🇺🇸🇷🇺🇺🇦 Non è un punto banale. Ed è certamente singolare che Witkoff decida di metterci la faccia, di rischiare una pessima figura pur di proteggere l'onorabilità di Vladimir Putin. Nello sforzo, l'ambasciatore USA arriva a rifilare un commento piccato ad un alleato storico degli Stati Uniti come la Francia, in particolare al suo Presidente, Emmanuel Macron.

Succede questa volta sulla CBS, quando Margareth Brennan gli fa notare che giusto ieri l'inquilino dell'Eliseo ha osservato: Putin non è genuino nella ricerca della pace.

Witkoff a questo punto si irrigidisce: "Beh, io...senta, non so cosa abbia detto il Presidente Macron. Penso che sia spiacevole quando le persone fanno questo tipo di valutazioni e non hanno, necessariamente, una conoscenza di prima mano. Ma non ho intenzione di commentare ciò che ha detto, perché non so cosa abbia detto. Io so quello che ho sentito, il linguaggio del corpo a cui ho assistito".
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Mar 12
🚨🇷🇺🇺🇦🇺🇸 Un documento di estrema importanza. Redatto a febbraio, ottenuto da un servizio di intelligence europeo e visionato dal Washington Post. Soprattutto: preparato per il Cremlino da un think-tank di Mosca noto per la sua vicinanza ai servizi segreti russi. Perché conta? Perché delinea chiaramente la strategia di Vladimir Putin nei negoziati con gli Stati Uniti e con l'Ucraina. Analizziamo gli aspetti principali.

1/8 🧵Image
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🚨🇷🇺🇺🇦🇺🇸 Il documento afferma anzituto che la Russia dovrebbe lavorare per indebolire la posizione negoziale degli Stati Uniti, contribuendo ad alimentare le tensione fra l'amministrazione Trump e altri Paesi, da quelli dell'Unione Europea fino all'insospettabile Cina. Gli stessi sforzi del presidente Trump per stringere un accordo di pace entro 100 giorni dal suo insediamento vengono definiti come "impossibili da realizzare". Di più: "Una risoluzione pacifica della crisi ucraina", secondo il dossier, "non può avvenire prima del 2026".Image
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🚨🇷🇺🇺🇦🇺🇸 Una missione di peacekeeping? Niente da fare. Il documento respinge qualunque proposta di contingente sul territorio ucraino: la forza sarebbe "sottoposta a seria influenza occidentale". Insiste poi sul riconoscimento della sovranità russa sui territori ucraini occupati e si spinge oltre, proponenedo un'ulteriore divisione del territorio di Kyiv per la creazione di una "zona cuscinetto" nel nord-est del Paese al confine con le regioni russe di Bryansk e Belgorod, oltre che un'area smilitarizzata nel Sud, vicino alla Crimea, e inclusa la regione di Odesa. C'è altro? Sì.Image
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Feb 8
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🚨🇮🇱 Le notizie che arrivano da Israele sono preoccupanti. Le condizioni dei 3 ostaggi rilasciati oggi da Hamas sono peggiori di quello che avremmo sperato. Facciamo un punto nave con tutte le informazioni fin qui a nostra disposizione.

dangelodario.it/2025/02/08/aff…Image
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🚨🇮🇱 Fonti sanitarie israeliane confermano la presenza di una grave malnutrizione per tutti e tre gli ostaggi. Chiamano in causa quella che i medici definiscono "cachessia", un grave stato di deperimento associato a malattie croniche. Le ossa facciali esposte, la massa muscolare ridotta, le profonde occhiaie, sono tutti segnali evidenti di persone che hanno attraversato l'inferno a Gaza. Si stima che i tre, nei 15 mesi di prigionia, possano aver perso fino al 30% del proprio peso corporeo.Image
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🚨🇮🇱 Da Tel Aviv specificano che i primi controlli effettuati dai medici prevedono analisi del sangue e degli elettroliti presenti nell'organismo. Uno dei rischi da evitare in questa fase è il sovraccarico calorico: dopo un periodo di privazione così prolungato, l'organismo non è in grado di gestire una quantità importante di cibo e calorie. L'approccio verso il cibo sarà estremamente graduale, con un monitoraggio costante dei livelli elettrolitici, della funzionalità degli organi e della salute del cuore. Israele ha mobilitato non a caso specialisti in nutrizione, cardiologia, neurologia e recupero dei traumi per reintrodurre con cura il cibo e monitorare eventuali complicazioni.Image
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